Rifugi antiatomici in Italia: la mappa “segreta” dei bunker

La guerra in Ucraina fa crescere la paura di una deriva nucleare. Per gli esperti la minaccia non esiste, ma c'è già chi ha fatto un censimento dei bunker

Pubblicato: 13 Marzo 2022 09:00

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Con la guerra in Ucraina sta crescendo il timore, anche in Europa e quindi in Italia, relativo a una possibile escalation del conflitto. La paura è che la guerra possa diventare nucleare. Va letta in tal senso la corsa alle pillole di iodio (le autorità sanitarie italiane hanno chiarito che al momento non servono e che, soprattutto, devono essere prescritte da un medico). C’è invece chi, ragionando in maniera più pragmatica o semplicemente spinto dalla curiosità, ha cercato di capire dove siano i rifugi antiatomici in Italia. Ecco la mappa dei bunker.

Guerra in Ucraina, il simulatore sulle esplosioni nucleari

Con la guerra in Ucraina è diventato virale un simulatore che misura i danni di una bomba atomica a seconda del luogo dell’esplosione. Si chiama Nukemap, e ha appena compiuto 10 anni, essendo nato nel 2012.

Il creatore è Alex Wellerstein,  docente allo Stevens Institute of Technology specializzato in armi nucleari: ovviamente il simulatore è nato per mostrare la differenza degli impatti delle varie bombe, distinguendo tra quelle a fissione e quelle a fusione.

Negli ultimi giorni è probabile che l’abbiate ricevuto su qualche chat da vostri parenti o amici: indice del fatto che la preoccupazione sta crescendo. Anche se, come sottolineato dagli esperti, al momento non esiste una minaccia nucleare fondata.

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Rifugi antiatomici in Italia: i più noti di Roma

Uno dei rifugi antiatomici più conosciuti è quello che c’è a Roma, precisamente a Villa Ada: si tratta sostanzialmente di un palazzo di lusso sotterraneo, con un sistema di areazione a sovrappressione atto a impedire l’ingresso di eventuali gas nocivi dall’esterno.

Un altro bunker, sempre nella Capitale, si trova a Villa Torlonia, uno dei parchi simbolo della città: c’è un rifugio in una delle residenze che furono di Benito Mussolini.

Un terzo rifugio atomico si trova all’Eur, sotto il Palazzo degli Uffici: il bunker è a 33 metri di profondità, è largo 450 metri quadrati e può accogliere fino a 400 persone per 3 mesi circa.

Il quarto bunker di Roma è a Palazzo Valentini, ma ce n’è un quinto anche a Piazza Venezia: quest’ultimo è stato costruito proprio su richiesta di Benito Mussolini, misura circa 80 metri quadrati e ha muri spessi due metri.

Rifugi antiatomici nel resto d’Italia: la mappa

Lontano da Roma, il bunker di via Gioia a Milano. È solo uno dei circa 500 bunker costruiti nel capoluogo lombardo durante la Seconda guerra mondiale (oltre a 100 rifugi pubblici). SI tratta di strutture in cemento armato, costruite proprio per proteggere i cittadini dalla minaccia atomica. Oltre a quello di via Gioia, molto famoso il rifugio 87, che si trova sotto la scuola elementare Leopardi. Così come quelli sotto la fontana di piazza Grandi (può ospitare fino a 450 persone) o in via Cesare Battisti.

A Torino, c’è un bunker in piazza Risorgimento. È uno dei rifugi più grandi mai realizzati durante la Seconda guerra mondiale: è formato da 3 gallerie lunghe 40 metri, larghe 4,5 e alte 3,3. Può accogliere fino a 1.200 persone.

In Trentino, al confine con l’Alto Adige, troviamo il Gampen Bunker, nascosto nel cuore di una montagna: edificato nel 1940, è stato costruito come nascondiglio in caso di un’invasione tedesca. Diversi rifugi si trovano anche a Napoli: tra i più noti c’è quello di Sant’Anna di Palazzo, che si trova in zona Quartieri spagnoli.