Deroga sulla quota di stranieri assunti come badanti. Il Governo ha aperto un canale di reclutamento all’infuori delle procedure previste per legge per l’ingresso regolare di lavoratori dall’estero impiegati nell’assistenza in famiglia e sociosanitaria. Una categoria che in Italia è normata da una soglia massima di assunzioni, regolata tramite click day.
In Consiglio dei ministri è stato approvato un decreto-legge che concede questa corsia preferenziale, rivolta per soltanto alle famiglie con al loro interno anziani di più di 80 anni e persone con disabilità.
Le assunzioni extra-quota dei badanti
Il via libera era arrivato all’interno delle disposizioni in materia di flussi migratori nel Cdm del 4 settembre, ma i nuovi criteri previsti dal provvedimento per l’assunzione di badanti stranieri sono entrati in vigore negli ultimi giorni.
Il numero di ingressi regolari di lavoratori rimane quello stabilito nel decreto flussi triennale, che ha fissato la soglia su un totale di 41.800 persone in tre anni, suddivisi in 13.600 per il 2026, 14.000 per il 2027 e 14.200 per il 2028.
La deroga sulla quota di assunzioni era stata sperimentata per il 2025 già tramite il dl 145 del 2024, con l’autorizzazione per 10mila permessi a lavoratori occupati nell’assistenza di ultraottantenni e persone con disabilità.
Un’apertura concessa per rispondere alla sempre maggiore richiesta di colf e badanti da parte delle famiglie e delle associazioni del settore, che oggi è diventata strutturale.
I requisiti
Con un comunicato, Palazzo Chigi aveva quindi annunciato che si sarebbero escluse dal meccanismo delle quote d’ingresso i lavoratori dedicati all’assistenza familiare o s0ciosanitaria di persone con disabilità o grandi anziani.
Le famiglie che necessitano di un aiuto stabile per queste due categorie possono quindi presentare richiesta di assunzioni di personale straniero, senza passare dal click day previsto per tutti gli altri che vogliono assumere colf e badanti, per i quali rimane valida la normativa attuale: la prossima data della corsa ai permessi è il 18 febbraio 2026.
Per poter fare domanda, i datori di lavoro devono dimostrare di possedere un reddito sufficiente, non inferiore alla soglia di 20mila euro annui per chi vive da solo, non al di sotto di un minimo di 27mila euro in caso di famiglia con più componenti.
Nel computo possono essere inclusi anche i redditi di coniuge e parenti entro il secondo grado, anche non conviventi, oltre ad assegni di invalidità e redditi esenti certificati.
Come fare richiesta
Coloro che sono in possesso dei requisiti per il canale preferenziale non potranno fare richiesta di assunzione in autonomia, ma soltanto attraverso le associazioni datoriali firmatarie del CCNL domestico, come Assindatcolf, Domina o Fidaldo, oppure ai patronati sindacali.
Sarà poi l’Ispettorato del lavoro a verificare che i documenti siano in regola per concedere il via libera all’ingresso del lavoratore straniero, che potrà firmare il contratto di soggiorno in seguito ai controlli sulla correttezza del contratto e il rispetto delle norme sull’immigrazione.
In ogni caso il decreto stabilisce che nel primo anno in Italia, il lavoratore potrà occuparsi soltanto dell’attività per cui è stato autorizzato. In questi 12 mesi possono cambiare impiego soltanto con l’autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro.