Con l’arrivo dell’estate molte famiglie che impiegano colf e badanti dovranno far fronte ai periodi di ferie che i lavoratori domestici si vedono garantiti dal contratto collettivo nazionale. Un momento spesso complesso, a cui si aggiungono le regole e gli adempimenti dei contratti di questi lavoratori che, vista la loro posizione, presentano eccezioni particolari rispetto a quelli di altre categorie.
Un problema che emerge mentre la categoria dei lavoratori domestici si sta riducendo di numero in Italia, un dato che fa temere un ritorno al lavoro irregolare dopo la forte spinta alla regolarizzazione dovuta alle restrizioni della pandemia da Covid-19.
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Le regole per le ferie dei lavoratori domestici
L’articolo 17 del contratto collettivo nazionale dei lavoratori domestici stabilisce che, ogni anno, colf, badanti e baby sitter hanno diritto a 26 giorni di ferie pagate. In media infatti si maturano, con questo tipo di impiego, 2,16 giorni di ferie al mese. La programmazione dei giorni di assenza retribuiti deve essere concordata tra le parti, ma deve comunque rispettare regole precise.
Dei giorni maturati in un anno, la metà, quindi circa due settimane, deve essere obbligatoriamente fruita durante i 12 mesi in cui è stata appunto maturata. La restante metà invece può essere sfruttata dal lavoratore nei 18 mesi successivi. Le ferie non godute non possono essere monetizzate in busta paga fino alla fine del rapporto di lavoro.
Quanto prendono in ferie colf e badanti
Le complicazioni nella normativa arrivano al momento del calcolo della retribuzione dovuta ai lavoratori domestici in ferie. In questo caso bisogna distinguere i dipendenti che hanno vitto e alloggio compresi nel contratto e quelli che invece sono assunti con un contratto a ore.
Il calcolo è più complesso per quanto riguarda la prima categoria. Il loro compenso in ferie parte dalla normale retribuzione mensile. A questa va obbligatoriamente aggiunta l’indennità di vitto e alloggio, dato che, per la durata delle ferie, i lavoratori domestici non godono di questi servizi.
Per i lavoratori a ore invece, il trattamento economico durante i giorni di ferie si calcola dividendo la retribuzione mensile media per 26 (il numero di giorni di ferie maturati in un anno), e si ottiene così la retribuzione da versare per ogni giorno di ferie.
Quanti lavoratori domestici ci sono in Italia
Secondo i dati Inps, nel 2025 in Italia hanno versato contributi 817.403 lavoratori domestici. Una cifra in calo del 3% rispetto al 2023, in negativo per il terzo anno di fila. Visto che la popolazione italiana continua a invecchiare e che quindi la domanda di assistenti domestici per le persone anziane cresce, gli esperti temono che questo calo sia dovuto a un ritorno al lavoro irregolare, molto diffuso in questo settore.
Durante la pandemia da Covid-19, le restrizioni sulla circolazione delle persone hanno costretto molte famiglie a regolarizzare i propri lavoratori domestici, ma sembra che il trend si sia ora invertito. Un altro dato rilevante emerso dalle statistiche Inps è il sorpasso, per la prima volta, delle badanti sulle colf, che sottolinea ancora una volta l’invecchiamento della popolazione.