Il WWF ha lanciato un appello a tutti i paesi del Mediterraneo, affinché implementino le misure vincolanti emanate dalla Commissione Generale della FAO per la Pesca nel Mediterraneo e dalla CITES, recentemente adottate. Queste misure potrebbero significativamente migliorare la gestione della pesca e del commercio di squali e razze, contribuendo al recupero delle 42 specie appartenenti a questo gruppo ancora minacciate.
È allarmante constatare che oltre la metà delle specie presenti nel Mediterraneo si trova a rischio, rendendo questa percentuale la più alta rispetto al resto degli oceani. Pertanto, è essenziale agire tempestivamente per proteggere e preservare la biodiversità marina di questa regione. Il WWF sottolinea l’importanza di aderire a queste misure vincolanti per garantire un futuro sostenibile per la fauna marina mediterranea e per la conservazione di un ecosistema vitale per l’intero pianeta.
Indice
Gli Squali del Mediterraneo: inaspettati eroi del clima
In occasione dello Shark Awareness Day (giornata mondiale dedicata allo squalo, il 14 luglio) il WWF ha sottolineato il ruolo cruciale svolto dalle popolazioni sane di squali e razze nel Mediterraneo surriscaldato. Oltre a essere essenziali per la salute degli ecosistemi marini, questi grandi predatori marini giocano un ruolo ‘insospettabile’ ma fondamentale nel mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici. La loro presenza e attività contribuiscono significativamente al sequestro del carbonio, aiutando a ridurre l’eccesso di CO2 atmosferico, e allo stesso tempo supportano la biodiversità marina. Gli squali del Mediterraneo si rivelano quindi veri e propri eroi del clima, contribuendo alla conservazione dell’ambiente marino e al benessere del nostro pianeta.
La Campagna GenerAzioneMare del WWF Italia
Le azioni a difesa degli squali, compresi progetti svolti in collaborazione con comunità di pescatori come quella di Monopoli in Puglia, sono parte integrante delle iniziative della Campagna GenerAzioneMare del WWF Italia. Nel corso degli ultimi cinque anni, grazie alla stretta collaborazione con i pescatori, il WWF e COISPA hanno condotto monitoraggi e ricerche sperimentali utilizzando marche satellitari per studiare le abitudini degli squali nell’Adriatico meridionale.
Queste ricerche hanno rivelato che l’Adriatico meridionale è un’area fondamentale per le verdesche, che vi trascorrono gran parte dell’estate e dell’autunno. Tali scoperte hanno fornito una preziosa base di conoscenza per sviluppare strategie di mitigazione delle catture accidentali, che hanno dato risultati promettenti. I progressi ottenuti sono stati presentati in diverse sedi internazionali come la FAO e l’UE e saranno ulteriormente testati e approfonditi nel corso del 2023 e 2024 sia a Monopoli, sia con i pescatori liguri.
Custodi del Ciclo del Carbonio
“L’importanza della presenza di squali e razze nel Mediterraneo non va sottovalutata,” afferma Giulia Prato, responsabile Mare del WWF Italia. Ogni specie gioca un ruolo significativo nell’equilibrio dell’ecosistema marino. Alcune razze, con i loro movimenti, contribuiscono a “mescolare” i substrati marini, mentre altre specie pelagiche, attraverso le migrazioni verticali, trasportano nutrienti tra i diversi strati dell’oceano. Inoltre, tutte le specie di grandi squali e razze, durante il corso della loro vita, immagazzinano notevoli quantità di carbonio nei loro corpi, che vengono poi stoccate sui fondali oceanici quando le loro carcasse precipitano in profondità dopo la morte.
Secondo le stime, la cattura degli squali impedisce di “stoccare” negli oceani fino a 5 milioni di tonnellate di carbonio. Di conseguenza, le popolazioni sane di squali e razze possono svolgere un ruolo cruciale, simile a quello delle grandi balene, nel ciclo del carbonio “blu” del nostro oceano, aiutando così a mitigare l’impatto del cambiamento climatico.
Sostenibilità minacciata
Da un lato, il WWF accoglie positivamente le recenti misure volte a garantire una pesca più sostenibile di squali e razze nel Mediterraneo, incluso il divieto presto da applicare alla pesca ricreativa di 39 specie. Tuttavia, dall’altro lato, il WWF esprime preoccupazione riguardo alla lenta attuazione a livello nazionale di queste misure, mettendo così a rischio la loro efficacia.
Mentre alcune specie a rischio critico di estinzione, come la Vaccarella, l’Aquila di mare e la Rinottera, restano prive di protezione nel Mediterraneo e di misure di gestione, il ritardo nell’implementazione di azioni di gestione pone in costante pericolo le specie minacciate di squali e razze. Ciò compromette seriamente la sostenibilità a lungo termine delle attività di pesca e dell’intero ecosistema marino.
Un Momento Critico per la Conservazione
Il momento critico per la conservazione di squali e razze nel Mediterraneo è caratterizzato da decisioni vincolanti che offrono speranza per il mantenimento e la ricostruzione dei loro ruoli nell’ecosistema. Tuttavia, per garantire il successo di tali misure, i paesi della regione devono agire senza ulteriori ritardi.
L’attuazione di misure di gestione della pesca basate su solide basi scientifiche è essenziale. Questo richiede l’allocazione di risorse adeguate per implementare e applicare tali misure, supportando tutte le parti interessate, compresi i pescatori, affinché rispettino le nuove norme. È cruciale garantire la raccolta e il monitoraggio dei dati per avere una visione chiara delle popolazioni di squali e razze e per valutare l’efficacia delle azioni intraprese.
Inoltre, intensificare la conservazione degli habitat critici per squali e razze è fondamentale per proteggere queste specie minacciate e preservare l’equilibrio dell’ecosistema marino. Solo con uno sforzo congiunto e tempestivo da parte di tutti i paesi del Mediterraneo, possiamo assicurare un futuro sostenibile per questi magnifici predatori marini e garantire la biodiversità e la salute dei nostri mari.
Un appello per la salvaguardia degli squali e delle razze in Italia
Il WWF invita specificamente le istituzioni italiane a elaborare un Piano d’Azione Nazionale (NPOA) per la tutela e gestione degli squali e delle razze. Questo piano dovrebbe essere sviluppato attraverso l’istituzione di un tavolo interministeriale di coordinamento e con il coinvolgimento degli esperti della comunità scientifica, dei pescatori e delle organizzazioni della società civile.
L’obiettivo principale del NPOA è di garantire una risposta armonizzata per adempiere agli impegni presi. Ciò sarà possibile mediante un miglioramento della raccolta dati a livello nazionale e l’attuazione di misure di mitigazione e gestione delle catture accidentali, basate sulle migliori conoscenze scientifiche. Inoltre, il piano si concentrerà sulla protezione degli habitat essenziali e delle specie a rischio, garantendo così un approccio completo per la salvaguardia di questi importanti organismi marini.