A Natale aumentano i rifiuti e i consumi. È un dato forse scontato, ma non banale e che racconta il modo in cui affrontiamo le festività per “tradizione”. Con il passare degli anni, la consapevolezza ambientale è cresciuta e il Natale in diverse case ha preso una forma e una tradizione differente. Si tratta però ancora di una minoranza e mentre in molti si impegnano, le città tendono a spendere per luminarie e a non guardare troppo al risparmio.
In questo modo le scelte natalizie hanno un impatto sull’ambiente, ma anche sulle casse e sulla salute. Infatti, tra luci e catene luminose, aumentano fino al 30% i consumi energetici. Un dato che, secondo la Società italiana di medicina ambientale, porta a crescere anche le tonnellate di CO₂ emesse. A questi dati si deve aggiungere anche il numero di tonnellate di carta e cartone buttate nel periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio: ben 80mila.
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Festività e rifiuti: carta e cibo
La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha reso noti i dati di consumi ed emissioni relativi al periodo delle festività natalizie. I numeri ci raccontano che in circa un mese, dall’8 dicembre al 6 gennaio, il Natale ci costa non soltanto per apparecchiare la tavola o addobbare l’albero, ma ha anche un importante impatto ambientale e sulla salute umana.
Si può partire dal dato in aumento dei rifiuti di carta. Tra pacchi e pacchetti, dall’8 dicembre al 6 gennaio si producono fino a 80.000 tonnellate di rifiuti di carta e cartone.
Sima ha fatto i calcoli e 80.000 tonnellate di rifiuti equivalgono a oltre 3kg a famiglia. Ma non si sprecano soltanto carta e cartone. Natale è il periodo in cui si compra e butta più cibo che nel resto dell’anno. Sarebbero circa 500.000 le tonnellate di cibo, soprattutto prodotti freschi e che si deteriorano più facilmente come frutta, pasta e verdura, a finire nella spazzatura.
A Natale si consuma il 30% di energia in più
I dati relativi al consumo energetico considerano solo il periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio, ma sappiamo che non fa in tempo a finire Halloween che già si iniziano ad addobbare le città. È un’invasione di luminarie, lampadine e scritte luminose che arrivano a incrementare i consumi energetici di circa il +30% rispetto al resto dell’anno. Solo nel periodo che arriva fino all’Epifania si parla di 1.600 kWh al giorno, quindi 46.400 kWh consumati solo in un mese dell’anno.
Il presidente di Sima, Alessandro Miani, ricorda che i consumi di questo tipo equivalgono a 650.000 tonnellate di CO₂ immesse ogni giorno in atmosfera, tra le 18.000 e le 20.000 tonnellate di CO₂ durante l’intero periodo delle festività.
Emissioni per gli spostamenti: +130%
Ultimo ma non per impatto è la nota dei trasporti. Durante il periodo festivo si potrebbe pensare che ci si sposti di meno, complice anche l’assenza delle attività scolastiche o la diminuzione del lavoro durante i giorni rossi del calendario. Ma non è così e anzi aumentano i trasporti di ogni tipo, non solo quelli urbani per spostarsi da un’abitazione all’altra o per fare acquisti. Aumentano anche i viaggi in aereo, treno, autobus e auto per tornare a casa se si è fuori sede.
A questi dati si deve aggiungere anche l’incremento dell’attività logistica, quindi tutte quelle connesse al commercio alimentare e non, la spedizione delle merci e i rifornimenti. Tutto questo produce un aumento delle emissioni inquinanti, come CO₂, ossidi di azoto e altre polveri sottili, di circa il +130% rispetto ad altri periodi dell’anno.
Miani conclude l’analisi facendo notare come un simile aumento di emissioni rilasciate in atmosfera comporti danni diretti e indiretti per la salute umana e per l’ambiente.