Legge 104: i requisiti della convivenza, dimora temporanea e distanza massima

Il congedo straordinario Legge 104 viene concesso se si risponde ad alcuni requisiti: ma ci sono delle eccezioni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 29 Settembre 2018 18:02Aggiornato: 28 Maggio 2024 16:35

Il congedo straordinario legge 104  è un beneficio che possono richiedere i lavoratori che assistono familiari conviventi affetti da disabilità grave. Uno dei requisiti fondamentali, per potervi accedere, è la convivenza, ma vi sono dei casi in cui si può avere comunque diritto.

Congedo straordinario

Nello specifico il congedo straordinario si traduce in assenze dal lavoro, per un totale di due anni, che possono essere frazionate e devono essere utilizzate per assistere un familiare portatore di handicap grave.

Spetta ai familiari secondo un determinato ordine: dal coniuge (anche le unioni civili) ai genitori, fino a figli, fratelli, o parenti e affini sino al terzo grado.

È indispensabile la convivenza, ma non sempre. Questo congedo spetta infatti anche ai familiari di persone ricoverate, a meno che non sia a tempo pieno. Ma vi sono a tal proposito alcune eccezioni. Si ha infatti diritto ad usufruire della Legge 104 se i sanitari richiedono l’assistenza di un familiare, oppure se le condizioni di salute sono molto gravi. Viene anche concesso ai familiari dei disabili che frequentemente devono effettuare visite o terapie al di fuori della struttura.

Dimora temporanea

Sempre in merito al concetto di convivenza è bene sapere che in caso di dimora temporanea, attraverso una dichiarazione sostitutiva, non decade la possibilità di accedere al congedo straordinario. La cosa fondamentale da fare, è quella di comunicare prontamente il trasferimento.

Inoltre va sottolineato che non è necessario vivere nello stesso appartamento. Infatti per l’accertamento del requisito di convivenza può bastare anche la residenza nello stesso stabile allo stesso numero civico, ma non nel medesimo interno. Quindi se si deve tenere in considerazione la distanza massima, è bene sapere che si tratta di quella che intercorre tra un appartamento e un altro dello stesso palazzo. La convivenza è richiesta ai coniugi (o la persona con cui il disabile è unita civilmente), ai figli, ai fratelli e ai parenti – affini fino al terzo grado.

Chi richiede di poter beneficiare del congedo straordinario Legge 104 deve essere un lavoratore dipendente privato che deve occuparsi di un parente che si trovi in una situazione di disabilità grave riconosciuta da un’apposita Commissione Medica Integrata. La domanda per accedere al congedo straordinario va effettuata per via telematica tramite web, patronati o Contat Center Multicanale.

Cambia la Legge 104

Approvato in esame definitivo l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità. Ciò è avvenuto durante il Consiglio dei ministri del 15 aprile 2024. Ciò inaugura alcune novità per la Legge 104.

L’obiettivo sarebbe quello di semplificare il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di reversibilità, così come le “estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Le novità, di seguito riportate, sono da ritenersi in vigore dal 30 giugno 2024 (alcune disposizioni decorrono dal 10 gennaio 2025):

  • sostituiti i commi 1, 2 e 3 dell’articolo 3, inerenti la definizione dei soggetti aventi diritto alle agevolazioni previste dalla Legge 104. La condizione di disabilità è definita come una “duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri”. Accertata grazie alla valutazione di base;
  • la valutazione di base si svolte in un’unica visita collegiale, con l’intero procedimento che si conclude in 90 giorni, dopo l’invio telematico del certificato medico introduttivo e il controllo richiesto;
  • il riconoscimento della disabilità determina l’ottenimento di una tutela proporzionata al livello di disabilità. La priorità è data ai soggetti con necessità di sostegno intensivo. Al riconoscimento conseguono, dunque, tutela dell’accodamento ragionevole e possibilità di richiedere l’avvio del procedimento di valutazione multidimensionale. Ciò al fine di procedere con l’elaborazione del progetto di vita individuale;
  • dal 1° gennaio 2026 la gestione del procedimento per la valutazione è affidata all’Inps, in via esclusiva;
  • al termine della valutazione di base, la commissione informa il soggetto dei sostegni e dei benefici che la norma prevede. Sussiste il diritto di elaborare e attivare un progetto di vita individuale, personalizzato.