Alternanza scuola lavoro, cosa può cambiare dall’anno prossimo

Nel Decreto Lavoro il Governo ha fissato gli obiettivi di maggiore sicurezza e qualità per riformare il percorso di accompagnamento al lavoro

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Estensione delle tutele Inail per alunni e docenti e un’alternanza scuola-lavoro più coerente con il percorso di studi e gli sbocchi lavorativi dopo il diploma. Sono i principali obiettivi fissati in previsione del prossimo anno scolastico nel Decreto Lavoro dal Governo Meloni, per la riforma del Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), proposta e curata dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.

Obiettivi della riforma dei Pcto

Tra gli interventi all’interno del provvedimento varato dal Consiglio dei ministro il 1° maggio è presente anche la revisione del percorso di accompagnamento al lavoro che prevede, ad oggi, almeno 210 ore negli ultimi tre anni degli istituti professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei.

Il ministro Valditara è tornato a parlare dell’alternanza scuola-lavoro durante il suo intervento al Festival dell’Economia di Trento, descrivendola come un ” passaggio irrinunciabile che nella riforma in via sperimentale dell’istruzione tecnico-professionale andrebbe rafforzata ulteriormente”.

Nelle intenzioni del responsabile della scuola il primo passo per la riforma del Pcto riguarda la garanzia di una maggiore sicurezza agli studenti nelle loro esperienze in azienda, obbligando innanzitutto le imprese a integrare il proprio Documento di valutazione dei rischi (il Dvr) con una sezione dedicata alle misure di prevenzione e i dispositivi di protezione per ragazze e ragazzi.

Secondo quanto previsto dal Decreto Lavoro, di cui abbiamo parlato qui spiegando cosa cambia dai bonus al Rdc, verrà istituto un Fondo per l’indennizzo dell’infortunio mortale durante le attività formative, con uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2023, che coprirà decessi avvenuti dal 1° gennaio 2018, e due milioni di euro all’anno previsti dal 2024 in poi. A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, anche privati, compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale, e le università.

Le misure

“Sono misure concrete che mirano a dare maggiore sicurezza ed efficacia ai percorsi di alternanza scuola-lavoro”, aveva spiegato il ministro Valditara in fase di presentazione della riforma, aggiungendo che “dopo una fase di ascolto attento delle istanze delle varie componenti della scuola e di confronto proficuo con le rappresentanze sindacali, riformiamo i Pcto perché siano percorsi sicuri e di qualità”.

Le nuove norme stabiliscono percorsi di accompagnamento al lavoro più coerenti con il piano triennale di offerta formativa dello studente, grazie anche alla nuova figura del docente coordinatore di progettazione, che sarà individuato dall’istituzione scolastica.

La riforma rafforza anche il registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio, prevedendo il rispetto di maggiori requisiti da parte delle aziende ospitanti, che dovranno dimostrare di avere capacità strutturali, tecnologiche e organizzative, esperienza maturata nei percorsi di scuola-lavoro, eventuale partecipazione a forme di raccordo organizzativo con associazioni di categoria, reti di scuole, enti territoriali già impegnati nei Pcto (qui avevamo riportato tutte le novità sulla riforma dell’alternanza scuola-lavoro).

Il decreto infine istituisce l’Osservatorio nazionale per il sostegno alle attività di monitoraggio e valutazione dei Pcto, la cui durata e funzionamento saranno definiti con un decreto ministeriale e l’istituzione di un Albo delle buone pratiche dei Pcto, che raccoglierà le migliori pratiche delle scuole, per assicurare la qualità di questo momento formativo ed incentivare la condivisione di esperienze d’eccellenza.