Come cercare lavoro all’estero: consigli e documenti utili

Lavorare all'estero può essere una grande opportunità: ecco come cercare un impiego e i documenti necessari

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Mario Esposito

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Che si tratti di una scelta ponderata o di una necessità, l’idea di lavorare all’estero è molto apprezzata dai giovani italiani, che sempre più spesso scelgono di affrontare un’esperienza fuori dai confini nazionali al termine del proprio percorso di studi o semplicemente per confrontarsi con una realtà diversa.

Lavorare all’estero può essere una grande opportunità di crescita, sia personale che professionale, ma è importante sapere bene come muoversi per non trovarsi in difficoltà una volta raggiunta la destinazione scelta.

Come cercare lavoro all’estero

La ricerca di un lavoro all’estero può essere più difficile di quanto si pensi, perché oltre a valutare le diverse offerte lavorative e proporre la propria candidatura in base a titolo di studio, esperienza e altre skill, è necessario tener conto del mercato di riferimento che può essere molto differente da quello italiano.

Prima di tuffarsi nella ricerca delle singole posizioni aperte è dunque utile studiare i vari mercati per individuare quello in cui le proprie competenze possono essere più appetibili e approfondire tutto ciò che riguarda stile di vita e costi del singolo Paese. Se si hanno contatti professionali o di amicizia sul posto, può essere utile partire proprio da questi per ricevere informazioni utili e avere un riferimento in loco per conoscere eventuali posizioni aperte.

È importante inoltre considerare che, oltre alle competenze maturate studiando e lavorando in Italia, per aumentare le opportunità di essere chiamati all’estero occorrono altre skill come la buona conoscenza della lingua inglese e di quella del Paese in cui si pensa di trasferirsi, di solito richieste già all’interno dell’annuncio di lavoro.

Dove trovare informazioni sul lavoro all’estero

Chi è alla ricerca di una buona opportunità lavorativa all’estero può oggi fare riferimento a diversi servizi presenti sul web, che permettono non soltanto di accedere alle migliori offerte di lavoro ma anche di approfondire temi legali e burocratici legati ai diversi Paesi. Il sito dell’EURES (rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego operativa in tutti i paesi dell’UE, nonché in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), per esempio, è uno strumento utilissimo per raccogliere informazioni di varia natura, consultare annunci e caricare il proprio curriculum vitae.

La rete EURES è nata proprio per garantire ai cittadini europei un accesso al lavoro privo di barriere linguistiche, culturali e geografiche, nell’ottica di una piena apertura comunitaria e della libera circolazione dei lavoratori. L’EURES mette a disposizione anche esperti consulenti nelle varie Regioni italiane (oltre che negli altri Paesi europei) e in chat ai quali ci si può rivolgere per ricevere un supporto concreto su questioni pratiche, giuridiche e amministrative legate alla mobilità lavorativa a livello nazionale e transfrontaliero.

Per i cittadini italiani che desiderano lavorare all’estero, sia nei Paesi UE che extra UE, molto utile è anche il portale Cliclavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che oltre a fornire un quadro sempre aggiornato sul mondo del lavoro in generale dispone anche di una sezione dedicato proprio all’opportunità di lavorare all’estero.

I permessi per lavorare all’estero

Una delle domande più comuni riguardo alla possibilità di lavorare all’estero riguarda la necessità di richiedere dei permessi particolari. In realtà, oggi per i cittadini UE, in virtù del principio di libera circolazione dei lavoratori, non è più necessario alcun permesso ed è garantita parità di trattamento rispetto ai cittadini nazionali per ciò che riguarda condizioni lavorative e benefici sociali e fiscali.

Per lavorare in Paesi extra UE, invece, la normativa di riferimento è il Decreto Legge 31 luglio 1987, n. 317 (convertito con modificazioni in Legge 3 ottobre 1987 n. 398), come successivamente modificato dal Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151 che ha abolito l’obbligo di ricevere un’autorizzazione preventiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Anche per i lavoratori italiani che si trasferiscono fuori dall’Unione Europea sono inoltre previste tutele legali: in particolare, il contratto di lavoro non può prevedere un trattamento economico e normativo inferiore rispetto ai contratti nazionali e deve includere un’assicurazione di viaggio e precise misure in materia di sicurezza.