Cosa serve per diventare osteopata?

Scopri come diventare osteopata e tutto quello che bisogna fare per svolgere questa professione

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Molte persone si chiedono come diventare osteopata, soprattutto ora che il governo ha riconosciuto questa professione come figura sanitaria. Con l’osteopatia che diventa sempre più importante nel campo della salute, quindi, è essenziale capire quali siano i requisiti e i passaggi necessari per entrare in questo settore. Ecco, dunque, gli elementi chiave per avviarsi verso tale carriera di successo e le opportunità che questa professione può offrire nel contesto attuale.

Come si diventa osteopata

Prima di esaminare il percorso per diventare osteopata, è importante comprendere che al momento non esiste una singola strada per intraprendere questa carriera. Ci sono diverse modalità per acquisire le competenze necessarie, e in Italia ci sono numerose istituzioni che offrono corsi di formazione in questo settore. È inoltre opportuno sapere che, dopo l’istituzione della professione sanitaria di osteopata tramite un decreto legislativo nel luglio 2021, le competenze e le esperienze richieste per ottenere l’abilitazione sono state definite mediante un decreto interministeriale tra il Ministero dell’Università e il Ministero della Salute.

Le ultime novità del 2024

Il decreto 1563, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 39 del 16 febbraio 2024, segna la conclusione del percorso avviato con la legge 3/2018, nota come legge Lorenzin, e successivamente con il Decreto del Presidente della Repubblica 131 del 7 luglio 2021, che hanno istituito l’osteopatia come professione sanitaria.

Dopo sei anni, finalmente si è definito l’ordinamento didattico del corso di laurea in osteopatia tramite il decreto interministeriale 1563 del 1° dicembre 2023, firmato dai ministeri dell’Università e della Ricerca e della Salute. Questo decreto aggiorna gli obiettivi formativi qualificanti della classe delle lauree in professioni sanitarie della prevenzione (L/SNT/4).

Ora spetta alle università avviare i corsi di laurea seguendo i piani formativi indicati dal Ministero. È importante sottolineare che l’osteopatia, con la sua capacità di trattare anche anziani e bambini, è stata inclusa nell’ambito della promozione e della prevenzione della salute.

Quale corso seguire

Per diventare osteopata è richiesta una laurea, anche se attualmente il corso universitario è ancora in fase di definizione. Nel frattempo, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha stabilito l’ordinamento didattico del corso di laurea tramite il decreto interministeriale 1563 del 1° dicembre 2023. Il percorso legislativo si completerà con l’istituzione dell’albo professionale e la definizione delle equipollenze. A quel punto, per esercitare come osteopata sarà necessario aver completato con successo il percorso universitario e iscriversi all’albo professionale. Coloro che non possiedono un titolo pregresso equipollente alla laurea in osteopatia potranno diventare osteopati solo attraverso un percorso formativo integrativo.

Tuttavia, fino al completamento del processo legislativo, ci sono tre percorsi distinti disponibili per diventare osteopati, ciascuno adatto a differenti background formativi precedenti: Ecco una panoramica dei principali corsi che si possono seguire per diventare osteopata:

• corso di studio full time della durata di 5 anni, accessibile dopo il diploma di scuola superiore
• corso studi part time della durata di 5 anni, rivolto a coloro che possiedono già una laurea in ambito sanitario, come Medicina
• corso di studio full time della durata di 5 anni con esoneri per coloro che hanno una laurea in Biologia, Farmacia o Scienze Motorie.

La scelta del percorso dipende dal background formativo del candidato. Ad esempio, chi desidera diventare osteopata senza laurea può optare per il corso full time dopo il diploma di maturità. Chi invece ha già una formazione in fisioterapia, una professione sanitaria, può seguire il corso part time di osteopatia. Infine, coloro che hanno una laurea in scienze motorie possono accedere al corso full time con esoneri grazie alla loro formazione pregressa.

Per diventare osteopata ci vuole la laurea?

L’osteopatia è stata inserita nella classe di laurea L/SNT 4 e quindi tra le professioni sanitarie della prevenzione. Tra le materie di base si aggiungono Storia della Medicina, Bioingegneria e Medicina Fisica e Riabilitativa.

Per quanto riguarda le materie caratterizzanti, viene introdotto l’ambito disciplinare delle Scienze Osteopatiche, insieme ai relativi settori scientifico-disciplinari MED/50 (Scienze tecniche mediche e applicate), MED/34 (Medicina Fisica e Riabilitativa), MED/33 (Malattie dell’apparato locomotore) e MED/48 (Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative).

La nuova normativa definisce inoltre i compiti e le responsabilità dei laureati in osteopatia. Si tratta di professionisti del settore sanitario che si occupano di promuovere e mantenere la salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche. Queste ultime non sono legate a specifiche patologie e coinvolgono principalmente l’apparato muscolo-scheletrico.

I laureati in osteopatia sono abilitati a pianificare il trattamento utilizzando esclusivamente approcci e tecniche manuali non invasive ed esterne, adattandoli alle esigenze specifiche del paziente. Devono eseguire tali trattamenti in modo sicuro e nel rispetto della dignità e della sensibilità del paziente, valutandone infine gli esiti.

Quanto guadagna un osteopata

Dopo aver esaminato le diverse strade per intraprendere la carriera di osteopata, è fondamentale discutere delle prospettive di guadagno in questa professione. Gli osteopati hanno l’opportunità di lavorare in diversi contesti, tra cui studi privati e strutture ospedaliere. Il loro reddito, però, dipende principalmente dalle competenze cliniche e interdisciplinari acquisite durante la formazione, che devono essere non autoreferenziali, e dal possesso effettivo dei requisiti di formazione precedentemente menzionati.

In Italia, come detto, l’osteopatia ha guadagnato rilevanza come professione sanitaria grazie al riconoscimento governativo. Tuttavia, il numero di osteopati presenti nel Paese è ancora relativamente limitato e tale dato è significativo poiché suggerisce che, al momento, c’è una bassa concorrenza nel settore, il che può tradursi in compensi finanziari più elevati per coloro che intraprendono questa carriera.
Questa scarsità di professionisti può essere attribuita alla natura relativamente nuova della professione, nonché alla complessità dei percorsi formativi necessari per acquisire le competenze richieste.
Pertanto, per coloro che sono alla ricerca di un’opportunità lavorativa che offra serie possibilità di occupazione e un reddito stabile, la professione di osteopata potrebbe rappresentare un’opzione interessante da considerare. Gli osteopati, infatti, possono lavorare in vari contesti, tra cui studi privati, cliniche specializzate, strutture ospedaliere e centri di riabilitazione.

Chi sceglierà di intraprendere questa carriera, ricordiamo, dovrà seguire un percorso formativo completo, che include studi teorici e pratici nell’ambito dell’anatomia, della fisiologia, della biomeccanica e delle tecniche di manipolazione osteopatica.
Inoltre, dovrà mantenere un livello elevato di competenza e aggiornare costantemente le proprie conoscenze per adattarsi ai cambiamenti nel settore sanitario e alle nuove scoperte scientifiche.

In questo modo, potrà garantire ai propri pazienti un trattamento sicuro, efficace e rispettoso delle migliori pratiche cliniche.