Consigli per affrontare un colloquio di gruppo

Scopri con noi tutto quello che devi sapere per affrontare con successo un colloquio di gruppo.

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Redazione

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Esistono diverse tipologie di colloquio: in persona, tramite video chiamata, telefonico, e poi c’è il colloquio di gruppo. Piccoli e grandi società preferiscono sempre di più adottare questo processo di selezione del personale per conoscere da più vicino gli aspiranti lavoratori. Se vuoi ricevere dei consigli sul colloquio di gruppo, leggi l’articolo per conoscere le dinamiche di selezione e capire come comportarsi con gli altri candidati.

La prima fase: tutti seduti intorno ad un tavolo

Sapere come affrontare un colloquio di gruppo presuppone innanzitutto conoscere le motivazioni che spingono un’impresa o un qualsiasi attività ad utilizzare questo metodo di selezione del personale. A differenza del classico colloquio di lavoro tête à tête, il colloquio collettivo tramite un singolo incontro riesce ad estrapolare una mole maggiore di informazioni e capacità sul candidato vedendolo all’opera all’interno di un contesto sociale.

Se hai inserito tra le voci del tuo curriculum vitae capacità di team building e di problem solving, questo è il momento in cui le tue abilità vengono valutate sul campo. Ma come si sviluppa tale modalità di selezione? L’aspirante impiegato viene invitato a sedersi attorno ad un tavolo, e fin da subito i recruiter prendono nota della prossemica (ossia della comunicazione non verbale che traspare dai movimenti del corpo), del tono di voce, dello sguardo, di ogni minimo elemento dei candidati (il cui numero generalmente si aggira intorno ai 6-10).

Innanzitutto, siediti comodamente al centro della sedia con la schiena dritta, possibilmente a contatto con lo schienale. Assumere una posizione protesa in avanti può dare la sensazione di non sentirsi a proprio agio e di avere il desiderio di scappare da un momento all’altro. Il primo a rompere il ghiaccio sarà uno degli addetti alla selezione che inviterà te, come tutti gli altri membri, a parlare di sé per dare il via ad una breve presentazione.

Verrà indicato uno dei presenti che si esporrà per primo o verrà richiesto un volontario. Nel colloquio di gruppo saper parlare di sé è un punto cruciale; a tal proposito, se ti senti a tuo agio ad esporti in pubblico mettiti in gioco, mostrando sicurezza e spirito d’iniziativa; al contrario, se sai di essere impacciato ed emotivo, entrare nel discorso dopo qualche minuto può darti l’opportunità per riacquisire controllo e partire con più carica e serenità.

In entrambi i casi, verrà seguito probabilmente un ordine orario all’interno del cerchio. Ascolta gli altri, sii conciso e non concentrarti solamente su cosa dovrai dire. Questo per due ragioni: il recruiter ti osserverà nel momento dell’ascolto e percepirà se stai realmente prestando attenzione o stai ripassando mentalmente i punti salienti del tuo breve discorso introduttivo; inoltre, ascoltare gli altri può darti degli stimoli nuovi.

Il case study da analizzare e risolvere insieme

Dopo aver scaldato un po’ l’atmosfera ed essersi presentati tutti (anche in lingua inglese se richiesta come capacità per il lavoro prescelto) può essere richiesta l’analisi di un case study. Si tratta di un tema aziendale da analizzare, discutere assieme e infine risolvere. Il tema che funge da perno attraverso cui confrontarsi con gli altri può attingere alla vita reale o a qualcosa di più specifico per il ruolo lavorativo.

In alcuni casi, invece, vengono sollecitati i presenti ad esporre un tema a piacere per accogliere idee nuove e mettere alla prova il grado di creatività. La discussione sarà il cuore del colloquio, la fase centrale attraverso cui emergeranno le tue capacità socio-relazionali e competenze lavorative. La simulazione di un problema o una situazione verosimile sarà lo strumento attraverso cui analizzare tutta una serie di capacità, per prima l’abilità di lavoro in squadra e di assumere uno specifico ruolo al suo interno.

Avere capacità di team building vuol dire proprio questo: sapersi confrontare in modo critico e costruttivo con gli altri, mantenendo autocontrollo anche in caso di idee contrastanti. Inoltre, saper lavorare in gruppo non vuol dire per forza essere degli ottimi team leader, a seconda della posizione aziendale che si andrà a ricoprire può essere richiesta un’abilità nel saper condurre un progetto con fermezza oppure saper mettere in accordo opinioni discordanti.

L’attitudine giusta in gruppo

Cerca di essere te stesso nel confronto con gli altri per avere la possibilità di essere selezionato per un ruolo adeguato alla tua personalità. Come altro fattore predominante c’è il problem solving, ossia l’idoneità nel saper risolvere un problema o prendere la giusta decisione, legato all’attitudine nel lavoro di gruppo. Qui dovrai mostrare quanto sei in grado, oltre che di ascoltare, di dare un contributo attivo al gruppo, di partecipare attraverso una comunicazione fluida, efficace, concisa e diretta.

