Quali documenti servono per lavorare in Svizzera?

Lavorare in Svizzera, specie come frontaliere, può essere molto vantaggioso per gli italiani. Ma quali documenti sono necessari per essere in regola?

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Pubblicato: 25 Giugno 2019 14:07Aggiornato: 10 Aprile 2024 23:06

Per chi vive al confine con la Svizzera, l’idea di poter lavorare nella Confederazione Elvetica come frontaliere può essere molto allettante, specie dopo aver considerato quali siano gli stipendi medi nel piccolo Stato alpino.

In tanti già hanno scelto questo territorio per avere maggiori chance lavorative oppure per guadagnare di più, a parità di mansioni, rispetto all’Italia. Lo indicano i dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica elvetico, e relativi all’ultimo trimestre 2023: il numero di lavoratori frontalieri attivi in Svizzera era uguale a circa 392.831.

Il loro numero totale è cresciuto del 3,5%, rispetto al quarto trimestre 2022, e dello 0,4% rispetto al trimestre anteriore. Tra questi, ben 91.307 sono cittadini italiani, a riprova del fatto che il paese è una metà gettonata per i nostri connazionali.

Il territorio elvetico continua ad attrarre lavoratori e lavoratrici e, proprio per questo, è interessante capire quali requisiti e permessi sono necessari per lavorare in Svizzera, e quali sono le professioni più richieste e meglio pagate.

Ecco allora una breve guida per coloro che stanno pensando di tentare questa strada, al fine di trovare migliori occasioni di lavoro e una maggiore sicurezza economica.

Meglio trasferirsi o lavorare come frontaliere?

Considerando la grande differenza tra gli stipendi medi svizzeri e quelli italiani, un primo dubbio potrebbe riguardare la scelta di trasferirsi nel paese elvetico – spostando dunque la residenza – oppure continuare a vivere in Italia, andando fisicamente in territorio elvetico soltanto per svolgere l’attività di lavoro.

Il costo della vita in Svizzera è sicuramente molto alto, ma ciò è controbilanciato da servizi efficienti, bassa criminalità e da un alto livello di pulizia – e il che farebbe propendere per un trasferimento definitivo in loco. Tuttavia, come appena accennato, altrettanto elevate sono le spese per vivere là, fattore che rende questo Paese poco accessibile da questo punto di vista.

I prezzi degli alloggi, dei beni di consumo, dei servizi e dei trasporti in generale sono significativamente maggiori rispetto all’Italia. E sebbene gli stipendi medi siano oggettivamente consistenti, il livello è commisurato al costo della vita, superiore alla stragrande maggioranza dei paesi europei.

Per questo motivo, la scelta di lavorare come frontalieri potrebbe essere l’ideale, poiché si riuscirà a combinare l’ottima retribuzione svizzera al costo della vita italiano. A patto ovviamente di essere disposti a fare viaggi quotidiani per spostarsi dall’Italia al territorio elvetico, e viceversa.

La scelta di trasferirsi in modo definitivo in Svizzera si rivelerà opportuna, soltanto se il lavoratore o la lavoratrice avranno trovato un’occupazione in campi ad alto tasso di specializzazione, come nell’ambito delle professioni della tecnologia, della finanza o dell’ingegneria. In queste aree gli stipendi sono notevolissimi e, grazie ad essi, è possibile vivere bene anche da quelle parti.

Accordo bilaterale sulla libera circolazione tra Svizzera e UE

Se ti stai chiedendo quali sono i documenti per lavorare in Svizzera, quanto diremo tra poco ti aiuterà a saperne di più. In primo luogo, bisogna osservare che il paese – pur non facendo parte dell’UE – permette la libera circolazione dei cittadini europei.

Tale agevolazione esiste in virtù del cd. Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone (ALC) tra la Svizzera e l’UE, firmato nel 1999 ed entrato in vigore nel 2002. Il testo dà ai cittadini svizzeri e a quelli degli Stati membri dell’UE il diritto di scegliere in piena libertà il luogo di lavoro e di residenza, sul territorio delle parti contraenti.

In termini pratici, ciò vuol dire che al fine di entrare in territorio elvetico per viverci e lavorarci, sarà sufficiente la carta di identità (e il passaporto) e dunque la notifica della propria presenza. Per permanenze lunghe, come vedremo tra poco, le regole sono diverse e saranno necessari altri documenti.

