Il ministero della Salute ha pubblicato una nota di allerta ai consumatori per una custodia per carta d’identità in Pvc. Si tratta di un grande lotto, venduto in diverse realtà sparse su tutto il territorio nazionale, anche se la comunicazione arriva a partire da una segnalazione locale. La custodia tossica sottoposta a richiamo e ritiro, con divieto di vendita, è una semplice protezione trasparente.
Il marchio del richiamo non è presente, mentre il nome della ditta è Best Home, una società cinese. Il motivo della segnalazione fa riferimento a un rischio chimico per via della presenza di un materiale pericoloso per la salute come il cadmio.
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Richiamo prodotto non alimentare
Con una nota, giunta anche in versione digitale sull’app dedicata, del 17 febbraio il ministero della Salute richiama un prodotto non alimentare per rischio contaminazione da cadmio. Si tratta di una custodia per carta d’identità tossica.
Il marchio del prodotto richiamato non è presente, mentre il nome della ditta è BEST HOME di DING XIEZHAO, via San Cristoforo n. 59-63, 20090 a Trezzano Sul Naviglio (MI), subentrata ditta EUROBLU S.r.l. con indirizzo della sede legale in Via Milano n. 6, 20084 a Lacchiarella (MI).
Nello specifico la custodia in Pvc sottoposta a richiamo è venduta come Made in Italy, ma la provenienza della merce è in realtà la Cina.
Il motivo del richiamo fa riferimento alla presenza, in livelli non conformi, di cadmio. Il prodotto è infatti risultato non conforme al regolamento Reach (allegato XVII, restrizione n.23) per quanto riguarda il livello di contaminazione di materiali potenzialmente pericolosi per la salute, come il cadmio.
Ne viene quindi richiesta la restituzione da parte dei consumatori al rivenditore dove si è acquistato e per i rivenditori è invece prevista la sospensione della vendita immediata e per sempre su tutto il territorio nazionale.
Sul prodotto è presente il codice:
- Art DD 1.
Cos’è il cadmio, come si usa e quali sono gli effetti sulla salute?
Il cadmio è un metallo pesante tossico, presente naturalmente nella crosta terrestre e rilasciato nell’ambiente da attività industriali come la metallurgia, la produzione di batterie, la lavorazione di plastiche e vernici, nonché nell’agricoltura attraverso l’uso di fertilizzanti fosfatici contaminati.
Viene impiegato principalmente in batterie ricaricabili, pigmenti per vernici, plastica e ceramiche, rivestimenti anticorrosione per metalli, produzione di leghe speciali e semiconduttori.
Ma non è senza effetti. Il cadmio infatti è altamente tossico per l’organismo e tende ad accumularsi nei reni e nel fegato. Inoltre l’intossicazione può avvenire in diversi modi, per inalazione, ingestione o contatto con cibi e acqua contaminati.
L’esposizione cronica può portare:
- danni renali, come alterazioni della funzionalità renale e riduzione della capacità di filtrazione;
- fragilità ossea, da osteoporosi a osteomalacia;
- aumento rischio di tumori, perché è classificato dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1) e associato a tumori polmonari e renali;
- ipertensione e aumento del rischio di malattie cardiovascolari;
- e con l’esposizione acuta (avvelenamento acuto) sintomi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e danni polmonari (se inalato) come edema polmonare, difficoltà respiratorie, polmonite chimica.