Perché i tappi di plastica sono attaccati alle bottiglie (e cosa c’entra Salvini)

Il segretario della Lega Matteo Salvini attacca i tappi di plastica attaccati alle bottiglie, ma forse scorda che sono stati lui e il suo partito a prevederli.

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

La campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024 regala ogni giorno molti spunti di riflessione e anima il dibattito, specie sui social. L’ultimo esempio è quanto fatto dalla Lega e dal suo segretario Matteo Salvini che in un post critica fortemente il fatto che ora i tappi di plastica siano attaccati alle bottiglie. Per il segretario del Carroccio si tratta di “Eco-norme surreali volute da Bruxelles” alle quali lui e la Lega dicono di no, nel classico formato di comunicazione adottato dal suo partito nel corso di questa campagna elettorale. Ciò che Salvini dimentica, però, è che proprio il suo partito ha acconsentito al fatto che il tappo, per legge, rimanga attaccato alle bottiglie di plastica.

Il post di Salvini sui tappi di plastica delle bottiglie

Nel post pubblicato sui social sui tappi delle bottiglie di plastica, il segretario della Lega Matteo Salvini giudica contro il buonsenso il fatto che i dispositivi di chiusura restino attaccati. Il leader del Carroccio allega alle sue parole una foto nella quale è ritratto un uomo che con scomodità beve dalla bottiglia con il tappo attaccato, mentre a fianco c’è la stessa persona che riesce ad assumere il liquido senza problemi, proprio perché non c’è il tappo legato al contenitore. La scomodità, per la Lega, è da attribuire all’Unione europea, mentre la parte comoda è accompagnata dallo slogan “Più Italia“. Il messaggio è dunque molto chiaro: votando il Carroccio non ci saranno più prese di posizioni contro il buonsenso da parte dell’Europa.

La direttiva Ue sui tappi di plastica votata da Salvini

Lo stratega della comunicazione di Salvini nel realizzare il post deve aver dimenticato un aspetto molto importante, ovvero che è stata proprio la Lega a permettere alla direttiva dell’Unione europea di essere attuata in Italia. Guardando al passato, infatti, si scopre che la proposta per ridurre l’impatto di alcuni prodotti di plastica sull’ambiente è del 2018. La prima votazione del Parlamento europeo sul tema c’è stata il 24 ottobre 2018 e ha registrato 560 voti favorevoli, 35 contrari e 28 astenuti.

L’approvazione definitiva della norma c’è stata il 27 marzo 2019, con il voto contrario degli europarlamentari leghisti Bizzotto, Borghezio, Lancini, Scottà e Zanni. Il via libera definitivo da parte dell’Ue c’è stato invece il 21 maggio 2019 grazie al voto favorevole del Consiglio europeo, dove tutti gli Stati membri – a esclusione dell’Ungheria di Orban che si è astenuta – hanno votato a favore.

Tra questi anche l’Italia e, in quel periodo, l’esecutivo nostrano era guidato da Giuseppe Conte, con Matteo Salvini che ricopriva il ruolo di vicepremier e ministro dell’Interno. La legge è stata poi approvata in Italia dal governo di Mario Draghi (decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 196, che recepiva la direttiva UE del 2019) e, anche in questo caso, la Lega di Salvini faceva parte del governo.

A sua difesa, tuttavia, l’ei fu partito del “prima il Nord” potrebbe sostenere di aver comunque provato a impedire alla direttiva di nascere con il voto sfavorevole dei suoi europarlamentari nel 2019, anche se poi l’iter che ha portato ai tappi di plastica attaccati alla bottiglia dice tutt’altro.

Tappi di plastica, da dove viene l’immagine di Salvini

Ai fini di una maggiore comprensione della vicenda è utile anche ricordare che la foto utilizzata da Salvini per esaltare il ruolo che l’Italia avrebbe in Europa grazie alla Lega è, in realtà, uno scatto che ritrae un europarlamentare danese Anders Vistisen, membro del Gruppo Identità e Democrazia di cui anche il Carroccio fa parte. L’uomo, nello scatto pubblicato sui suoi social il 7 maggio scorso, beve una bevanda danese, la Faxe Kondi. Di italiano, dunque, c’è ben poco.