Bologna a 30 km/h, Salvini pronto a cambiare i limiti di velocità e imporre i 50 km orari per decreto

Il ministro delle Infrastrutture vuole riportare i limiti di velocità a 50 km orari. Sarà possibile abbassare il limite solo in zone a rischio incidenti o in aree sensibili

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

A Bologna le auto marciano a 30 all’ora, fra il plauso di chi vuole una città a misura di pedone e le proteste di chi lamenta ingorghi e allungamenti dei tempi di percorrenza. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che fa parte della seconda categoria, ha annunciato di essere al lavoro per portare i limiti di velocità nelle città a 50 chilometri orari per decreto. I limiti potranno essere abbassati solo in casi particolari.

Salvini contro Bologna Città 30 km/h

Come rende noto il Mit, Salvini “sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall‘articolo 142 comma 2 del codice della strada“. “L’obiettivo del ministero è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare limiti sotto 50 all’ora”.

Secondo le intenzioni di Salvini, gli autovelox e il limite dei 30 km orari saranno da applicare unicamente in zone dichiarate a rischio incidenti o in zone sensibili perché prossime, ad esempio, a scuole o ospedali.

Nella sua nota, il ministero ribadisce che nel rispetto dei limiti di legge, “il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, quando siano contrari alle proprie direttive e comunque contrastanti con i criteri di cui al comma 1. Lo stesso Ministro può anche disporre l’imposizione di limiti, ove non vi abbia provveduto l’ente proprietario; in caso di mancato adempimento, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può procedere direttamente alla esecuzione delle opere necessarie, con diritto di rivalsa nei confronti dell’ente proprietario”.

Traduzione: il ministero ha il diritto di imporre alla città di Bologna di alzare il limite dei 30 chilometri orari. E in caso di inerzia dell’amministrazione comunale il ministero può agire direttamente, comminando sanzioni per la mancata osservanza delle direttive.

Fra il ministero dei Trasporti e il Comune che promuove il progetto “Bologna Città 30” lo scontro è aperto.

La replica del Comune di Bologna

L’Ansa riporta la replica dell’amministrazione bolognese alle minacce salviniane. Valentina Orioli, assessora alla mobilità del Comune di Bologna, ha dichiarato che “le zone con il limite dei 30km/h sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che non ha mai fatto mancare un fattivo supporto. Il ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare”.

Salvini e gli autovelox

Sono mesi che Matteo Salvini tuona contro il limite dei 30 chilometri orari e gli autovelox che, a suo dire, vengono talvolta messi solo per guadagno. “Gli autovelox vanno bene nei punti ad alta incidentalità ma non vanno messi random per fare cassa e spennare gli automobilisti, perché cosi non salvano vite e ambiente, servono solo a rimpinguare alcune casse”, aveva detto il ministro lo scorso 27 novembre parlando della mobilità a Milano a Italia Direzione Nord. “Chi pensa che si deve andare solo a 30 all’ora danneggia lo sviluppo della città“, aveva aggiunto.

Autovelox in Italia

L’Italia ha il record europeo di autovelox: secondo la stima del Sole 24 Ore, nel Bel Paese ci sono 11.130 apparecchi di rilevazione automatica della velocità. Al secondo posto in Europa c’è il Regno Unito con circa 7.700 autovelox. Seguono la Germania (oltre 4.700) e la Francia (3.780).