È una stagione particolarmente favorevole per le castagne, che quest’anno mostrano un’abbondanza senza precedenti in molti dei principali areali produttivi italiani. Dalla Toscana al Piemonte, passando per le montagne centrali e settentrionali, i frutti autunnali stanno conquistando i consumatori non solo per il loro sapore, ma anche per il prezzo più contenuto rispetto alle stagioni precedenti.
Ma perché le castagne quest’anno costano meno? La risposta è da ricercare in una combinazione di fattori climatici, produttivi e di mercato, che andiamo a spiegare nel dettaglio.
L’analisi dei prezzi all’ingrosso delle castagne
Secondo i dati della Borsa Merci Telematica Italiana, raccolti attraverso la rete Italmercati, il prezzo delle castagne registra un calo generalizzato. La pezzatura media, quella da 60 o 65 unità per chilogrammo, è passata da 4,70 a 3,90 euro/kg, segnando un decremento del 17%.
Anche le confezioni più grandi o più piccole mostrano un calo dei prezzi, evidenziando come l’abbondanza del raccolto stia influenzando l’intero mercato all’ingrosso. Un fenomeno che si riflette anche sui mercati al dettaglio, dove i consumatori possono beneficiare di prezzi più accessibili rispetto alle annate precedenti.
Il calo dei prezzi non è solo una conseguenza dell’abbondanza. Un altro fattore determinante è la domanda ancora contenuta. Al Sud, le alte temperature hanno ridotto il consumo, soprattutto nei primi mesi della stagione, incidendo sulla dinamica dei prezzi.
Inoltre, la castagna è un prodotto stagionale con una domanda che si concentra nei mesi autunnali e in quelli pre-natalizi. Quando l’offerta supera la domanda, la legge del mercato fa il suo corso. I prezzi scendono, incentivando i consumatori a comprare di più e a sperimentare nuove ricette o preparazioni.
È un’opportunità anche per le industrie alimentari e le aziende di trasformazione, che possono approvvigionarsi a costi inferiori e preparare prodotti come castagne candite, farine o creme.
Impatto sul settore e sulle filiere locali
L’abbondanza di castagne e il calo dei prezzi hanno ripercussioni dirette sulle filiere locali. Per i produttori, un raccolto abbondante significa la possibilità di aumentare le vendite complessive, anche se a un prezzo inferiore. Questo può tradursi in una maggiore liquidità stagionale e nella possibilità di investire in tecniche di raccolta più efficienti o nella promozione dei prodotti locali.
Per i territori montani, tradizionalmente meno industrializzati e con economie spesso legate all’agricoltura e al turismo, l’annata 2025 rappresenta un’occasione per valorizzare il prodotto e attirare visitatori. Mercatini, sagre e iniziative legate alla castagna possono beneficiare di frutti abbondanti e di prezzo più accessibile, aumentando il flusso di turisti e promuovendo la cultura gastronomica locale.
Opportunità per i consumatori
Dal punto di vista dei consumatori, questo è il periodo ideale per godere di castagne di qualità a prezzi convenienti. Per chi ama questo frutto autunnale, il consiglio è semplice: approfittare di questa abbondanza per gustare castagne fresche, farine e prodotti trasformati, scoprendo il sapore autentico di un raccolto eccezionale, senza dover rinunciare al portafoglio.
Inoltre, la maggiore disponibilità di castagne di qualità permette di riscoprire varietà locali e produzioni a denominazione di origine, valorizzando la biodiversità agricola e sostenendo i produttori che rispettano standard elevati di tracciabilità e qualità.