Come e quando recedere da un contratto

Come, quando e in che modo è possibile esercitare il diritto di recesso

Pubblicato: 2 Gennaio 2019 09:24Aggiornato: 29 Giugno 2023 15:21

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Redazione

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Il diritto di recesso da un contratto è una facoltà contemplata sia dal Codice Civile che dal Codice del Consumo a tutela delle parti di una transazione commerciale. Tale diritto è stato significativamente ampliato con il recepimento della Direttiva Europea in tema di diritti dei consumatori.

Questo è esercitabile in ogni momento, ma per procedere alla rescissione di un contratto bisogna innanzitutto verificare se si ha il diritto di farlo, andando quindi ad esaminare ciò che prevedono le clausole contrattuali contenute nella scrittura privata che le parti sottoscrivono.

Per i contratti sottoscritti su internet, tramite vendite telefoniche, televendite o per corrispondenza, il consumatore può recedere entro 14 giorni senza dover fornire alcuna spiegazione. In questo caso, si parla di ‘diritto di recesso’ o ‘diritto di ripensamento’.

Come comunicare il recesso

Accertato il diritto di recedere, la prima regola da seguire è comunicare l’intenzione di recedere utilizzando lo strumento della raccomandata con ricevuta di ritorno, la PEC, il telegramma o il fax. Ovviamente, bisognerà accertarsi dell’indirizzo a cui inoltrare la comunicazione e indicare gli estremi esatti del contratto dal quale si vuole recedere.

È importante apporre sulla lettera la data e la propria firma autografa. La lettera di recesso non deve contenere le motivazioni per le quali il contraente ritiene di ricedere, eccetto quando il recesso è per giusta causa o per inadempimento della controparte. In tal caso è necessario indicare con precisione il comportamento scorretto da cui è scaturita tale volontà, nonché il giorno (o i giorni) e le circostanze in cui si è verificato l’inadempimento.

Rinnovi automatici nei contratti

Normalmente i contratti prevedono una durata temporale minima e indicano esplicitamente una data entro cui è possibile esercitare il recesso. A prescindere dalla data indicata sul contratto, il diritto di recesso può essere esercitato anche con un anticipo più largo, o comunque prima del termine indicato nella scrittura. Ai fini della cessazione del contratto in essere, esso avrà dunque la medesima validità ed efficacia.

Nei contratti capita di trovarsi di fronte alla cosiddetta clausola di rinnovo automatico del contratto: in pratica le parti prevedono che l’accordo si rinnovi automaticamente, senza cioè il bisogno di accordi ulteriori. Attenzione però alla durata dei rinnovi impliciti: se è particolarmente elevata e supera anche la ragionevole aspettativa di vita lavorativa del contraente, è da considerarsi nulla. Il Codice Civile, infatti, prevede che il contraente possa recedere dal contratto in qualsiasi momento per un inadempimento della controparte o per un suo comportamento contrario al principio di buona fede e correttezza.

Il diritto di recesso, dunque, rappresenta un importante strumento di tutela per i consumatori, consentendo loro di revocare un contratto in determinate circostanze. La comunicazione tempestiva e corretta dell’intenzione di recedere è fondamentale, così come la comprensione delle clausole contrattuali e dei termini di rinnovo automatico. Il consumatore dovrebbe essere consapevole dei propri diritti e delle modalità per esercitarli, evitando potenziali situazioni di disagio o controversie con la controparte. La legge fornisce un quadro chiaro e dettagliato su quando e come il recesso può essere effettuato, garantendo un equilibrio tra le parti coinvolte nella transazione commerciale.