I molteplici rischi che sollecitano l’Europa, se non adeguatamente gestiti, possono minare il funzionamento delle nostre società, della nostra economia e dei nostri interessi strategici. La necessità di agire in modo condiviso e coeso, interessando le politiche interne ed esterne, e a livello europeo, è essenziale per consentire all’UE di valutare e gestire i rischi, mantenendo nel contempo la sua apertura e il suo impegno internazionale.
La strategia europea per la sicurezza economica
Il 20 giugno 2023 la Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno pubblicato una comunicazione congiunta sulla strategia europea per la sicurezza economica per ridurre i rischi in un contesto caratterizzato da accresciute tensioni geopolitiche e rapidi cambiamenti tecnologici, sempre, però, cercando di mantenere la massima apertura economica e i più elevati livelli di dinamismo.
Diventa fondamentale definire un quadro comune, ispirato ai principi di proporzionalità e di precisione, per assicurare la sicurezza economica, puntando sulla competitività dell’UE, sulla protezione dai rischi e sui partenariati, con il maggior numero possibile di paesi, per proteggere insieme gli interessi comuni. Il quadro che emerge permette di valutare i rischi per la sicurezza economica dell’Unione, lavorando, tuttavia, per garantire che l’Europa rimanga un ambiente aperto e attraente per gli affari e gli investimenti.
4 categorie di rischi
La strategia europea per la sicurezza economica ha individuato quattro categorie di rischi alla cui prevenzione e tutela è necessario dare priorità:
- catene di approvvigionamento
- sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche
- sicurezza tecnologica e fuga di tecnologie
- strumentalizzazione delle dipendenze economiche a fini bellici o coercizione economica.
L’attività di prevenzione e di tutela agisce su tre fronti:
- promozione della competitività e della crescita dell’UE, rafforzamento del mercato unico, sostegno a un’economia forte e resiliente e potenziamento della base scientifica, tecnologica e industriale dell’UE
- protezione della sicurezza economica dell’UE attraverso una serie di politiche e strumenti, compresi nuovi strumenti mirati ove necessario
- partenariato e intensificazione della cooperazione con i paesi di tutto il mondo accomunati all’UE dalle stesse preoccupazioni o dagli stessi interessi di sicurezza economica.
Se focalizzare l’attenzione su questi rischi e su questi contesti diventa indispensabile, e’, altrettanto, determinante garantire che l’UE rimanga una delle destinazioni più ambite sotto il profilo del business.
Le nuove iniziative proposte
La Commissione ha adottato cinque iniziative per rafforzare la sicurezza economica dell’UE, sostenendo, nel contempo, l’apertura del commercio, degli investimenti e della ricerca per l’economia dell’UE, come indicato nella strategia europea di sicurezza economica già citata.
Le proposte di queste ore fanno parte di un più ampio approccio a tre pilastri, delineato a giugno 2023 e precedentemente enucleato:
- promozione della competitività dell’UE;
- protezione dai rischi e partenariato con la più ampia gamma possibile di paesi per promuovere interessi condivisi in materia di sicurezza economica.
Le iniziative proposte mirano a:
- rafforzare ulteriormente la protezione della sicurezza e dell’ordine pubblico dell’UE migliorando il controllo degli investimenti esteri nell’UE
- stimolare discussioni e azioni per un maggiore coordinamento europeo in materia di controlli sulle esportazioni, nel pieno rispetto dei regimi multilaterali esistenti e delle prerogative degli Stati membri
- consultare gli Stati membri e i portatori di interessi per individuare i potenziali rischi derivanti dagli investimenti in uscita in relazione a una serie limitata di tecnologie
- promuovere ulteriori discussioni riguardo ai modi per sostenere al meglio la ricerca e lo sviluppo su tecnologie potenzialmente a duplice uso
- proporre al Consiglio di raccomandare misure volte a rafforzare la sicurezza della ricerca a livello nazionale e settoriale.
Le azioni future dell’UE continueranno a basarsi sulle valutazioni del rischio in corso e sul coordinamento strategico con gli Stati membri per giungere a una visione condivisa dei rischi.
Rafforzare il controllo degli investimenti esteri
Gli investimenti esteri nell’UE vanno a beneficio dell’economia europea. Tuttavia, alcuni investimenti esteri possono presentare rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico dell’UE. La Commissione ha esaminato oltre 1.200 operazioni di investimenti esteri diretti (IED) notificati dagli Stati membri negli ultimi 3 anni a norma dell’attuale regolamento sul controllo degli IED.
Sulla base di questa esperienza e di un’ampia valutazione del funzionamento dell’attuale regolamento, la proposta contiene rimedi contro le carenze esistenti e a migliora l’efficienza del sistema:
- garantendo che tutti gli Stati membri dispongano di un meccanismo di controllo, con norme nazionali più armonizzate
- individuando l’ambito di applicazione settoriale minimo in cui tutti gli Stati membri devono controllare gli investimenti esteri
- estendendo i controlli svolti dall’UE anche agli investimenti degli investitori dell’UE che in ultima istanza sono controllati da privati o imprese di un paese terzo.
