TES, società tedesca diretta dall’imprenditore italiano Marco Alverà, precedentemente CEO di Snam, ha unito le forze con la major francese TotalEnergies per sottoscrivere un memorandum d’intesa. Questo memorandum ha l’obiettivo di promuovere l’istituzione della Coalizione e-NG, un’alleanza dedicata allo sviluppo del gas naturale sintetico, conosciuto anche come e-NG o e-metano. Tale gas viene generato attraverso la combinazione di idrogeno rinnovabile e anidride carbonica.
Tra i firmatari di questo accordo, che fungono da soci fondatori per questa nuova iniziativa, oltre a TES e TotalEnergies, figurano: Engie, Mitsubishi Corporation, Osaka Gas, Sempra Infrastructure, Tokyo Gas e Toho Gas.
Indice
e-Fuels, la nuova frontiera dei carburanti sintetici
Gli “e-Fuels”, o combustibili sintetici, rappresentano un’innovazione nel settore energetico, ottenuti attraverso la conversione dell’elettricità. Questi carburanti, derivati dalla combinazione di anidride carbonica e idrogeno prodotto tramite elettrolisi dell’acqua, potrebbero offrire una soluzione a breve termine per la decarbonizzazione dei trasporti su lunghe distanze.
Gli e-Fuels si adattano alle attuali tecnologie propulsive a base di fonti fossili, offrendo al contempo un’impronta di carbonio ridotta, se considerato l’intero ciclo di vita del prodotto. Oltre ai progetti sperimentali riguardanti e-metanolo, e-diesel e e-cherosene, c’è un crescente interesse verso il gas naturale sintetico, conosciuto anche come e-metano, dimostrando una seria intenzione di investire in queste tecnologie innovative.
Per molti, gli e-Fuels rappresentano la soluzione a breve termine per decarbonizzare il settore dei trasporti su lunghe distanze. Infatti, la loro formula chimica è compatibile con le attuali tecnologie propulsive a base di combustibili fossili, pur vantando un’impronta di carbonio nettamente inferiore.
Oltre ai progetti sperimentali dedicati a e-metanolo, e-diesel e e-cherosene, sta guadagnando popolarità il gas naturale sintetico, noto anche come e-metano.
L’e-metano vanta una serie di vantaggi rispetto ad altri e-Fuels:
- Compatibilità con l’infrastruttura esistente: può essere trasportato e distribuito utilizzando la stessa infrastruttura del gas naturale fossile
- Efficienza energetica: la sua produzione richiede meno energia rispetto ad altri e-Fuels
- Potenziale per l’industria: può essere utilizzato come materia prima per la produzione di altri prodotti chimici
Una soluzione “drop-in” sostenibile per i consumatori di gas
Come sottolinea un comunicato stampa di Mitsubishi Corporation, il gas naturale sintetico (GNS) vanta una composizione molecolare identica al gas naturale convenzionale. Questa caratteristica lo rende una soluzione “drop-in” ideale per i consumatori di gas:
- Nessuna modifica alle infrastrutture: il GNS può essere trasportato e immagazzinato utilizzando le stesse infrastrutture esistenti del metano fossile, senza richiedere costosi investimenti per il suo adattamento
- Nessun cambiamento nei processi industriali: il GNS può essere impiegato direttamente nei processi industriali attualmente progettati per il metano fossile, senza la necessità di modificarli
Un’alternativa sostenibile al metano fossile
Il GNS si distingue dal metano fossile per la sua produzione sostenibile:
- Riduzione delle emissioni di CO2: il processo di produzione del GNS può avvenire utilizzando fonti di energia rinnovabili, come l’energia solare o eolica, riducendo drasticamente le emissioni di gas serra rispetto al metano estratto
- Produzione da fonti diverse: il GNS può essere prodotto da diverse materie prime, come biomasse, rifiuti o CO2 catturata dall’atmosfera, garantendo una maggiore flessibilità nella sua produzione.
L’utilizzo del GNS rappresenta un passo significativo verso un futuro energetico più sostenibile, permettendo di:
- Ridurre l’impronta di carbonio del settore energetico, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico
- Garantire una fornitura di energia affidabile e sicura, diversificando le fonti di approvvigionamento
- Promuovere l’innovazione tecnologica nel settore della produzione di energia
L’adozione del GNS da parte dei consumatori di gas, sostenuta da adeguate politiche e incentivi, può accelerare la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e resiliente.
La rivoluzione del gas naturale sintetico: accelerare la transizione energetica
I membri fondatori della nuova coalizione hanno una visione chiara del ruolo che il gas sintetico può svolgere nella transizione energetica. Ritengono che accelererà lo sviluppo della catena del valore dell’idrogeno verde e si sono impegnati con investimenti significativi per realizzare progetti di e-NG su scala globale.
Ad esempio, TotalEnergies e TES stanno collaborando nel Progetto ‘Live Oak e-NG‘, che mira a produrre metano sintetico negli Stati Uniti, con una previsione di 100.000-200.000 tonnellate all’anno a partire dal 2030.
La e-NG Coalition si propone di diventare una piattaforma per promuovere la conoscenza, l’utilizzo e la regolamentazione del gas naturale sintetico. L’obiettivo è armonizzare le regolamentazioni e gli standard tra diversi Paesi, massimizzando la collaborazione tra gli stakeholder per facilitarne la diffusione e l’adozione su scala mondiale.