Documenti per spostarsi in Svizzera: il caso del lavoro di breve durata

Pensiamo a chi ha intenzione di lavorare in territorio elvetico per pochi mesi all’anno. Ebbene, a riguardo le regole sono molto precise, in quanto i lavoratori e le lavoratrici residenti in Italia saranno agevolati e non avranno necessità o obbligo di permesso di soggiorno.

In particolare, si tratta dei casi:

  • delle assunzioni da parte di un datore di lavoro in Svizzera per svolgere un’attività lucrativa della durata massima di tre mesi
  • delle prestazioni di servizio di una durata massima di 90 giorni ad anno solare

Più nel dettaglio, possono sfruttare l’agevolazione in oggetto i lavoratori e le lavoratrici che trovano un impiego in Svizzera, i lavoratori subordinati distaccati da una ditta avente sede in Italia, e i prestatori indipendenti di servizi.

C’è però un particolare non secondario. In caso di breve permanenza in Svizzera, il datore di lavoro che assume sarà obbligato a notificare alle autorità svizzere l’attività lucrativa in oggetto. Potrà farlo con una specifica procedura di notifica via web, e dovrà farlo entro il giorno anteriore all’inizio dell’attività di lavoro.

Si tratta, nel complesso, di poche e brevi formalità che facilitano non poco coloro che intendono lavorare in Svizzera per un ristretto periodo di tempo.

Documenti per spostarsi in Svizzera: il caso del lavoro di durata maggiore di tre mesi

Per svolgere un lavoro con durata maggiore di tre mesi, non sarà sufficiente la notifica della propria presenza sul territorio elvetico, ma sarà necessario il permesso di soggiorno, da domandare all’ufficio cantonale di competenza. Perciò in circostanze come queste la Svizzera prevede norme un po’ più rigide, in analogia con quelle di altri paesi.

Attenzione però, basta dare un’occhiata ai principali siti web elvetici che offrono informazioni a chi vorrebbe spostarsi nel territorio a lavorare, per scoprire che il permesso di soggiorno è emesso a chi ha sottoscritto un contratto di lavoro con un datore del luogo.

Più nel dettaglio, il permesso di soggiorno viene rilasciato a chi è in possesso di un contratto di lavoro con un’azienda svizzera – a tempo determinato o indeterminato – e agli imprenditori e liberi professionisti, che dimostrino di avere i mezzi economici per il proprio sostentamento.

L’interessato, o l’interessata, dovrà così richiedere un permesso di soggiorno presso il proprio Comune di domicilio in Svizzera, prima dell’inizio effettivo dell’attività di lavoro ed entro 14 giorni dall’arrivo nel paese estero. Le norme sono precise a riguardo ed, infatti, è necessario presentare i documenti che seguono:

  • carta d’identità o un passaporto valido
  • dichiarazione di assunzione dell’azienda o datore di lavoro, oppure un attestato di lavoro (ad es. un contratto di lavoro o una busta paga)

Il permesso di soggiorno è considerabile alla pari di un permesso di lavoro, ed è valido su tutto il territorio svizzero – autorizzando altresì a cambiare lavoro e datore di lavoro. Rimarchiamo che l’emissione dell’essenziale documento è compito dei cantoni, vale a dire gli Stati federali che compongono la Confederazione elvetica.

Validità del permesso e durata dell’impiego

C’è un dettaglio che non deve sfuggire. La validità del permesso in oggetto è legata alla durata dell’impiego. Infatti è distinto in:

  • permesso di soggiorno di breve durata, per attività di durata minore di un anno
  • permesso di dimora, per assunzioni della durata di almeno un anno o a tempo indeterminato

Lo abbiamo detto sopra ma giova ricordarlo: al fine di domandare ed ottenere il permesso, il lavoratore o la lavoratrice deve recarsi presso le autorità elvetiche del proprio Comune, e deve notificare il proprio arrivo in Svizzera – facendo richiesta del permesso di soggiorno o del permesso di dimora.

