Pagamenti digitali: quali sono le differenze tra Google Pay, Apple e Samsung

Google fa il suo ingresso nel mercato dei pagamenti contactless in Italia. Ecco le differenze tra i servizi a disposizione degli utenti

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

I pagamenti digitali hanno rivoluzionato il modo in cui gestiamo le transazioni quotidiane. Tra i principali servizi disponibili sul mercato e già integrati nei più comuni dispositivi mobili ci sono Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay. Sebbene si tratti di sistemi equivalenti, ognuno ha delle peculiarità specifiche e un diverso parco di device, che li rendono adatti alle esigenze delle diverse tipologie di utente. Vediamo le caratteristiche e le funzioni di ognuno.

Cosa sono Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay

Google Pay, ora integrato in Google Wallet, offre un modo rapido, sicuro e semplice per effettuare pagamenti tramite dispositivi Android. È possibile aggiungere carte di pagamento, carte fedeltà, biglietti per eventi e in alcuni Paesi anche le chiavi digitali dell’auto.

Apple Pay permette di effettuare pagamenti sicuri e privati utilizzando iPhone, iPad, Apple Watch e dispositivi Mac ed è accettato in numerosi negozi, applicazioni e siti internet.

Infine Samsung Pay supporta sia la tecnologia Nfc che Mst, permettendo pagamenti anche su terminali Pos tradizionali, ed è compatibile con una vasta gamma di dispositivi Samsung Galaxy e Galaxy Watch.

Con quali dispositivi sono compatibili

È possibile effettuare transazioni con queste applicazioni dai seguenti dispositivi:

  • Google Wallet / Google Pay su tutti i dispositivi Android e Wear Os;
  • Apple Pay sui dispositivi iOs (iPhone), MacOs (Macbook), iPadOs (iPad) e watchOs (Apple Watch);
  • Samsung Pay sui dispositivi Samsung – su tutti quella della linea Galaxy – e Galaxy Watch.

Quali tecnologie vengono utilizzate

Tutti e tre i servizi utilizzano la tecnologia Nfc per consentire i pagamenti elettronici. Samsung Pay si distingue per l’uso della tecnologia Mst, che permette di effettuare pagamenti anche sui terminali Pos tradizionali che non supportano la nuova tecnologia. Ha dunque un utilizzo più esteso.

La magnetic secure transmission è stata sviluppata dal colosso coreano per le transazioni contactless. Funziona simulando la banda magnetica delle carte di credito tradizionali, permettendo l’uso del dispositivo mobile su terminali di pagamento standard senza necessità di aggiornamenti. In ogni caso i dispositivi Galaxy, lo ricordiamo, montano anche la tecnologia Nfc.

È sicuro pagare con questi sistemi?

Per quanto riguarda la sicurezza, tutti e tre i servizi utilizzano la tokenizzazione per proteggere i dati delle carte di credito. Questo significa che, durante una transazione, non vengono trasmessi i dettagli effettivi della carta, ma un codice univoco – chiamato token – che può essere utilizzato solo una volta.

Ogni servizio offre diversi metodi di autenticazione: Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay supportano l’autenticazione tramite impronta digitale, riconoscimento facciale e codice Pin. Per quanto concerne la privacy, sono state introdotte rigorose policy per garantire che i dati degli utenti siano protetti e non condivisi con terze parti senza il loro consenso.

Configurazione e diffusione

La configurazione iniziale è semplice per tutti e tre i servizi, con istruzioni chiare e intuitive. L’interfaccia utente di ogni app è progettata per essere user friendly: Google Pay e Apple Pay presentano un design pulito e minimalista, mentre Samsung Pay offre un’interfaccia leggermente più ricca di funzioni.

In termini di accettazione nei negozi, Apple Pay e Google Pay sono ampiamente supportati a livello globale, mentre Samsung Pay, grazie alla tecnologia Mst, ha un vantaggio in termini di compatibilità con una gamma più ampia di terminali Pos.

  • Google Pay è accettato in oltre 40 Paesi;
  • Apple Pay è accettato in oltre 50 Paesi;
  • Samsung Pay è accettato in oltre 25 Paesi.

Tutti e tre funzionano regolarmente in Italia.

Altre funzionalità delle app

Oltre ai pagamenti digitali, questi servizi offrono una serie di funzionalità aggiuntive. Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay supportano l’integrazione con carte fedeltà, biglietti di concerti ed eventi e carte d’imbarco. Tuttavia la disponibilità dipende dalle aziende che hanno deciso di collaborare con i tre colossi del digitale.

Con Google Pay e con Apple Pay è anche possibile trasferire somme di denaro ai conti di amici e parenti o usare. La funzione Apple Tap to pay, inoltre, permette agli esercenti di trasformare il proprio iPhone in un vero dispositivo Pos.

Non sempre è possibile utilizzare queste applicazioni per i biglietti del trasporto pubblico locale, e ciò dipende dalle partnership decise con le aziende di Tpl italiane, che spesso optano per applicazioni proprietarie o dedicate alla biglietteria online.

Quali sono i costi del servizio

L’uso di Google Wallet, Apple Pay e Samsung Pay è gratuito per gli utenti, senza commissioni aggiuntive per effettuare transazioni nei negozi fisici. Può essere applicata online la stessa commissione per pagamenti internazionali fatti con le carte di credito.

Anche per gli esercenti non ci sono commissioni specifiche. Anche in questo caso, eventualmente, è necessario pagare quelle legate al circuito bancario legato alla carta associata all’account.