La beffa della multa “light” ai no vax: ma può arrivare a 3mila euro

Una vera e propria presa in giro. Così scienziati e virologi hanno bollato la decisione del Governo di multare con appena 100 euro i no vax con obbligo vaccinale

Pubblicato: 10 Gennaio 2022 07:00

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

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Una vera e propria presa in giro. Così scienziati e virologi hanno bollato la decisione assai discutibile del governo di multare con appena 100 euro chi continua a non vaccinarsi nonostante l’obbligo fissato per legge per tutti gli over 50. I non ancora vaccinati nel nostro Paese che hanno più di 50 anni sono 2,1 milioni.

Il dato emerge dal report settimanale pubblicato dal Governo. In particolare nella fascia compresa tra i 50 e i 59 anni, i soggetti totalmente scoperti dal siero sono 993.463. Tra i 60 e i 69 anni sono 616.595, tra i 70 e i 79 sono 374.464 e nella fascia over 80 sono 181.061.

La multa per chi non si vaccina può arrivare a 3mila euro

In una nota Palazzo Chigi ha chiarito che oltre alla sanzione da 100 euro per il solo fatto di non sottoporsi alle somministrazioni pur essendo obbligati, perché ultra 50enni, è prevista anche una sanzione da 600 a 1.500 euro se l’obbligato al vaccino è colto sul luogo di lavoro senza Super Green pass, cioè da vaccinazione o da guarigione.

Non solo: in caso di reiterata violazione la sanzione è raddoppiata e può quindi arrivare fino a un massimo di 3mila euro. Inoltre per i lavoratori ultracinquantenni che non abbiano il super green pass c’è la sospensione dal lavoro, senza retribuzione.

Alle sanzioni previste nell’ultimo decreto Covid, si aggiungono poi quelle già contemplate dalle norme che hanno prescritto il Green pass rafforzato per accedere a determinati servizi e attività, come ristoranti, palestre, treni, autobus, cinema, teatri e stadi. In questi casi, infatti, chi è tenuto al Green pass rafforzato e quindi alla vaccinazione, indipendentemente dall’età, è soggetto a sanzione da 400 a 1.000 euro se colto senza green pass rafforzato nei luoghi nei quali è necessario.

Perché il governo è dovuto arrivare all’obbligo vaccinale

L’obbligo vaccinale contro il Covid per gli over 50 “è una scelta forte e giusta, che ha l’obiettivo fondamentale di ridurre l’area dei non vaccinati nel nostro Paese. Area che è già ampiamente minoritaria: parliamo di una percentuale che è poco sopra il 10% di italiani sopra i 12 anni che non si sono vaccinati” ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. “Eppure questo 10% produce l’occupazione di due terzi dei posti letto Covid in terapia intensiva e della metà dei posti letto in area medica”.

Per questo ridurre l’area dei non vaccinati è davvero fondamentale: “Ci può consentire di alleggerire la pressione sugli ospedali, salvare tantissime vite umane” e permettere “al nostro Paese di continuare a crescere e ripartire”. I casi di Covid “stanno aumentando in maniera molto significativa nel nostro Paese, e in Europa. La Francia per esempio ha superato 330mila casi in 24 ore e anche negli Usa hanno registrato oltre un milione di casi in 24 ore.

“In questo momento i casi sicuramente ci preoccupano, ma l’attenzione più grande dobbiamo metterla sui nostri ospedali, sull’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, e per questo è fondamentale ridurre il numero dei non vaccinati, perché sono proprio i non vaccinati ad occupare larga parte dei posti letto nei nostri ospedali” ha detto ancora il ministro della Salute.

Quanto dura l’obbligo vaccinale

L’obbligo vaccinale per gli over 50 è valido da subito. A chiarirlo è proprio Palazzo Chigi, sottolineando che dura fino al 15 giugno 2022. Per tutti coloro, lavoratori e non, che non saranno in regola con l’obbligo vaccinale, a partire dal 1° febbraio 2022 è prevista appunto una sanzione di 100 euro una tantum, più le specifiche dette sopra.

La sanzione sarà comminata dall’Agenzia delle Entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali.