Lavoro: 10.000 posti per gli “occupabili” del Reddito di inclusione (e non solo)

Un accordo fra Ministero del lavoro, Anpal Servizi e Distretto Italia garantirà la formazione professionale e l'inserimento diretto nel mondo del lavoro

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Redazione

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Che fine faranno i titolari “occupabili” del Reddito di inclusione? Molti di loro potrebbero essere impiegati, dopo una formazione mirata, nei progetti collegati al PNRR, nel campo delle costruzioni e del digitale, o nel settore delle energie “green” e delle telecomunicazioni. E’ questo il senso di un accordo siglato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e da Anpal Servizi con il Consorzio Elis, specializzato nella formazione professionale, rivolto ai titolari di  misure di sostegno al reddito, ma anche ai NEET, ai giovani senza lavoro, ai cassintegrati ed ai lavoratori delle imprese in crisi.

Per sapere chi sono gli “occupabili del reddito di inclusione leggi qui. Per approfondire l’importanza della formazione è possibile leggere questo articolo. Qui per vedere le principali opportunità nel mondo del lavoro.

Iniziativa sperimentale di collaborazione pubblico-privato

L’accordo dà il via a un’iniziativa sperimentale di collaborazione pubblico-privato a livello nazionale. Il Ministero del Lavoro mette a disposizione delle aziende di “Distretto Italia” le competenze e la rete territoriale per utilizzare al meglio le misure nazionali di politica del lavoro, e in particolare il Programma GOL e il Piano Nazionale Giovani, Donne e lavoro. Condividerà inoltre con i soggetti autorizzati e accreditati ai servizi per il lavoro che aderiscono a “Distretto Italia” gli elenchi delle persone d’età compresa tra i 18 e i 59 anni, attivabili al lavoro.

L’obiettivo dell’accordo

Il fine ultimo dell’accordo è quelli di favorire l’inserimento nel mercato del lavoro a persone a rischio di povertà ed emarginazione, magari anche alla categoria degli “occupabili” titolari del Reddito di inclusione (ex Reddito di cittadinanza). A tutti questi soggetti sarà offerta una formazione e, dopo, una opportunità di inserimento professionale in una delle aziende aderenti al progetto “Distretto Italia” nell’ambito del quale sono state individuate 10.000 posizioni nel campo delle tlc, dell’energia, delle costruzioni e della trasformazione digitale.

La formazione professionale

L’accordo garantisce innanzitutto una formazione professionale, grazie alla collaborazione con le 45 aziende di “Distretto Italia”, un programma di orientamento, formazione e avviamento al lavoro che ha preso il via ad inizio anno ed al ruolo del Consorzio Elis. Ad aprile sono partiti i primi corsi di formazione gratuiti per posatori di fibra ottica, programmatori software, manager di cantiere e impiantisti elettrici, che avranno durata compresa fra le 5 e le 20 settimane.

Il ruolo di Elis

Perno di questa iniziativa è il Consorzio Elis, una eccellenza nel campo della formazione, dal momento che, negli ultimi anni, i corsi organizzati dal Consorzio hanno registrato un tasso di assunzione, al termine della formazione, pari al 98%. Il Consorzio, che gestirà le domande di formazione, si impegna a proporre alle persone indirizzate a misure di reinserimento professionale, le posizioni di lavoro già mappate nell’ambito del progetto e quelle che emergeranno dai prossimi studi, con particolare attenzione ai beneficiari attivabili al lavoro e beneficiari dell’Assegno di Inclusione. Ma la misura è rivolta anche ai lavoratori in cassa integrazione, licenziati o in uscita dalle aziende, nelle quali sono in corso vertenze poste all’attenzione del Ministero.

Le aziende di “Distretto italia”

Ma chi sono le aziende partecipanti al progetto “Distretto Italia”? Vi partecipano 45 imprese italiane, fra cui Autostrade per l’Italia, che ha la presidenza di turno. Fra le altre aziende si segnalano 3TS, A2A, Acciaierie d’Italia, Adecco, Bain & Company, Best Engage, BNL BNP Paribas, Boston Consulting Group, Capgemini, Cisco, Confimprese, Dell Technologies, eFM, Enel, Engineering, Eni Corporate University, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, FMTS Group, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Generali Italia, Gi Group, HTDI, Impresa Pizzarotti, Italiaonline, Gruppo FNM, Made in Genesi, ManpowerGroup, Milano Serravalle – Milano Tangenziali, OpenEconomics, Open Fiber, Orienta, Poste Italiane, Randstad, SCAI Solution Group, Siram Veolia, SITE Spa, Skuola.net, Soft Strategy, Synapsis, Synergie, TIM, Trenord e Umana.

Collaborazione pubblico-privato

L’accordo dà il via a un’iniziativa sperimentale di collaborazione pubblico-privato a livello nazionale. Il ministero del Lavoro mette a disposizione delle aziende di “Distretto Italia” le competenze e la rete territoriale per utilizzare al meglio le misure nazionali di politica del lavoro, e in particolare il Programma GOL e il Piano Nazionale Giovani, Donne e lavoro. Condividerà inoltre con i soggetti autorizzati e accreditati ai servizi per il lavoro che aderiscono a “Distretto Italia”, al pari degli altri soggetti previsti dalla disposizione normativa, gli elenchi delle persone d’età compresa tra i 18 e i 59 anni, attivabili al lavoro.