Con la guerra in Ucraina sta crescendo il timore, anche in Europa e quindi in Italia, relativo a una possibile escalation del conflitto. La paura è che la guerra possa diventare nucleare. Va letta in tal senso la corsa alle pillole di iodio (le autorità sanitarie italiane hanno chiarito che al momento non servono e che, soprattutto, devono essere prescritte da un medico). C’è invece chi, ragionando in maniera più pragmatica o semplicemente spinto dalla curiosità, ha cercato di capire dove siano i rifugi antiatomici in Italia. Ecco la mappa dei bunker.
Guerra in Ucraina, il simulatore sulle esplosioni nucleari
Con la guerra in Ucraina è diventato virale un simulatore che misura i danni di una bomba atomica a seconda del luogo dell’esplosione. Si chiama Nukemap, e ha appena compiuto 10 anni, essendo nato nel 2012.
Il creatore è Alex Wellerstein, docente allo Stevens Institute of Technology specializzato in armi nucleari: ovviamente il simulatore è nato per mostrare la differenza degli impatti delle varie bombe, distinguendo tra quelle a fissione e quelle a fusione.
Negli ultimi giorni è probabile che l’abbiate ricevuto su qualche chat da vostri parenti o amici: indice del fatto che la preoccupazione sta crescendo. Anche se, come sottolineato dagli esperti, al momento non esiste una minaccia nucleare fondata.
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Rifugi antiatomici in Italia: i più noti di Roma
Uno dei rifugi antiatomici più conosciuti è quello che c’è a Roma, precisamente a Villa Ada: si tratta sostanzialmente di un palazzo di lusso sotterraneo, con un sistema di areazione a sovrappressione atto a impedire l’ingresso di eventuali gas nocivi dall’esterno.
Un altro bunker, sempre nella Capitale, si trova a Villa Torlonia, uno dei parchi simbolo della città: c’è un rifugio in una delle residenze che furono di Benito Mussolini.
Un terzo rifugio atomico si trova all’Eur, sotto il Palazzo degli Uffici: il bunker è a 33 metri di profondità, è largo 450 metri quadrati e può accogliere fino a 400 persone per 3 mesi circa.
Il quarto bunker di Roma è a Palazzo Valentini, ma ce n’è un quinto anche a Piazza Venezia: quest’ultimo è stato costruito proprio su richiesta di Benito Mussolini, misura circa 80 metri quadrati e ha muri spessi due metri.
Rifugi antiatomici nel resto d’Italia: la mappa
Lontano da Roma, il bunker di via Gioia a Milano. È solo uno dei circa 500 bunker costruiti nel capoluogo lombardo durante la Seconda guerra mondiale (oltre a 100 rifugi pubblici). SI tratta di strutture in cemento armato, costruite proprio per proteggere i cittadini dalla minaccia atomica. Oltre a quello di via Gioia, molto famoso il rifugio 87, che si trova sotto la scuola elementare Leopardi. Così come quelli sotto la fontana di piazza Grandi (può ospitare fino a 450 persone) o in via Cesare Battisti.
A Torino, c’è un bunker in piazza Risorgimento. È uno dei rifugi più grandi mai realizzati durante la Seconda guerra mondiale: è formato da 3 gallerie lunghe 40 metri, larghe 4,5 e alte 3,3. Può accogliere fino a 1.200 persone.
In Trentino, al confine con l’Alto Adige, troviamo il Gampen Bunker, nascosto nel cuore di una montagna: edificato nel 1940, è stato costruito come nascondiglio in caso di un’invasione tedesca. Diversi rifugi si trovano anche a Napoli: tra i più noti c’è quello di Sant’Anna di Palazzo, che si trova in zona Quartieri spagnoli.