La crisi colpisce anche i colossi digitali: periodo nero per Facebook

La difficile situazione economica colpisce anche i colossi di internet e le multinazionali che operano nel settore informatico e tecnologico

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Riflettori puntati sulle big tech. I colossi della tecnologia hanno reso pubbliche le performance dell’ultimo trimestre, mostrando numeri contrastanti. Da una parte l’era del boom pandemico del digitale sembra essersi conclusa definitivamente, dall’altra la guerra in Ucraina e i nuovi equilibri mondiali hanno avuto impatti diversi sulle multinazionali che operano sul web. Vediamo come se la stanno cavando Google (Alphabet), Meta (Facebook, Instagram, Messenger, WhatsApp), Amazon, Microsoft ed Apple durante questo periodo nero.

Le big tech in crescita e con numeri positivi: Apple, Amazon e Microsoft

Apple registra una crescita del fatturato del 2% rispetto al trimestre precedente e del 36% rispetto allo stesso periodo del 2021. Tuttavia gli ultimi risultati mostrano un rallentamento della crescita, e gli investitori hanno espresso le proprie preoccupazioni riguardo la vendita di smartphone e computer, considerando l’inflazione galoppante e la crisi economica. Che oltre a pesare sui clienti, che comprano sempre meno dispositivi digitali di fascia alta, fanno aumentare i costi di logistica e dei componenti in silicio.

Ottime performance per Amazon, con vendite in crescita nonostante la situazione internazionale, e utili nel trimestre arrivati a 118 miliardi di euro. L’84% arriva proprio dalla piattaforma dell’e-commerce, ma la creatura di Jeff Bezos è ormai una multiservizi che guadagna grazie a numerose attività. In crescita, ad esempio, il polo pubblicitario, che da solo ha portato guadagni per oltre 8,5 miliardi di euro al gruppo.

Microsoft ha visto la crescita più lenta dal 2020, del 12%, durante lo scorso trimestre. Gli utili ammontano a 16,7 miliardi di dollari su ricavi di quasi 52 miliardi, circa 50 miliardi di euro. Tuttavia i progetti e la diversificazione dell’azienda prospettano un futuro positivo e continuano ad attirare investimenti.

Cattive notizie per Google e Facebook: calano i numeri di Meta e Alphabet

In calo anche Alphabet, il gruppo che controlla Google, con numeri decisamente inferiori alle aspettative. Gli utili per azioni sono arrivati a 1,19 euro, rispetto alla cifra prevista di 1,30 euro. Comunque l’azienda ha fatturato 68,66 miliardi di euro nel trimestre, di cui l’81% solo dalle pubblicità sul motore di ricerca. Poca domanda e la poca disponibilità di prodotti hanno colpito il colosso digitale, così come l’aumento del costo delle materie energetiche.

Non ci sono buone notizie soprattutto per Mark Zuckerberg e il suo Meta, gruppo che possiede Facebook, WhatsApp, Messenger e Instagram, per la prima volta in calo e in attesa di un ulteriore crollo nel prossimo trimestre. Il gigante dei social media fattura principalmente grazie alla pubblicità. Settore in cui le aziende preferiscono non investire in un periodo di recessione e instabilità economiche.

Difficile, anche per l’azienda, prevedere il futuro. In un anno le azioni sono crollate del 50%, con il market cap ormai sotto i 500 miliardi di dollari, circa 492 miliardi di euro. A ogni modo l’engagement sulle piattaforme social cresce, con Facebook capace di attirare sempre più utenti attivi e i reels che sono ormai diventati una delle funzioni più forti e coinvolgenti per il pubblico, anche grazie alla continuità con Instagram.

Da Facebook vanno via migliaia di utenti ogni giorno, come vi abbiamo spiegato qua. E mentre la piattaforma sembra destinata a morire, il suo inventore Mark Zuckerberg sarebbe pronto a rilanciarla con una nuova moneta, come svelato qui. Sia Google che Facebook, inoltre, saranno colpite dalle nuove norme europee sulle big tech di cui abbiamo parlato qua.