Aumenti per gli insegnanti: tutti gli importi

I possibili scenari legati alla legge di bilancio 2022: tutto quello che riguarda la scuola e il mondo degli insegnanti

A metà novembre, in una nota congiunta, i segretari generali di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams hanno chiesto al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in che modo avrebbe fatto valere le ragioni della scuola per ottenere “gli aumenti a tre cifre da lui stesso annunciati in vista del rinnovo contrattuale”. La legge di bilancio del 2022 dev’essere approvata entro il 31 dicembre 2021: ecco quali sono gli scenari che interessano al mondo della scuola, soprattutto gli aumenti degli insegnanti.

Aumenti per gli insegnanti: tutti gli importi

Secondo quanto riportato dal portale specializzato OrizzonteScuola.it, dopo l’incontro tra il premier Mario Draghi e i sindacati, avvenuto il 2 dicembre, il Governo avrebbe l’intenzione di destinare il 47% delle risorse previste per il taglio delle tasse in manovra a chi ha i redditi più bassi: 1,1 miliardi a chi ha fino ai 15 mila euro, 2,2 miliardi a chi ha redditi dai 15 mila euro ai 28 mila euro. Un totale di 3,3 miliardi di euro, quasi il 50% dei 7 miliardi di euro disponibili in manovra per il taglio dell’Irpef.

Contestualmente, la manovra ha al momento previsto 8 miliardi di euro per il taglio del cuneo fiscale: l’idea è che, per ridurre la pressione fiscale, si ricorra a 8 miliardi di euro all’anno a partire dal 2022. Il taglio dell’Irpef – recita la manovra – ha ”l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote”.

Queste strategie dovrebbero comportare l’aumento di circa 100 euro nella busta paga dei lavoratori, compresi quelli della scuola (contratto Covid: niente rinnovo per 30 mila lavoratori). Un aumento che però non avrebbe nulla a che fare con gli aumenti retributivi legati al contratto.

Aumenti per gli insegnanti: a che punto è la trattativa sul contratto

Per quanto riguarda il contratto, infatti, OrizzonteScuola.it spiega che si è fermi all’incremento lordo di 107 euro. Con gli stanziamenti della manovra, però, si devono detrarre i fondi per pagare l’indennità di vacanza contrattuale (circa 500 milioni di euro), arrivando così “ai famosi 87-90 euro lordi che sembrano essere la base minima per la trattativa”.

Con l’articolo 108 della legge di bilancio, dedicato alla valorizzazione professionale, i 210 milioni distribuiti in base alla “dedizione all’insegnamento“, si avrebbe un incremento minimo: l’aumento dello stipendio sarebbe di circa 12 euro.

Insegnanti e pensione, il punto dell’Anief

La Anief, Associazione nazionale insegnanti e formatori, ha rilasciato un comunicato in cui ha sottolineato che con la legge di bilancio ci sarà la pensione anticipata per pochi. Tra le richieste del sindacato ci sono l’uscita anticipata a partire dai 61 anni, con 35 anni di contributi, senza decurtazioni e con il calcolo interamente retributivo, “diventata sempre più necessaria a seguito della pandemia e del gravoso stress psicofisico che vive il personale”.

Per Anief “occorre equiparare i parametri già previsti per i lavoratori delle forze armate ai dipendenti della scuola; bisogna andare pure a cancellare le vigenti decurtazioni del trattamento retributivo ai fini del finanziamento del TFR ed introdurre nell’Ape Sociale tutta la categoria dei docenti”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “occorre riconoscere una finestra per il rischio burnout per il personale scolastico, particolarmente esposto a patologie anche tumorali (Scuola, quando scattano quarantena e Dad per tutti). Invece, è stata concessa solo un’apertura ai maestri della scuola primaria che possono aderire all’Ape Social. Sarebbe più giusta una ‘Quota 98’ per tutti e il riscatto gratuito della laurea, come pure proposto dal presidente Inps, anche per svecchiare la categoria”.