Attività indipendenti, autonome e liberi professionisti: come lavorare in Svizzera

Quali regole per coloro che intendono avviare un’attività in forma autonoma, o comunque indipendente, sul territorio svizzero? Ebbene, è assai semplice. Essi dovranno:

  • dichiarare il proprio arrivo sul territorio entro 14 giorni
  • domandare il permesso di soggiorno presso il proprio Comune di domicilio

Per fare ciò le persone interessate dovranno esibire i seguenti documenti:

  • una carta di identità (anche elettronica) o un passaporto valido
  • i documenti utili a dimostrare l’effettivo esercizio o il futuro esercizio di un’attività lucrativa autonoma

In termini semplici, occorrerà dimostrare la capacità di provvedere al proprio sostentamento e a quello della famiglia (tramite ad es. l’esibizione dei libri contabili o la dimostrazione del possesso di un capitale iniziale).

Il caso dei frontalieri, ecco quali regole applicare

I lavoratori dipendenti e indipendenti, cittadini italiani e che intendono continuare a risiedere nel nostro paese, ma che lavorano in Svizzera (posto di lavoro oppure sede dell’impresa) sono tenuti a rispettare specifiche norme. Essi debbono infatti domandare – ed ottenere – il cd. permesso per frontalieri, scopri qui le caratteristiche del nuovo accordo in materia, anch’esso emesso dalle autorità cantonali del luogo di lavoro.

Il permesso in oggetto cambia nei termini seguenti:

  • se il contratto di lavoro dura meno di dodici mesi, la durata di validità del permesso è pari alla durata di validità del contratto
  • se il contratto di lavoro ha una validità maggiore di dodici mesi, il permesso ha durata pari a cinque anni.

Inoltre, al fine di rispettare le norme appositamente previste, i lavoratori e le lavoratrici frontalieri debbono tornare in Italia almeno una volta ogni 7 giorni.

Diverse tipologie di permessi di soggiorno

Ricapitolando, i permessi di soggiorno rilasciati dall’ufficio cantonale, ossia dalle autorità locali svizzere, possono essere di quattro tipi:

  • L UE/AELS, di breve durata, rilasciato a chi ha un contratto di lavoro della durata inferiore a un anno e rinnovabile alla scadenza per un massimo di 7 volte
  • B UE/AELS – permesso di dimora, di lunga durata, riservato a chi ha un contratto di lavoro superiore a un anno
  • G UE/AESL – permesso per frontalieri, ossia chi lavora in Svizzera ma vive in un Paese confinante, per esempio l’Italia, al quale fa ritorno almeno una volta a settimana
  • C UE/AELS – permesso di domicilio, riservato a chi ha vissuto ininterrottamente in Svizzera per almeno cinque anni.

Cosa serve per lavorare in Svizzera: documenti utili

Per lavorare in Svizzera – salvo il caso del lavoro di durata inferiore ai tre mesi – occorre dunque uno dei permessi di soggiorno tra quelli sopra elencati, in base al proprio caso specifico. Come detto, per farne richiesta bisogna contattare l’autorità cantonale di competenza, che tuttavia può essere informata anche direttamente dal datore di lavoro.

Entro 14 giorni, bisogna poi recarsi al Comune per dichiarare l’ingresso nel Paese, presentando i seguenti documenti:

  • carta di identità;
  • passaporto;
  • foto formato tessera;
  • contratto di lavoro con azienda svizzera;
  • assicurazione sanitaria;
  • certificato di stato civile.

Lavorare in Svizzera: le professioni più richieste

Secondo le statistiche, vi sono alcune professioni per le quali risulta più facile trovare lavoro in Svizzera. Tra queste, per esempio, è possibile trovare farmacisti, infermieri, sviluppatori web, insegnanti, ingegneri ma anche professioni più tecniche come meccanici, impiantisti ed elettricisti.

Dal punto di vista del reddito, nessuna di queste professioni attualmente scende al di sotto dei 5.000 franchi svizzeri lordi mensili per un contratto full time, il che rende l’idea di quanto possa essere vantaggioso lavorare in Svizzera come frontaliere. E anche nel settore pensioni la situazione non è di certo negativa.

Per trovare lavoro nella Confederazione Elvetica, oltre alla ricerca in loco e al ricorso a uffici di collocamento e agenzie interinali, molto utili possono essere i portali specializzati, come Carriera.ch, Migros.ch e Jobrapido.ch, siti web che raccolgono annunci pubblicati da aziende svizzere localizzate per lo più nel Canton Ticino.