Ordinanza anti-alcol, in arrivo multe salate: ecco dove

Polemiche e aspre critiche per la decisione dei sindaci di vietare la vendita di alcol fuori dai locali dopo un certo orario: ecco dove e le sanzioni previste

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Con l’arrivo dell’estate arrivano sempre più spesso anche nuove ordinanze nei Comuni italiani, con divieti di transito in determinate zone o, per esempio, l’obbligo di tenere sempre la maglietta anche nelle zone balneari. Delle scelte da parte dei sindaci che spesso attirano la polemica dei comuni cittadini, ma decisioni che vengono prese il più delle volte per garantire la sicurezza e il decoro in un periodo in cui le città sono piene di turisti.

Ed ecco che anche in questo scenario si muovono le ordinanze anti-alcol che sono arrivate in diverse città nei mesi passati e in quelli più recenti, anche se in alcuni centri la polemica impazza più di altri per fasce di divieto troppo prolungate e multe salatissime per i contravventori.

Le ordinanze anti-alcol in Italia

Le ordinanze anti-alcol non sono una novità in Italia, con diversi Comuni che negli anni hanno deciso di mettere dei paletti al consumo di bevande alcoliche nel corso della giornata  al di fuori dei locali. Ne sanno qualcosa, per esempio, a Torino, dove è vietata la vendita di bevande alcoliche al di fuori dei locali dalle 21, ma non il consumo.

A Firenze, poi, è vietato il consumo all’aperto ma solo in particolari condizioni, in occasione di eventi, concerti, partite. A Bologna, invece, non si può consumare alcol in bottiglie o bicchieri di vetro dopo le 23, ma solo in determinate piazze e nelle zone più frequentate della vita notturna.

A Milano, invece, non sarà possibile fare asporto di bevande alcoliche in bottiglia o in contenitori/lattine tutti i giorni dalle 22 alle 5 in undici zone della città (Duomo; Arco della Pace; Ticinese – Darsena – Navigli – Tortona; Nolo; corso Como – Gae Aulenti – Garibaldi – Brera; Isola; Lazzaretto; Melzo; Sarpi; Bicocca e piazza Leonardo da Vinci). Ma a provocare parecchia discussione è quanto deciso dal sindaco Marco Bucci di Genova.

Quanta polemica a Genova

Il primo cittadino del capoluogo ligure, infatti, ha deciso di bandire l’alcol fuori dai dehor di bar e ristoranti per una fascia oraria molto ampia. In alcune zone della città è previsto il divieto dalle 16 alle 8, in altre addirittura dalle 12 alle 8.

Una decisione considerata esagerata dai cittadini e anche dalle forze politiche di opposizione in Comune, col sindaco attaccato e criticato in vista di una delle estati più care della storia. Non si esclude anche una “riforma” alla direttiva che però ha già mietuto le prime vittime.

Chi viene colto in contravvenzione, infatti, rischia una multa salatissima che può arrivare fino a 500 euro. E di sanzioni staccate fin qui ce ne sarebbero 13 già pochi giorno dopo l’entrata in vigore. Ma tante potrebbero invece essere quelle che pioveranno nel weekend, che sarà il vero e proprio banco di prova.

A puntare il dito sono soprattutto le associazioni e i consiglieri d’opposizione, perché il divieto si estende solo al consumo all’esterno, non all’interno dei locali. La consigliera rossoverde Selena Candia, infatti, sottolinea: “Con questa svolta proibizionista non si colpisce il consumo di alcol, visto che sarà ancora permesso bersi tutti i gin tonic che si vogliono al bar, ma tutte le persone meno abbienti che non possono permettersi cocktail nei bar da 10 euro o birre medie da 7”.