L’intelligenza artificiale è ormai una tecnologia diffusa in molti settori, dalla sanità alla finanza, dall’intrattenimento all’istruzione. La sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, apprendere da essi e generare contenuti credibili l’ha resa uno strumento prezioso per la produttività e l’innovazione. Tuttavia, la stessa potenza viene oggi sfruttata anche dai truffatori, che utilizzano i bot e le applicazioni basate su IA per ingannare investitori e utenti dei mercati digitali. Il settore delle criptovalute e del trading online è uno dei più esposti a questo fenomeno. L’anonimato tipico degli asset digitali e la rapidità delle transazioni si combinano con l’automazione offerta dall’intelligenza artificiale, creando un contesto favorevole alle frodi. I truffatori possono infatti raggiungere un numero elevatissimo di persone, diffondere messaggi ingannevoli in tempo reale e costruire piattaforme false quasi indistinguibili da quelle reali.
Cosa sono le truffe basate sull’intelligenza artificiale nel trading
Le truffe basate sull’IA si distinguono dalle tradizionali frodi digitali per la loro scala e realismo. Se prima i tentativi di phishing o i siti falsi erano facilmente riconoscibili per errori o poca cura nei dettagli, oggi l’IA permette di produrre contenuti quasi identici a quelli autentici. Deepfake, chatbot, email personalizzate e piattaforme di trading simulate sono solo alcuni degli strumenti utilizzati. Secondo i dati più recenti, circa il 60% dei depositi nei wallet collegati a truffe crittografiche proviene da operazioni che utilizzano software di intelligenza artificiale. Dal 2021, con l’ingresso dell’IA nel grande pubblico, la quota di truffe basate su questi strumenti è cresciuta in modo costante.
Tipologie comuni di truffe con intelligenza artificiale
Tra i metodi più diffusi adottati dai truffatori si possono individuare diverse tipologie di frodi:
- deepfake e impersonificazione, video o immagini create con l’IA che mostrano personaggi famosi, influencer o dirigenti d’azienda mentre promuovono falsi progetti di investimento;
- phishing potenziato dall’IA, email e siti falsi che imitano in modo convincente lo stile di comunicazione delle aziende reali, spesso con messaggi personalizzati sulle abitudini dell’utente;
- bot di investimento fasulli, software che promettono segnali vincenti o guadagni costanti simulando operazioni di successo, inducendo l’investitore a depositare fondi;
- piattaforme di trading fraudolente, siti e applicazioni che si presentano come servizi avanzati di trading automatizzato, ma che in realtà sottraggono il denaro depositato;
- chatbot e finti supporti clienti, sistemi di assistenza che si spacciano per operatori di exchange o wallet, convincendo le vittime a fornire password e codici di accesso;
- voice cloning, cloni vocali che imitano familiari o dirigenti per richiedere con urgenza trasferimenti di fondi o autorizzazioni di accesso.
Questi strumenti rendono le frodi difficili da individuare e molto più credibili rispetto al passato.
Perché l’intelligenza artificiale rende le truffe più pericolose
Le truffe che sfruttano l’intelligenza artificiale presentano caratteristiche che le rendono particolarmente insidiose:
- realismo, i contenuti generati imitano quasi alla perfezione comunicazioni ufficiali, siti istituzionali o messaggi di persone conosciute;
- velocità e scala, l’IA permette di produrre migliaia di messaggi e profili in pochi secondi, moltiplicando la portata delle frodi;
- adattabilità, i modelli di machine learning migliorano continuamente e si adattano alle risposte delle vittime e ai sistemi di difesa;
- bypass dei controlli, l’IA può generare documenti o immagini false che superano alcuni sistemi di autenticazione, come quelli di verifica dell’identità.
Questi elementi mettono in difficoltà i sistemi tradizionali di rilevamento delle frodi, che si basano spesso su regole statiche o parole chiave.
