Arriva un bonus da 600 euro in busta paga: chi ne ha diritto

Il nuovo decreto Aiuti bis ha aumentato la soglia dei fringe benefit a 600 euro e ha esteso il raggio di azione delle aziende alle bollette

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Sono tante le soluzioni attuate dal Governo per fare fronte all’ondata di rincari e all’inflazione che stanno colpendo pesantemente le famiglie italiane. Contro i nuovi aumenti in bolletta, con acqua, luce e gas sempre più costosi, l’esecutivo ha stabilito una misura che, secondo gli analisti, metterà in circolazione 82 milioni di euro per un nuovo bonus da 600 euro.

Si tratta in realtà dell’aumento della soglia dei fringe benefit, che passano da 258,23 euro a 600 euro. Dunque non riguarda esclusivamente le fatture delle utenze casalinghe, ma tutta una serie di benefici che i datori di lavoro danno ai propri dipendenti in base agli accordi aziendali.

Che cos’è davvero il nuovo bonus bollette da 600 euro in busta paga

Il decreto Aiuti bis, oltre ad aver aumentato la soglia dei fringe benefit, prevede che possano essere utilizzati in via del tutto eccezionale anche per il pagamento del bollette. Si tratta di compensi in natura, cioè non erogati sotto forma di denaro, che hanno però una voce specifica in busta paga.

Il bonus da 600 euro viene distribuito dai datori di lavoro, esentasse e totalmente deducibile, per contribuire a sostenere i propri dipendenti in questo periodo di difficoltà. La cifra è netta, non soggetta a contribuzione – e quindi non contribuisce al calcolo della pensione – o al prelievo fiscale.

La deroga alla disciplina che regola questi benefici prevede anche che le aziende possano superare la soglia di 600 euro, ma in quel caso l’eccedenza sarà soggetta a imposizione fiscale.

Il contributo non può essere richiesto dal lavoratore, ma è erogato a discrezione dell’azienda in due diverse modalità:

  • direttamente dall’azienda alle società delle utenze del dipendente.
  • rimborso in busta paga, con il bonus che viene elargito solo in seguito alla presentazione delle fatture e delle ricevute di pagamento.

L’erogazione diretta è più macchinosa per i datori di lavoro, perché prevede più passaggi e un maggiore carico di lavoro.

Attenzione: il “bonus bollette” può essere utilizzato anche per altre spese

Attenzione. Contrariamente al fatto che mediaticamente si parli di bonus bollette da 600 euro, l’aumento della soglia dei fringe benefit riguarda tutti i benefici disciplinati dall’articolo 51 del TUIR, il Testo unico imposte sui redditi. Ogni azienda decide in autonomia quali erogare, inserendoli nel contratto individuale. Possono infatti essere concessi anche al singolo dipendente.

Rientrano nei fringe benefit l’auto aziendale, i buoni spesa, l’assistenza sanitaria, le polizze assicurative, i prestiti aziendali, l’acquisto di stock option (azioni societarie), vitto e alloggio dove previsti. Qua trovate il nostro approfondimento sui fringe benefit di lavoro e sul loro utilizzo. La misura fa rientrare nel welfare aziendale, solo per l’anno di imposta 2022, anche le bollette di gas, energia elettrica e acqua.

Vi abbiamo già parlato del bonus bollette in busta paga da 600 euro qua. Oltre ai potenziali 600 euro, il dipendente ha diritto anche al bonus benzina di cui vi abbiamo parlato qua, spiegandovi le differenze tra i due diversi contributi per il carburante che possono essere richiesti dai lavoratori. Infatti anche i buoni benzina possono rientrare nei fringe benefit, e quindi contribuire alla soglia che è stata innalzata dal decreto Aiuti bis.