Parla sempre con un tono di voce non alto e non gesticolare eccessivamente. Se è vero che un buon utilizzo del movimento corporeo può aiutare gli ascoltatori ad assimilare maggiormente ciò che si dice, se lo si fa troppo si può trasmettete un’idea di sé troppo audace o addirittura nervosa. Dovrai essere sorridente e rispettare le opinioni altrui, cercando di smussare gli angoli e mai essere aggressivo o critico.

Infine, verrà valutata la capacità di gestire il tempo. Renditi partecipe e allo stesso tempo dai spazio agli altri per promuovere un’idea di te rispettosa e matura. Accanto alla gestione del tempo c’è l’autocontrollo. Il possibile disagio causato da un confronto in gruppo con persone del tutto sconosciute e che potresti vedere come competitor, non aiuta.

Al contrario, sii sicuro delle tue opportunità di successo che hai in comune con tutti gli altri membri seduti accanto a te. Sentiti parte di un gruppo, in fondo siete tutti sulla stessa barca. Al termine della discussione, il gruppo sceglierà al suo interno una persona a cui affidare l’esposizione della soluzione del case study elaborata insieme.

Altre prove di selezione specifiche: role play, prove in basket o in tray

Oltre all’introduzione e al confronto dei partecipanti nel case study, è bene conoscere altre varianti specifiche all’interno di un colloquio di gruppo con esempi pratici di cui potresti aver bisogno. Il role play, rappresenta una modalità di colloquio piuttosto frequente e, come suggerisce, è un gioco di ruolo, una simulazione che invita i partecipanti ad improvvisare su due piedi una scena di vita lavorativa sulla base di indicazioni date dal responsabile.

Possono essere forniti dei suggerimenti più o meno esaurienti, sta al fortunato dare il meglio di sé per svolgere il compito assegnato. In questo caso si tratta di una prova svolta singolarmente di fronte al pubblico. In aggiunta, ci si può trovare anche a superare una prova in basket o in tray. Per in basket, si intende una prova che evidenzia i comportamenti di lavoro individuale in relazione ad una situazione di lavoro predeterminata.

Nello specifico, consiste nell’accedere al cestino della posta del proprio capo o nei messaggi per acquisire informazioni relative a problemi emergenti da risolvere. All’interno di un tempo stabilito piuttosto breve, il candidato dovrà analizzare circa una decina di documenti e stabilire la soluzione al posto del responsabile o di un suo superiore.

Le risposte in forma scritta verranno poi valutate ed eventualmente discusse attraverso un confronto orale. Si utilizza questa strategia per verificare l’analisi e la soluzione di problemi, l’organizzazione, la decisione e la gestione dello stress. Questo test assume anche la dicitura in tray nel caso in cui si abbia a che fare non con prove manageriali, ma con esercizi di maggiore facilità, rivolti a profili più vicini a mansioni esecutive.

Consigli pre-assessment

Prima di presentarsi all’assessment, rifletti come giocare in anticipo per avere il massimo delle possibilità di riuscita. Aggiorna e magari personalizza il tuo curriculum. È la tua carta d’identità, il primo elemento tramite cui ti presenterai. Porta con te il tuo cv cartaceo se viene richiesto assieme ad altre eventuali certificazioni o titoli. Ricorda che non sarai l’unico ad essere valutato, quindi una tua piccola dimenticanza se ripetuta anche da altre persone potrebbe comportare un disagio per i tuoi selezionatori.

Presentati con un aspetto curato, sobrio e professionale, ovviamente con un leggero anticipo per mostrare rispetto, ma non oltre per non interrompere l’attività di lavoro programmata. Preparati con l’aiuto di un amico o di un professionista per il discorso di presentazione, allenandoti anche sulla capacità di sintesi e informati in anticipo se il colloquio di gruppo prevede almeno una parte in lingua.

Se è richiesto l’inglese o un’altra lingua straniera come skill, allora, anche se non specificato come prova di colloquio, dedica del tempo allo studio del vocabolario specifico che ti sarà utile in fase di presentazione nonché per parlare delle tue mansioni di lavoro. Inoltre, puoi esercitarti anche nel rispondere alle domande del colloquio di gruppo, tra cui la motivazione che ti ha spinto a presentarti, perché l’azienda dovrebbe scegliere te e un piccolo pronostico sul tuo futuro da qui a 5-10 anni.

Rispondi in un tempo massimo di 3 minuti per ogni quesito e cerca di essere più informativo nel minor tempo possibile, il tempo gioca un fattore preponderante in questi casi. Infine, a prescindere dall’esito del colloquio, cogli quest’occasione per metterti alla prova ed acquisire una maggior consapevolezza sulle tue doti relazionali e su quanto il tuo profilo personale sia in linea con la richiesta del mercato odierno.