Nuovo Codice della strada, caos monopattini nelle città: servono i decreti attuativi

Il Nuovo Codice della strada necessita di decreti attuativi, soprattutto in tema di monopattini: le città vanno in ordine sparso e c’è il rischio di una valanga di ricorsi alle multe.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 17 Dicembre 2024 10:04

Il nuovo Codice della strada è entrato in vigore solo lo scorso 14 dicembre, ma già non mancano le polemiche e le difficoltà di applicazione delle sue norme a causa della mancanza di decreti attuati. Il caos interessa soprattutto i monopattini, con le diverse città italiane che si stanno muovendo in ordine sparso. Se, per esempio, a Milano, Firenze e Napoli sono già state staccate le prime multe nei confronti di chi ha utilizzato questi mezzi senza casco, a Roma si è scelto di attendere l’arrivo dei decreti.

I dubbi riguardano anche le norme relative alla guida sotto effetto di cannabinoidi, con il ministero dei Trasporti che in una nota ha fatto sapere di essere pronto a prevedere delle deroghe per chi, a causa di motivi di salute, assume sostanze per le sue cure. Dal quadro descritto emerge molto chiaro un aspetto: tutte le multe emesse in questa fase iniziale potranno essere soggette a ricorso.

Sui monopattini ci si muove in ordine sparso

Così come previsto dal nuovo Codice della strada, a partire dal 14 dicembre 2024 chi guida un monopattino elettrico ha l’obbligo di indossare il casco (multa prevista per chi non rispetta la norma di 50 euro) e di munire il mezzo di targa e assicurazione. In quest’ultimo caso si attendono maggiori dettagli dai futuri decreti attuativi, mentre per ciò che concerne i limiti di velocità e l’impossibilità di utilizzare i monopattini elettrici in due o più persone le sanzioni possono già essere stabilite.

La realtà descrive però uno scenario molto più caotico di quello previsto dal nuovo Codice della strada, con i Comuni che hanno deciso di muoversi in ordine sparso. Milano, Firenze e Napoli sono già partite con le multe, mentre Roma attende. Nella città della Madonnina, più nello specifico, le sanzioni nel primo weekend sono state 15, di cui 13 per la guida senza casco dei monopattini e 2 per trasporto passeggeri, mentre sull’Arno se ne registrano 6 e 1 all’ombra del Vesuvio. Nella Capitale, invece, è in corsa una fase di transizione nella quale è stato deciso di graziare chi guida i monopattini elettrici per evitare di incappare in futuri ricorsi e contestazioni.

Cittadini disorientati

Il caos descritto a livello amministrativo ricade, inevitabilmente, sui cittadini che, molto spesso, sono all’oscuro delle novità introdotte dal ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini.

Disorientati dunque in alcuni casi, molto arrabbiati in altri, visto e considerato che le novità inficiano in parte l’utilizzo dei monopattini in sharing, con chi ha già sottoscritto un abbonamento che potrebbe attivarsi per chiedere il rimborso al proprio Comune o agli operatori privati.

La norma incompleta per la guida sotto stupefacenti

C’è poi un altro grande tema al momento molto confuso nel nuovo Codice della strada, ovvero la guida sotto effetto di stupefacenti. Le novità introdotte prevedono la revoca della patente e la sospensione di tre anni per chiunque risulti positivo al test antidroga. Prima del 14 dicembre tale procedura interessava soltanto chi era in uno stato di alterazione psico-fisica evidente a chi effettuava il controllo.

Una forma di contrasto al consumo di droghe, dicono dal governo, ma anche un grande limite per chi, come le persone affetta da particolari malattie, ha la necessità di assumere cannabinoidi a scopo medico. Per loro, al momento, non è prevista nessuna deroga, ergo non possono guidare, anche se il ministero dei Trasporti ha fatto sapere che “è al vaglio una circolare che chiarisce la questione relativa ai pazienti che assumono farmaci, anche con derivati dei cannabinoidi”.

Questi “dovranno continuare a seguire quanto già oggi riportato nei prontuari terapeutici e riferirsi alle indicazioni del proprio medico curante. Non vi è quindi nessun divieto assoluto di guida per tali pazienti, ma una necessaria ponderazione caso per caso, in base allo stato di salute del singolo e alle terapie somministrate, come già avviene oggi”.