I rischi di investimento in uscita
L’UE è uno dei maggiori investitori stranieri al mondo e riconosce l’importanza dell’apertura dei mercati globali e proprio questa sua attitudine fa sì che venga rilevata una crescente preoccupazione per gli investimenti in uscita in una limitata serie di tecnologie avanzate in grado di rafforzare le capacità militari e di intelligence di soggetti che potrebbero servirsene contro l’UE o per compromettere la pace e la sicurezza internazionali. Questo aspetto non viene attualmente monitorato, né controllato a livello dell’UE o degli Stati membri.
Il Libro bianco della Commissione sugli investimenti in uscita propone un’analisi graduale degli stessi per comprendere meglio i potenziali rischi ad essi connessi. Tale analisi prevede una consultazione dei portatori di interessi della durata di tre mesi, nonché un monitoraggio e una valutazione degli investimenti in uscita a livello nazionale della durata di 12 mesi.
Le informazioni così ricavate confluiranno in una relazione congiunta di valutazione dei rischi e sulla base dei risultati della valutazione dei rischi la Commissione stabilirà, insieme agli Stati membri, se una risposta politica sia giustificata, e, in caso affermativo, quale.
Controllo più efficace delle esportazioni di beni a duplice uso da parte dell’UE
L’attuale contesto geopolitico richiede un’azione più condivisa a livello dell’UE per migliorare il coordinamento dei controlli sulle esportazioni di prodotti di duplice uso, civile e di difesa, come l’elettronica avanzata, tecnologia nucleare o missilistica, al fine di garantire che non siano utilizzati per compromettere la sicurezza e i diritti umani. Il Libro bianco sul controllo delle esportazioni propone azioni sia a breve che a medio termine, nel pieno rispetto delle norme vigenti a livello dell’UE e multilaterale.
La Commissione proporrà di introdurre controlli uniformi a livello dell’UE sui prodotti non inseriti nei regimi multilaterali di controllo delle esportazioni a causa del blocco da parte di alcuni membri.
Il Libro bianco prevede, inoltre, un forum ad alto livello per il coordinamento politico e annuncia una raccomandazione della Commissione, prevista nell’estate 2024, per assicurare un migliore coordinamento degli elenchi nazionali di controllo prima della prevista adozione dei controlli nazionali. La valutazione del regolamento dell’UE sui prodotti a duplice uso è anticipata al 2025.
Ricerca e sviluppo di tecnologie potenzialmente a duplice uso
Insieme alla pubblicazione di un Libro bianco sulle opzioni per rafforzare il sostegno alla ricerca e allo sviluppo (R&S) di tecnologie potenzialmente a duplice uso, la Commissione avvia una consultazione pubblica, che si concluderà il 7 maggio. Questo atto adottato è aperto ai commenti per 14 settimane. Tutti i commenti ricevuti saranno inseriti in una sintesi redatta dalla Commissione europea e verranno presentati al Parlamento europeo e al Consiglio al fine di alimentare il dibattito legislativo.
Annunciato dalla presidente von der Leyen nel novembre 2023, il Libro bianco contribuisce alla “promozione” della strategia europea di sicurezza economica, con l’obiettivo di mantenere un vantaggio competitivo nelle tecnologie critiche ed emergenti che possono avere applicazioni sia civili che militari. Il Libro bianco esamina gli attuali programmi di finanziamento dell’UE in materia, alla luce delle sfide geopolitiche presenti ed emergenti e valuta se tale sostegno sia adeguato per le tecnologie potenzialmente a duplice uso. Si delineano così tre opzioni da seguire:
- continuare in base all’assetto attuale
- eliminare l’esclusività delle applicazioni nel settore civile da specifiche parti del programma che subentrerà a Orizzonte Europa
- creare uno strumento specifico per la ricerca e sviluppo sui prodotti a duplice uso.
Rafforzare la sicurezza della ricerca in tutta l’UE
Nel complesso contesto geopolitico odierno, vi è il pericolo che l’apertura e la cooperazione senza frontiere nel settore della ricerca e dell’innovazione possano essere sfruttate e trasformate in vulnerabilità, con il rischio che gli output generati siano utilizzati per scopi militari in paesi terzi o in violazione dei valori fondamentali.
In tale contesto, la Commissione presenta una proposta di raccomandazione del Consiglio volta a fornire maggiore chiarezza, orientamenti e sostegno agli Stati membri e al settore della ricerca e dell’innovazione in generale. L’azione dell’UE è necessaria per garantire la coerenza in tutta Europa ed evitare un coacervo di misure.
Unendo le forze a tutti i livelli e nell’intera Unione sarà possibile, senza alcun dubbio, mitigare i rischi per la sicurezza della ricerca e garantire che la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione sia aperta e sicura.
L’approccio globale segue il principio “il più aperto possibile, chiuso il tanto necessario”.