Botulino nei friarielli alla napoletana, i lotti contaminati

Allarme botulino in Italia: dopo le morti in Calabria l'allerta è massima. Ritirati dai supermercati alcuni lotti di friarielli alla napoletana per sospetta contaminazione da tossina botulinica

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Alcuni lotti di friarielli alla napoletana, relativi a due marchi, sono stati ritirati dai supermercati per rischio botulino.

L’avvertenza, pubblicata sul sito del Ministero della Salute, è quella di non consumare i prodotti e di riportarli nel negozio di provenienza. Di seguito le informazioni necessarie per individuare i lotti coinvolti.

Friarielli alla napoletana ritirati per rischio botulino

I friarielli sono stati prodotti da una sola azienda, per poi venire venduti sotto due distinti marchi.

I prodotti sono commercializzati da Ciro Velleca, nome del produttore Stefano Amura con sede dello stabilimento a Scafati (Salerno).

Qui sotto le informazioni sulle singole confezioni, tutte del peso di 1 chilogrammo:

  • marchio Vittoria – lotto 290425 – data di scadenza 29 aprile 2028;
  • marchio Vittoria – lotto 280325 – data di scadenza 28 marzo 2028;
  • marchio Bel Sapore – lotto 280325 – data di scadenza 28 marzo 2028;
  • marchio Bel Sapore – lotto 060325 – data di scadenza 6 marzo 2028.

I controlli fra gli operatori della grande distribuzione sono efficienti, per cui per i clienti  il rischio di trovare i prodotti indicati sui banchi dei supermercati è minimo. I consumatori sono comunque invitati a fare attenzione in caso di acquisto, e a controllare eventuali prodotti già acquistati in precedenza.

Botulino, il caso di Diamante in Calabria

In merito al botulino, l’attenzione dei media e nella popolazione è ai massimi livelli dopo i fatti di Diamante, in provincia di Cosenza, dove due persone sono morte e quattordici sono finite in ospedale a causa di una intossicazione da botulino dopo aver mangiato panini con salsiccia e cime di rapa acquistati presso un commerciante ambulante. Per la vicenda sono indagate nove persone, fra le quali cinque medici.

Cos’è il botulino e dove si trova

Come scrive l’Iss (Istituto Superiore di Sanità), il botulismo è una malattia neuro-paralitica causata dalle tossine dei clostridi produttori di tossine botuliniche. Si tratta di microrganismi presenti in molteplici ambienti come il suolo, i sedimenti marini e lacuali, il pulviscolo atmosferico e, soprattutto, gli alimenti.

Esistono diverse forme di contagio relativamente al botulismo:

  • alimentare;
  • da ferita;
  • infantile (colonizzazione dell’intestino dei lattanti sotto l’anno di vita);
  • colonizzazione intestinale dell’adulto;
  • iatrogeno (derivante dalla errata somministrazione delle tossine botuliniche a scopo terapeutico o cosmetico);
  • da inalazione.

Sintomi e rischio di morte

Il botulismo alimentare può colpire chiunque ingerisca prodotti contaminati dalla tossina botulinica. Non si trasmette da persona a persona. I sintomi si manifestano da poche ore a oltre una settimana dopo il consumo dell’alimento contaminato. In Italia il range temporale più diffuso per l’insorgenza dei sintomi è di 24-72 ore dopo il consumo dell’alimento contaminato. Più precoce è la comparsa dei sintomi, più grave è la malattia.

I sintomi più comuni sono:

  • disturbi alla vista (annebbiamento, diplopia, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere aperte le palpebre);
  • difficoltà nell’articolare le parole;
  • difficoltà di deglutizione;
  • secchezza della bocca;
  • può talvolta insorgere ritenzione urinaria;
  • nelle forme più gravi arriva l’insufficienza respiratoria.

Il botulino non curato può avere un decorso mortale, ma se la malattia è diagnosticata in tempo e curata con ricovero in ospedale si risolve in tempi che vanno da alcune settimane fino ad alcuni mesi.