Assegno unico, Reddito alimentare, di libertà e non solo: gli aiuti alle famiglie per il 2023

Nella Manovra di Bilancio 2023 sono diverse le misure che riguardano il comparto lavoro e i sostegni economici, in particolare rivolti alle famiglie

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Nella Manovra di Bilancio 2023 sono diverse le misure che riguardano il comparto lavoro e i sostegni economici, in particolare rivolti alle famiglie. Oltre a importanti cambiamenti per lo smart working, il congedo parentale e l’introduzione di nuovi bonus per determinate categorie di lavoratori, ci sono anche novità per gli aiuti erogati ai cittadini. Vediamo meglio di cosa si tratta e cosa cambia quest’anno.

Assegno unico

La prima grande novità riguarda l’Assegno unico per i figli a carico, che rappresenta una importante integrazione per moltissime famiglie italiane. La buona notizia è che dal 1° gennaio 2023 è scattato un aumento per alcune categorie.

In particolare, l’Assegno è stato alzato del 50% dell’importo per:

  • le famiglie con figli di età inferiore a 1 anno
  • i figli con una età compresa da 1 a 3 anni per le famiglie con 3 o più figli e con ISEE fino a 40mila euro
  • per le famiglie con 4 o più figli.

Sono state anche confermate e rese strutturali le maggiorazioni dell’Assegno unico per ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Reddito Alimentare

Altra importante novità è quella della creazione del Fondo per la sperimentazione del Reddito Alimentare, da tempo richiesto dal mondo delle terzo settore solidale. Con una dotazione di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro a decorrere dal 2024, il Reddito Alimentare è stato pensato, nelle città metropolitane, come misura per contrastare lo spreco e la povertà alimentare.

Gli italiani in condizione di povertà assoluta sono oggi 5,6 milioni. Di questi, 600mila sono bambini e 337mila anziani, e sono oltre 3 milioni le persone che si avvalgono delle mense o dei pacchi alimentari, perché non possono permettersi di fare la spesa.

Come funzionerà il Reddito alimentare? Si tratta di un nuovo aiuto rivolto a soggetti in condizioni di povertà assoluta, sotto forma di pacchi alimentari realizzati con il cibo invenduto di negozi e supermercati, da prenotare tramite una apposita app e da ritirare presso un centro di distribuzione. In alternativa, per i soggetti fragili, anziani e malati in particolare, si può ricevere direttamente a casa.

Le modalità di funzionamento nel dettaglio, i beneficiari e le forme di coinvolgimento degli enti del terzo settore verranno fissate tramite decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite

Reddito di cittadinanza

In attesa che venga abolito a partire dal 1° gennaio 2024, dal 1° gennaio 2023 sono cambiate anche le regole per chi percepisce il Reddito di cittadinanza, in senso restrittivo.

Ora l’Rdc è riconosciuto per un massimo di 7 mensilità – ma questo non vale per i nuclei familiari con persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età -, si perde il benefico al primo rifiuto di un lavoro ed è necessario avere rispettato l’obbligo scolastico.

Fondo per le periferie inclusive

Per favorire e promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, e contrastare allo stesso tempo i fenomeni di marginalizzazione nelle aree periferiche urbane delle grandi città, è stato anche istituito il Fondo per le periferie inclusive.

I criteri di gestione saranno previsti con un decreto della Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni o dell’Autorità politica delegata in materia di disabilità, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, e dovrà essere adottato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.

Fondo sociale per occupazione e formazione

Il governo Meloni ha anche stabilito di destinare nuove risorse, infine, per il Fondo sociale per occupazione e formazione e per la proroga di altri minori trattamenti di sostegni al reddito.

In particolare, in merito al Fondo sociale per occupazione e formazione, sono state rifinanziate queste misure:

  • completamento dei piani di recupero occupazionale per l’anno 2023
  • indennità onnicomprensiva, pari a 30 euro per l’anno 2023, per ciascun lavoratore dipendente da imprese adibite alla pesca marittima in caso di sospensione dal lavoro dovuto a misure di stop temporaneo obbligatorio o non obbligatorio
  • misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti dei call center
  • integrazione salariale per i dipendenti dell’ILVA di Taranto, prevista anche per la formazione professionale per la gestione delle bonifiche
  • proroga per tutto il 2023 del trattamento di CIGS per un periodo massimo complessivo di autorizzazione del trattamento straordinario di integrazione salariale di 12 mesi e nel limite di spesa di 50 milioni di euro.

Reddito di libertà e Fondo per le pari opportunità

Nuove risorse sono state stanziate anche per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, il Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, il Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani, per cui sono stati versati 2 milioni di euro per l’anno 2023 e 7 milioni di euro annui a decorrere dal 2024.

Si allarga anche il campo d’azione del Fondo per la crescita sostenibile: si tratta di uno speciale Fondo per finanziare interventi a sostegno della nascita e dello sviluppo di imprese cooperative costituite dai lavoratori per il recupero di aziende in crisi e per i processi di ristrutturazione o riconversione industriale. Al Fondo vanno 1,5 milioni di euro per lil 2023 e 2 milioni l’anno a decorrere dal 2024.

Fondo per accrescere il livello professionale nel turismo

Attenzione nella Legge di Bilancio 2023 anche al settore del turismo. Nello stato di previsione del Ministero del Turismo è stato inserito il nuovo Fondo per accrescere il livello professionale nel turismo, con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2023 e di 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

L’obiettivo è favorire il miglioramento della competitività dei lavoratori del comparto del turismo, e di agevolare l’inserimento di alti professionisti del settore nel mercato del lavoro.