Twitter fa causa a Musk per il dietrofront: la battaglia legale

Il social network azzurro ha depositato una citazione in tribunale per costringere Elon Musk a rispettare l'accordo dopo la marcia indietro sull'offerta

Pubblicato: 13 Luglio 2022 13:02

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Non è bastato decidere di rinunciare all’acquisizione di Twitter per tirarsi indietro da un’operazione da 44 miliardi euro che ha tenuto banco negli ultimi mesi sulle prime pagine di tutti i giornali. Davanti al dietrofront improvviso di Elon Musk, il social network non ci sta e fa causa al multimiliardario per costringerlo a tenere fede all’accordo che ad aprile sembrava essere chiuso.

L’istanza di Twitter contro Elon Musk

Attraverso i propri legali, Twitter ha depositato la citazione contro Elon Musk presso la Corte del Delaware, negli Stati Uniti, che dovrà adesso decidere se l’imprenditore di origine sudafricana sia costretto a rispettare i termini dell’offerta presentata oppure abbia ragione a ritenere violati gli obblighi contrattuali del social network per non aver ricevuto “informazioni sui profili falsi e sullo spam”.

In fase di trattative Elon Musk aveva accettato di pagare una penale di un miliardo di dollari in caso si fosse ritirato dall’affare e questo potrebbe essere il prezzo da pagare se i giudici americani dovessero decidere in suo favore. Secondo le indiscrezioni, un’udienza sarebbe stata chiesta già a settembre per dare corso a un “processo rapido”. Del resto, subito dopo la rinuncia del patron di SpaceX, le azioni del social network sono crollate in borsa del 7%.

Il fondatore e Ceo di Tesla aveva congelato negli ultimi tempi l’acquisizione di Twitter in attesa di ricevere rassicurazioni sul fatto che gli spam bot sulla piattaforma, ovvero gli account falsi automatizzati, fossero meno del 5% degli utenti. Per l’imprenditore si trattava di una condizione indispensabile. Aveva infatti comunicato con una lettera inviata dal suo studio legale il ritiro dell’operazione di acquisizione per “il mancato rispetto di diversi aspetti dell’accordo”.

Sulla stessa piattaforma aveva ironizzato sull’azione legale annunciata in seguito da Twitter perché sarebbe adesso obbligata a rivelare la quota reale di account falsi o automatizzati, che secondo il tycoon si aggirerebbe intorno al 20%. Si tratterebbe di una cifra monstre, considerata la diffusione del social network in tutto il mondo.

Twitter fa causa a Musk per il dietrofront: le accuse

L’istanza presentata dal social network è circostanziata con accuse pesanti: “Elon Musk si rifiuta di onorare i propri impegni nei confronti di Twitter e dei suoi azionisti perché l’accordo che ha sottoscritto non serve più ai suoi interessi personali”. I legali parlando di “danni irreparabili” causati all’azienda, di “disprezzo” e di una marcia indietro che è “un modello di ipocrisia e cattiva fede”, in quanto le violazioni cui il fondatore di Tesla fa riferimento sarebbero “pretesti senza alcun fondamento”.

“Dopo aver montato uno show e aver proposto e poi firmato un’intesa amichevole di acquisizione, Elon Musk a quanto pare ritiene di essere libero di cambiare idea”, contrariamente a qualsiasi altro soggetto sottoposto alle leggi del Delaware, “di buttare fango sulla compagnia, danneggiare le sue operazioni, distruggere il patrimonio degli azionisti e andarsene”, si legge ancora nella citazione.

Secondo i legali Il dietrofront del patron di Tesla “fa seguito a una lunga lista di sue violazioni contrattuali materiali che hanno gettato un’ombra su Twitter e sulle sue attività”.