Chiude per 2 mesi il traforo del Monte Bianco

Lo stop durerà fino al 18 dicembre per consentire l’esecuzione di interventi all'interno del tunnel. Inevitabili le ripercussioni sul traffico

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dal 16 ottobre al 18 dicembre, il tunnel autostradale del Monte Bianco, che collega Courmayeur in Valle D’Aosta a Chamonix in Francia, sarà temporaneamente inaccessibile. La chiusura è necessaria per consentire interventi di manutenzione di lunga durata all’interno del tunnel. Inizialmente, la chiusura era programmata per il 4 settembre, ma è stata successivamente posticipata a causa della chiusura del tunnel del Frejus. Italia e Francia hanno concordato di ritardare la chiusura del tunnel del Monte Bianco al fine di evitare ingorghi nel traffico, che era già diventato intenso.

L’importanza per la viabilità, cosa comporta la sua chiusura

Nonostante il rinvio, la chiusura avrà comunque un impatto significativo sul traffico delle strade alternative, tra cui l’autostrada A32 del Frejus. Si prevede che ogni giorno su questa strada ci saranno in media 1800 camion in più. Al fine di evitare code e disagi e garantire una fluidità nel traffico, si ridurranno al minimo le attività di cantiere sulle strade alternative al tunnel fino alla sua riapertura. Tuttavia, i lavori di manutenzione proseguiranno in futuro, poiché il tunnel del Monte Bianco sarà soggetto a chiusure di 3 o 4 mesi ogni anno per i prossimi 18 anni.

I tunnel rappresentano una componente fondamentale delle rotte commerciali italiane, con circa 266 milioni di tonnellate di merci che transitano ogni anno attraverso l’Italia, di cui circa 160 milioni (circa il 60% del totale) attraversano le Alpi.

Nel corso di nove settimane, i lavori comprenderanno la sostituzione degli elementi della soletta nella sezione centrale del tunnel e la sostituzione dei ventilatori situati sulla volta, come dichiarato dall’operatore del tunnel GEIE-TMB il 27 settembre. Tali interventi costituiranno una fase preliminare per una “ristrutturazione di prova della volta”, come indicato dalla stessa fonte, la quale, però, è stata posticipata al 2024.

La rabbia dei Comuni: “La chiusura porterà serie conseguenze”

“Nonostante le dichiarazioni di numerosi politici affermando che non sarebbe dovuto chiudere, oggi il Tunnel del Monte Bianco chiude davvero. Questa chiusura avrà serie conseguenze che ci preoccupano, sia a breve termine sulle strade secondarie dirette a San Bernardo e il Frejus. Lo sottolinea Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem (Unione nazionale Comuni, comunità e enti montani), insieme al presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero e al consigliere nazionale Uncem Valdostano Jean Barocco.

Le conseguenze a medio e lungo termine sono altrettanto preoccupanti, in quanto il sistema alpino, trascurato per vent’anni dalla maggior parte, rischia ora di diventare un ostacolo sulla via per l’Europa. Si tratta di un problema gravissimo che è stato a lungo sottovalutato. È già evidente che il nodo viario di Torino, in particolare la tangenziale, sarà congestionato da oggi fino alla fine dell’anno. Inoltre, migliaia di camion aggiuntivi si dirigeranno verso la Val Susa e il Frejus, poiché la statale 28 in Alta Val Tanaro verso Ventimiglia e Nizza è bloccata, la statale 21 verso la Maddalena ha limitazioni stagionali e il Gran San Bernardo sarà chiuso di notte fino a marzo per i veicoli pesanti alti più di tre metri.”

“I rallentamenti dei lavori ai trafori alpini ferroviari, la non pianificazione infrastrutturale, la mancanza di coesione vera europea che guarda alle montagne quale luogo di sviluppo e crescita, flussi e transiti – evidenzia – pesano come non mai. E peseranno tantissimo, da oggi, sui sistemi economici di Valle d’Aosta e Piemonte”.