Covid, l’antivirale Merck in Italia dal 4 gennaio: a chi va e quanto costa

L’Agenzia italiana del farmaco ha approvato l’uso di Molnupivar, un medicinale che ostacola la riproduzione del virus nell’organismo: a chi è destinato

Merck & Co. (conosciuta anche con il nome Merck Sharp & Dohme o con l’acronimo MSD) è una delle più grandi società farmaceutiche del mondo. Fondata negli Stati Uniti nel lontano 1891, oggi ha il suo quartier generale a Readington, un piccolo comune del New Jersey. Durante gli ultimi due anni, l’azienda è salita alla ribalta nelle cronache di tutto il mondo per le numerose sperimentazioni nella lotta al coronavirus.

Negli ultimi giorni è arrivata una notizia positiva in questo senso. La nuova pillola anti-Covid della Merck inizierà a essere distribuita anche in Italia dal prossimo 4 gennaio. Lo ha fatto sapere l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che lo scorso 22 dicembre 2021 ha approvato l’uso di questo farmaco in condizioni di emergenza.

L’antivirale prodotto da MSD si chiama Molnupiravir (anche se il nome comune con cui si troverà in commercio è Lagevrio). Secondo i test effettuati durante gli ultimi dodici mesi, il medicinale dovrebbe prevenire oltre il 30% dei casi gravi e dei ricoveri tra coloro che risultano positivi al virus: questo però nel caso in cui il farmaco venga assunto subito dopo l’avvenuto contagio.

Covid, pillola antivirale Merck: una cura domiciliare

Durante la stessa sessione dei lavori, il comitato tecnico scientifico dell’Aifa (che ha sede in via del Tritone a Roma) ha approvato anche l’uso di Remdesivir, un altro farmaco antivirale che di fatto viene già usato negli Stati Uniti sin dall’inizio dell’epidemia. A differenza di quest’ultimo, che dev’essere somministrato tramite infusione per via endovenosa (quindi presso una struttura ospedaliera) con un trattamento della durata di 3 giorni, Molnupiravir ha il vantaggio di poter essere assunto presso la propria abitazione, essendo distribuito in pastiglie.

Si tratta del primo farmaco messo a punto espressamente per combattere il Covid-19 (anche se nei primi studi, risalenti a circa un decennio fa, era stato ideato perchè si pensava che potesse contrastare l’influenza): solo pochi mesi dopo lo scoppio della pandemia era infatti stato salutato come una svolta nella lotta al coronavirus. La sua efficacia però, che all’inizio era stata data al 50%, da circa un mese è stata ridimensionata al 30%. Al punto che la Francia, che ne aveva già acquistati 50 mila cicli, è tornata sui suoi passi e ha rinunciato al farmaco.

Covid, pillola antivirale Merck: come e chi può prenderlo

Molnupiravir sarà riservato ai pazienti sopra ai 18 anni di età con fattori di rischio che fanno presagire un aggravamento. Va assunto entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, altrimenti  il suo utilizzo rischia di diventare inutile. Il suo ruolo infatti è ostacolare la replicazione del virus nell’organismo, che avviene nelle prime fasi dell’infezione.

Il farmaco, spiega l’Aifa, “produce alterazioni del materiale genetico (Rna) del virus durante la replicazione, in modo da renderlo incapace di moltiplicarsi. Si prevede che in tal modo si riesca a ridurre la necessità di un ricovero ospedaliero dei pazienti che contraggono anche le nuove varianti del Covid-19”. La durata del trattamento è fissata a 5 giorni.

L’assunzione di Molnupiravir consiste nell’ingestione di 4 compresse per 2 volte al giorno. Il costo di un ciclo – almeno sul mercato americano – è di circa 700 dollari (equivalenti a poco più di 615 euro). Il farmaco sarà distribuito alle Regioni dal prossimo 4 gennaio da parte della struttura commissariale del generale Figliuolo. Tutti i pazienti che lo assumono saranno iscritti in un apposito registro di monitoraggio per verificarne gli effetti a breve e a lungo termine.