Superbonus, l’attacco del ministro Franco sulle truffe: cosa cambia con la stretta in arrivo

Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha assicurato interventi mirati per una stretta sui criteri dei bonus edilizi

Pubblicato: 11 Febbraio 2022 22:30

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il ministero dell’Economia lavora a controlli ancora maggiori sull’erogazione del Superbonus, causa di “truffe mai viste”. Parola del responsabile del Mef, Daniele Franco, il quale, insieme al premier Mario Draghi, ha garantito in conferenza stampa dei correttivi più stringenti per i bonus edilizi, sul quale stanno lavorando i funzionari del dicastero e del Parlamento.

Superbonus, l’attacco del ministro Franco sulle truffe: stretta in arrivo

Sui bonus edilizi “si possono pensare ulteriori affinamenti, stiamo pensando di tracciare meglio” le operazioni, “potremmo avere dentro il sistema bancario una possibilità più ampia, con due o tre cessioni” del credito, “tutto si può fare ma resta fondamentale evitare ulteriori truffe che sono tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto”, ha detto il ministro Daniele Franco nella conferenza stampa al termine del Cdm.

Critiche pesanti che hanno provocato reazioni all’interno dello stesso governo. L’emendamento con la stretta al Superbonus è atteso a breve, ma a questo punto sembra improbabile un allentamento sul limite di una sola cessione del credito, chiesto da diverse parti politiche, così come su asseverazione e il visto di conformità.

Tracking dei crediti fiscali e bollini sugli stessi sarebbero alcune delle modifiche allo studio.

“Quelli che oggi più tuonano sul Superbonus, che dicono che queste frodi non contano, che bisogna andare avanti lo stesso… beh, questi sono alcuni di quelli che hanno scritto la legge e hanno permesso di fare lavori senza controlli” ha dichiarato in conferenza Mario Draghi

“Se siamo in questa situazione è perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli. E se il Superbonus oggi rallenta è per i sequestri deliberati dalla magistratura per questioni fraudolente per 2.3 miliardi. Ma naturalmente le somme oggetto di indagine sono molto, molto più alte”, ha spiegato il presidente del Consiglio.

“Non è che l’edilizia, senza Superbonus, non funziona. Si è giovata di questo strumento ma non bisogna pensare che senza non andrebbe avanti” ha aggiunto ancora il premier.

Un affondo che tira in ballo l’esecutivo precedente che ha introdotto il Superbonus, guidato dal leader del M5s Giuseppe Conte, e che per questo ha fatto scoccare la scintilla tra Draghi e il Movimento.

Draghi sbaglia due volte quando parla di truffe in edilizia: la prima perché fa di tutta un’erba un fascio confondendo il Superbonus con gli altri bonus. La seconda perché riconduce tutte le truffe al solo Superbonus 110%” ha affermato l’ex sottosegretario del governo Conte, Riccardo Fraccaro, del Movimento 5 stelle.

“Il 46% delle frodi registrate sulle cessioni dei bonus fiscali riguarda il bonus facciate, il 34% l’ecobonus, il 9% il bonus locazioni/botteghe, l’8% il sismabonus e il 3% il Superbonus: questi sono i dati ufficiali trasmessi e citati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate nel corso dell’audizione di ieri, 10 febbraio. Questa è la realtà” ha rilanciato il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli postando la tabella con i numeri.

“Ora – ha scritto – correre per sbloccare il Superbonus correggendo l’ultima sbagliata norma introdotta, e ridurre a zero le frodi senza distruggere la misura e senza bloccare cittadini e imprese oneste”.

Superbonus, l’attacco del ministro Franco sulle truffe: i dati dell’Agenzia delle Entrate

L’allarme sulle truffe attraverso i bonus edilizi è stato lanciato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che in audizione in Senato ha parlato di “un quadro generale preoccupante”.

Secondo i dati del Fisco al 31 dicembre 2021, le comunicazioni delle prime cessioni e degli sconti in fattura sono state quasi 4,8 milioni, per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro.

Dai controlli sui bonus edilizi sono emersi crediti d’imposta inesistenti pari a 4,4 miliardi di euro, dei quali:

  • 160 milioni di euro sospesi e scartati dall’Agenzia in sede di controllo preventivo in presenza di profili di rischio;
  • 2,3 miliardi oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza;
  • 2 miliardi circa oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo.