Lotto e Superenalotto, a quanto ammontano le tasse sulle vincite

Superenalotto, Lotto e Gratta e Vinci, aumenta la tassazione sulle vincite con il nuovo decreto a partire dal 1° ottobre 2017

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Tasse aumentate per quanto riguarda Lotto e Superenalotto. I fortunati vincitori lo saranno un po’ meno, considerando la mano dello Stato che andrà un po’ più in profondità. Di seguito spieghiamo di quanto.

Lotto e Superenalotto, aumentano le tasse

Prima,”al fine di una tendenziale armonizzazione della misura del prelievo erariale sul Lotto a quella vigente per altri tipi di gioco, le percentuali delle ritenute previste dagli articoli 2, nono comma, della legge 6 agosto 1967, n. 699, e successive modificazioni e, 17, quarto comma, della legge 29 gennaio 1986, n. 25″,  erano soggette ad una ritenuta dell’1 per cento.

A partire da primo ottobre del 2017, invece, il DL 50/2017 ha stabilito una nuova aliquota di tassazione sulle vincite a Superenalotto e Gratta e Vinci, pari al 12%. Aumenti notevoli, se si considera che precedentemente l’aliquota sulla cosiddetta tassa sulla fortuna era fissata al 6%. L’aumento del 50% si applica, tuttavia, soltanto per le vincite che eccedono i 500 euro.

Aumenti nel dettaglio

L’aumento interesserà le vincite a Gratta e Vinci, VLT e Superenalotto. Un aumento diverso, invece, si registra in caso di vincita al Lotto: «La ritenuta sulle vincite del lotto di cui all’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 è fissata all’otto per cento a decorrere dal 1° ottobre 2017».  In questo caso, quindi, la tassa da pagare sarà pari all’8% e l’aliquota verrà applicata sempre sulla somma eccedente i 500 euro.

La novità stabilita con l’art. 6 del DL 50/2017 consentirà allo Stato italiano di incassare, nel solo biennio che va dal 2017 al 2019, circa 322 milioni di euro. L’aumento della tassa sui giochi si allarga a macchia d’olio e include anche il Preu per VLT e le slot machine (le quali, per legge, non possono comunque superare i 100 euro di vincita).

L’aliquota, inoltre, interessa anche il gioco Win For life. Questo vuol dire ad esempio che, i fortunati che riscuoteranno una la vincita, non vinceranno più 6000 euro al mese, bensì 5640 euro, per effetto del 6% in meno che andrà nelle casse dello Stato. Per quanto riguarda la versione di vincita Gold, ovvero per le somme che arrivano a un tetto di 10.000 euro al mese, la tassa mensile da pagare avrà un valore di 600 euro.

Bisogna però specificare che l’aumento della tassa sulla fortuna non interesserà tutti i biglietti di vincita, ne sono esclusi ad esempio le vincite alla Lotteria Italia e Bingo.

Le tasse nei quiz televisivi

Non soltanto il vasto mondo del Lotto, in tutte le sue accezioni, è tassato, anzi. Anche i giochi a premi televisivi prevedono una notevole trattenuta. I vincitori fortunati ottengono delle monete in oro e non contanti. Il valore complessivo è molto vicino a quello reale della vincita indicata durante la trasmissione, ma ciò che va nelle tasche delle persone è decisamente meno.

Il motivo è che la rete, per conto dello Stato, trattiene ben il 22% di Iva, immediatamente. Un premio di 100mila euro, dunque, si riduce alla comunque notevole somma di 82mila euro. Un ulteriore importo andrà poi sottratto nel momento in cui si convertiranno i gettoni d’oro in euro. Ciò perché il loro prezzo varia a seconda delle oscillazioni di mercato.

Alla data del pagamento, il vincitore viene contattato dal Banco metalli, che ha coniato i gettoni. Gli viene proposto di vendere direttamente i gettoni a loro, con una trattenuta del 5%. In alternativa si potrà riceverli a casa, così da tenerli o venderli personalmente a privati o alla Banca d’Italia.

A ciò si aggiunge la tassazione delle Imposte sui Redditi, con aliquote che variano sulla base della natura della vincita. Per i premi dei giochi televisivi si applica una ritenuta del 20%. Al netto di Iva, dichiarazione dei redditi e rivendita, dei 100mila euro ne restano 53mila.