Supplenze scuola, che succede se non si scelgono gli istituti

C'è ancora tempo per presentare la domanda per le supplenze a scuola per l'anno 2023/2024: nell'istanza vanno indicate 150 realtà fra scuole, comuni e distretti

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

C’è tempo fino alle ore 14:00 del 31 luglio 2023 per presentare la domanda di supplenza a scuola per l’anno scolastico 2023-2024. Come di consueto le domande vanno presentate esclusivamente per via telematica tramite il portale “Istanze on line”.

Supplenze scuola 2023/2024

Il ministero dell’Istruzione e del merito (Mim) ha recentemente emanato una circolare per chiarire alcuni punti. La circolare n. 43440 del 19 luglio 2023 contiene le indicazioni operative in materia di supplenze del personale docente, educativo ed Ata per l’anno scolastico in partenza. Si tratta di un testo sostanzialmente in linea con quanto stabilito negli anni precedenti. Le indicazioni fanno fede in attesa che arrivi la tanto sospirata rivoluzione nel settore, ovvero la revisione del regolamento delle supplenze (Dm n. 430/2000) che, stando alle aspettative, dovrebbe finalmente permettere di superare le incertezze e le problematiche che puntualmente vengono segnalate in materia di supplenze scolastiche. Una su tutte: la cronica confusione fra incarichi conferiti tramite Mad (messa a disposizione) e graduatorie.

Una novità c’è: nell’istanza di partecipazione da compilare sul portale “Istanze online” è prevista una nuova funzionalità. A partire da quest’anno un’opzione permette di specificare la eventuale intenzione di non richiedere il completamento dello spezzone orario. Possibile poi annullare l’inoltro della domanda già trasmessa finché l’istanza è ancora aperta, così da correggere eventuali errori con l’inoltro di una nuova domanda. L’ultima innovazione riguarda la facoltà di effettuare la rinuncia all’individuazione ottenuta: basta cliccare un link presente nella comunicazione di avvenuta individuazione.

Il mondo della scuola è in pieno fermento con i sei i nuovi concorsi in arrivo per aumentare gli organici: quattro riguarderanno il personale docente, due i dirigenti scolastici.

La novità riguarda anche le procedure concorsuali, che a partire da quest’anno saranno semplificate.

Intanto per il personale scolastico c’è un’ottima notizia: è stato rinnovato il contratto scuola che porta un aumento nello stipendio. Questo accordo riguarda un totale di 1.232.248 dipendenti, di cui la fetta più grossa (850.000) sono insegnanti.

Graduatorie Gae e Gps: la differenza

Sono due le istanze che è possibile presentare tramite la piattaforma. Una riguarda le Gps, ovvero le Graduatorie provinciali supplenze: si tratta di contratti a tempo determinato finalizzati all’assunzione in ruolo su sostegno. La seconda permette di proporsi per le supplenze da Gae , ovvero Graduatorie ad esaurimento o Gps per la copertura di posti vacanti e disponibili da assegnare fino al 31 agosto e di quelli sino al termine delle attività didattiche per posti non vacanti con contratto al 30 giugno.

Supplenze scuola: come funziona

Chi intenda inserirsi in graduatoria può indicare fino a 150 preferenze tra scuole, comuni e distretti. Se non si presenta la domanda (o se non si inseriscono le preferenze) si è fuori: in pratica non si concorre al conferimento di supplenze annuali da Gae o Gps. E si è fuori anche dalla possibilità di accedere all’assegnazione di una supplenza temporanea dalle graduatorie di istituto.

Per l’accesso al portale è necessario possedere una fra queste opzioni:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
  • CIE (Carta di Identità Elettronica);
  • eIDAS (electronic IDentification, Authentication and trust Services);
  • credenziali dell’area riservata del Ministero dell’Istruzione in corso di validità;
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Con la medesima domanda gli aspiranti alle Gae e alle Gps, compilando le apposite sezioni, hanno la facoltà di partecipare anche all’assegnazione degli incarichi su sostegno, finalizzati al ruolo, da Gps prima fascia sostegno e relativi elenchi aggiuntivi.

Nella procedura di scelta delle 150 realtà fra scuole, comuni, distretti, una volta effettuata la scelta il sistema riporta solo i codici meccanografici di riferimento. Il fatto di non riportare il nome della scuola in chiaro ma solo il relativo codice potrebbe creare confusione, qualora gli aspiranti intendessero trascinare in altra posizione quella preferenza. Come riporta Obiettivo Scuola, per quest’anno non è prevista la risoluzione della problematica. Questo è emerso durante l’incontro tecnico fra i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Merito e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Supplenze Mad: come funziona

Gps e Gae non sono gli unici canali tramite i quali è possibile accedere alle supplenze scolastiche. Un canale alternativo è rappresentato dalla Messa a disposizione (Mad): gli aspiranti che non siano inseriti in alcuna graduatoria provinciale possono, eventualmente, venire convocati dal dirigente scolastico per una supplenza da Mad. La domanda di Messa a disposizione può essere inviata secondo i canali indicati dalla scuola sulla sua pagina web (in mancanza si contatti la segreteria scolastica). Le opzioni, in generale, sono: presentare la domanda tramite il portale web della scuola, consegnarla brevi manu, inviarla tramite mail o Pec oppure tramite raccomandata A/R. Negli anni passati, subito dopo l’introduzione delle novità, è stato segnalato come alcuni istituti abbiano fatto confusione continuando a chiamare tramite Mad anche aspiranti già presenti nelle graduatorie Gps e Gae. Dopo gli ultimi chiarimenti queste storture dovrebbero essere debellate.

Supplenze a scuola e spezzone orario

In alcune scuole le supplenze possono essere affidate a docenti già in servizio presso l’istituto stesso. Questa facoltà è concessa ai dirigenti scolastici della scuola secondaria in cui le ore di insegnamento inferiori o pari a sei ore settimanali non costituiscono cattedra e possono essere attribuite ai docenti in servizio, se già abilitati e dietro loro consenso.
Nel caso di supplenze su spezzone orario, la priorità va al personale con contratto a tempo determinato avente titolo al completamento di orario. Segue il personale con contratto ad orario completo (con precedenza al personale con contratto a tempo indeterminato e poi al personale con contratto a tempo determinato). Il limite è di 24 ore a settimana.
Un’alternativa per i dirigenti scolastici è quella di assumere nuovi supplenti da graduatorie di istituto.

L’interpello per le supplenze dei docenti

Con la dicitura di “interpello” si indicano gli avvisi che le scuole hanno la facoltà di pubblicare sui propri siti, dandone opportuna notifica all’ufficio scolastico di riferimento. Con l’interpello è possibile reclutare docenti abilitati o, come seconda opzione, in possesso del titolo di studio. L’interpello permette di chiamare anche personale inserito in graduatoria, a differenza delle Mad. Non possono partecipare agli avvisi i docenti già individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato.