Dopo le relative discussioni, è entrato in vigore il ticket per accedere in centro a Venezia. Non tutti però sono tenuti a pagarlo. Ecco com’è possibile evitare questa tassa, tanto per i locali quanto per i turisti.
Venezia, ticket d’accesso
È stata scelta come data il 25 aprile per il lancio dell’iniziativa del pagamento ticket per l’accesso in centro a Venezia. Un tentativo di gestione delle ondate di turisti che costantemente si riversano in città.
L’idea è quella di tassare in qualche modo i turisti giornalieri, ovvero coloro che giungono a Venezia e vi restano per alcune ore, per poi andar via senza pernottare. L’accesso in centro sarà a pagamento dalle ore 8.00 alle 16.30. Risulta dunque esclusa la fascia serale.
Se è vero che il turismo è fondamentale per la città, lo è altrettanto il fatto che una regolamentazione dei flussi fosse estremamente necessaria. Resta da capire se questa soluzione riuscirà a dare i frutti sperati ma, intanto, trovano maggiori consensi altre iniziative: limite ai gruppi turistici, con al massimo 25 persone per volta; divieto degli altoparlanti adoperati dalle guide. I controlli saranno costanti su tal fronte, grazie alla Smart control room adibita dal Comune, che gestirà le immagini di tutte le telecamere, sfruttando inoltre i rendiconti dei sensori contapersone.
Quanto costa visitare Venezia
Scendiamo però nel dettaglio, così da capire effettivamente qual è il costo del ticket per l’accesso a Venezia. Quest’ultima è la prima città d’arte a sperimentare questa formula di controllo delle masse. I turisti giornalieri dovranno pagare 5 euro per le loro visite rapide, ma l’elenco degli esentati non è affatto risicato.
Iniziamo col dire che la sperimentazione non ha destato particolare allarme, considerando i numeri registrati. Nel primo giorno dell’avvio del ticket sono giunte più di 80mila persone in città. Il Comune non ha però incassato circa 400mila euro, anzi. A pagare il voucher di 5 euro per l’accesso al centro storico sono stati appena in 7mila.
Tutti gli altri sono risultati appartenenti a categorie esentate, di cui parleremo tra poco. Per loro è prevista la registrazione obbligatoria sulla piattaforma online, ma non la tassa pecuniaria. Tutto ciò a dimostrazione di come Venezia non abbia di fatto scelto di chiudere le proprie porte al mondo. Ci tiene a sottolinearlo il sindaco Luigi Brugnaro, che non vuole lasciar passare un messaggio corrotto: “Venezia è una città aperta”. Intende restarlo e non mira a fare cassa da questa iniziativa. Si pensi soltanto che, conti alla mano, la gestione del sistema di controllo costerà più dei previsti incassi dal ticket.
Qual è allora il senso? Si mira a ottenere dati chiari e certi, soprattutto nelle giornate da “bollino nero”, che mandano in tilt il centro storico, complicando la vita dei residenti in maniera indicibile. Venezia è tra le città più visitate al mondo ma è anche un luogo vivo. Non può essere trattata come un’attrazione turistica usa e getta.
Gli esenti dal ticket
Le esenzioni dal pagamento del ticket per il centro storico di Venezia non sono poche. Le maglie per riuscire a essere esclusi dalla tassa sono infatti alquanto ampie. Ecco chi non pagherà:
- veneziani;
- cittadini residenti in Veneto;
- lavoratori occasionali;
- studenti universitari (che frequentano atenei con sede nella Città Antica o nelle isole minori);
- chi accede per cure mediche;
- chi partecipa a manifestazioni sportive;
- coniuge, convivente, parenti o affini fino al 3° grado di residente nelle aree in cui è attivo il ticket;
- turisti con prenotazione in hotel (prevista già la tassa di soggiorno);
- residenti temporanei;
- bambini al di sotto dei 14 anni;
- persone affette da disabilità e accompagnatori.
Ai veneziani è richiesto unicamente esibire un documento di identità in corso di validità. Tutti gli altri, anche se esenti, dovranno registrarsi sull’app dedicata. Otterranno così un QR code, da mostrare in fase di controllo.
Chi vorrà, potrà acquistare comodamente il voucher presso le tabaccherie PuntoLis. Non ce ne sarà invece bisogno per recarsi in visita presso le isole minori della laguna. Come detto, inoltre, si limiterà l’accesso al centro storico, il che vuol dire accesso gratuito in piazzale Roma, alla Marittima o al Tronchetto, per quanto occorrerà comunque registrarsi.
Come pagare il ticket a Venezia
Per poter pagare il ticket d’accesso al centro storico di Venezia occorre recarsi sul portale online cda.ve.it, selezionando la data della visita e, in caso di gruppi, il numero di visitatori. Si procederà dunque a indicare i propri dati personali, pagando con carta o via account PayPal.
Una volta completata l’operazione, si otterrà un codice QR, come detto, che dovrà essere presentato alle autorità in caso di controlli. Si consiglia ovviamente di procedere con tale operazione con largo anticipo, evitando qualsiasi sorta di ostacolo, dovuto anche soltanto a un carico eccessivo di traffico digitale sulla piattaforma.
Non è stata prevista una barriera fisica, che avrebbe di certo danneggiato anche l’impatto estetico cittadino, dal punto di vista dei turisti in fase d’ingresso. Strutturati dei varchi d’accesso, posizionati nei principali terminal di piazzale Roma, per le auto, e Santa Lucia, per i treni. Il ticket potrà essere pagato anche sul posto, grazie a delle biglietterie predisposte. Questo provvedimento, è bene chiarirlo, non vale per tutto l’anno. Si mira infatti a gestire al meglio i giorni da “bollino nero”. Sarà richiesto fino al 5 maggio e poi di sabato e domenica fino al 14 luglio, con esclusione di 1 e 2 giugno:
- Aprile: 25, 26, 27, 28, 29, 30;
- Maggio; 1, 2, 3, 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26;
- Giugno: 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30;
- Luglio: 6, 7, 13, 14.