Le autorità e la risposta degli analisti
Per contrastare questo fenomeno, gli investigatori stanno adottando strumenti tecnologici a loro volta basati su intelligenza artificiale. Piattaforme come Chainalysis Alterya usano algoritmi avanzati per riconoscere schemi linguistici, comportamenti sospetti e transazioni anomale. L’obiettivo è identificare i tentativi di frode prima che si diffondano su larga scala. Un ruolo importante è svolto anche dalle analisi blockchain. Tracciando i flussi di criptovalute, gli esperti possono collegare wallet sospetti a determinate attività fraudolente e segnalarli alle autorità competenti. Questo consente di risalire ai movimenti dei truffatori e, in alcuni casi, bloccare i fondi. In parallelo, cresce la collaborazione tra piattaforme di scambio, aziende di sicurezza informatica, regolatori e forze dell’ordine. La condivisione di informazioni e la segnalazione tempestiva di pattern ricorrenti sono fondamentali per limitare i danni.
I trading bot: tra legittimità e truffa
Uno degli strumenti più sfruttati dai criminali è quello dei bot di trading. Esistono infatti piattaforme che vendono l’accesso a software automatizzati con la promessa di guadagni elevati e senza rischio. Nella realtà, questi bot spesso non funzionano, generano perdite o vengono usati come pretesto per sottrarre denaro agli investitori. Il meccanismo tipico segue uno schema ricorrente: registrazione su un sito, pagamento di un abbonamento o di un deposito iniziale, simulazione di risultati positivi e infine scomparsa dei fondi e della piattaforma stessa. Alcuni schemi si basano su abbonamenti mensili, altri su finti segnali di mercato o sull’accesso fraudolento ai wallet tramite API. Esistono però anche bot legittimi, sviluppati da società riconosciute, che consentono di automatizzare strategie di trading in modo sicuro. Questi strumenti richiedono competenze tecniche e una corretta configurazione, ma possono essere utili se utilizzati in contesti regolamentati e trasparenti. La differenza tra un servizio affidabile e una truffa sta nella trasparenza, nella tracciabilità dei risultati e nella presenza di controlli esterni.
Come riconoscere le truffe con bot di trading
Alcuni segnali possono aiutare a distinguere un bot legittimo da una truffa:
- promesse di guadagni garantiti e senza rischi;
- siti con grafica scadente o contenuti pieni di errori;
- testimonianze e recensioni sospette, spesso identiche tra loro;
- assenza di dati sulla registrazione della società o del team di sviluppo;
- pressioni a investire subito, con offerte a tempo limitato.
La prudenza è fondamentale. Se un servizio promette risultati troppo positivi per essere veri, probabilmente si tratta di un inganno.
Come proteggersi
Gli esperti raccomandano alcune regole di base per proteggersi dalle truffe legate all’IA nel trading:
- non fornire mai accessi illimitati ai propri wallet o conti;
- usare account separati con fondi limitati per testare eventuali servizi automatizzati;
- verificare sempre la registrazione e la licenza delle piattaforme di trading;
- scaricare applicazioni solo da fonti ufficiali;
- attivare l’autenticazione a più fattori per ridurre i rischi di accesso non autorizzato;
- diffidare da richieste improvvise di denaro o dati sensibili, anche se arrivano da contatti apparentemente noti.
Il ruolo della sicurezza informatica
Oltre alla prudenza individuale, anche le aziende del settore finanziario stanno adottando contromisure più robuste. L’intelligenza artificiale viene infatti impiegata anche a scopi difensivi: algoritmi di rilevamento delle anomalie, crittografia avanzata e autenticazione multifattoriale sono tra gli strumenti più usati. La crittografia end-to-end e quella omomorfica permettono di proteggere i dati sensibili, rendendoli illeggibili a chi non ha le autorizzazioni necessarie. L’autenticazione a più fattori, basata su password, codici temporanei o biometria, riduce invece la probabilità che un account venga compromesso.