Promuovere la transizione energetica, l’importanza della collaborazione
“La collaborazione è un elemento essenziale per favorire lo scale-up delle soluzioni energetiche sostenibili e per abilitare la transizione – ha dichiarato Marco Alverà, CEO di TES – Come azienda, ci impegniamo attivamente nella creazione della e-NG Coalition e desideriamo collaborare con i nostri partner per accelerare lo sviluppo del gas naturale sintetico”.
“Essendo un attore di rilievo nei mercati del GNL (Gas Naturale Liquefatto) e dell’energia rinnovabile, e pionieri del e-NG con il progetto Live Oak, è importante per noi partecipare alla nascita di una nuova coalizione volta a favorire lo sviluppo del gas naturale sintetico – ha aggiunto Stéphane Michel, Presidente Gas, Rinnovabili e Energia di TotalEnergies – Questo combustibile sintetico contribuirà alla decarbonizzazione di diverse attività industriali, specialmente quelle difficili da decarbonizzare, eliminando la necessità di modificare infrastrutture e impianti produttivi”.
La mission della e-NG Coalition
Come detto, la coalizione si propone di creare una piattaforma globale per aumentare la consapevolezza su questo carburante, promuoverne la commerciabilità e favorirne l’uso a livello mondiale. Questo impegno include il sostegno politico e l’armonizzazione delle normative e degli standard applicabili.
Inoltre, i partner si impegnano a rafforzare la collaborazione tra diverse aree geografiche e parti interessate lungo la catena del valore dell’e-NG. L’obiettivo è accelerare lo sviluppo di questa risorsa in modo affidabile, conveniente e sostenibile, contribuendo così a costruire un futuro energetico più green e resiliente.
L’e-metano sintetico può davvero decarbonizzare i trasporti?
L’utilizzo di e-metano sintetico può contribuire significativamente alla decarbonizzazione del settore dei trasporti, soprattutto per i veicoli pesanti e gli aerei, che difficilmente potranno essere completamente elettrificati nel breve periodo.
Tuttavia, è importante sottolineare che la sua produzione richiede un’ingente quantità di energia rinnovabile. Solo se l’energia utilizzata per produrre l’e-metano deriva da fonti rinnovabili, si potrà raggiungere una vera e propria decarbonizzazione.
Analisi critica sulle emissioni dei carburanti sintetici
Secondo un’analisi condotta da Transport & Environment, le auto alimentate a carburanti sintetici potrebbero emettere quasi cinque volte più CO2 dei veicoli elettrici, se l’Ue opterà per la richiesta di emissioni zero. Nonostante l’obiettivo stabilito per le nuove auto vendute nell’UE dal 2035 di emissioni zero di CO2, potrebbe essere concessa un’esenzione per le auto alimentate con carburanti sintetici.
Transport & Environment ha calcolato le emissioni “well-to-wheel” dei carburanti sintetici, ovvero le emissioni totali necessarie per produrli, distribuirli e utilizzarli. L’analisi ha mostrato che le auto alimentate ad e-fuels potrebbero emettere fino a 61 grammi di CO2 equivalente per km nel 2035, se applicato il criterio del 70% di neutralità del carbonio richiesto dall’attuale legge dell’Ue sulle energie rinnovabili.
Alex Keynes, responsabile delle politiche automobilistiche presso T&E, ha sottolineato l’importanza che i carburanti sintetici siano a zero emissioni di carbonio per rispettare il divieto di nuove auto inquinanti dopo il 2035. Tuttavia, l’organizzazione ambientalista ha anche evidenziato che anche se i combustibili sintetici fossero a zero emissioni di CO2, emetterebbero comunque inquinanti atmosferici durante la combustione nei motori.
Infine, Transport & Environment ha sollevato il problema dei costi, indicando che i carburanti sintetici sono costosi da produrre e fare il pieno di benzina sintetica costerà agli automobilisti molto di più rispetto a far funzionare un veicolo elettrico a batteria o un’auto a benzina fossile. La Commissione europea ha richiesto feedback agli Stati membri sulla sua proposta di consentire solo carburanti elettrici a zero emissioni di carbonio al 100% nelle nuove auto dopo il 2035, con una decisione finale prevista entro la fine dell’anno.
Tecnologia, economia, società e normative: insieme per una transizione efficace
La transizione energetica, con al centro la produzione di energia da fonti rinnovabili, rappresenta una sfida cruciale per la sostenibilità ambientale. I cambiamenti che ne deriveranno avranno un impatto significativo non solo a livello tecnologico, ma anche sull’economia, sulle abitudini quotidiane e sulla società nel suo complesso.
Per rendere questa transizione efficace e non traumatica, è necessario un approccio olistico che consideri congiuntamente aspetti tecnici, sociali, economici e normativi. In altre parole, è fondamentale adottare un modello di “quadrupla elica dell’innovazione”, che coinvolga tutti gli attori chiave: istituzioni, imprese, università e cittadini.
Un passaggio fondamentale per la transizione energetica sarà l’integrazione tra la rete elettrica e quella del gas. L’obiettivo è quello di garantire flessibilità e resilienza al sistema energetico, facilitando la gestione di diverse fonti di energia, anche quelle non programmabili come le rinnovabili, e consentendo un utilizzo più esteso di queste ultime.
Innovazioni tecniche per un sistema energetico efficiente e sostenibile
Per realizzare questa integrazione, sono necessarie alcune innovazioni tecniche specifiche:
- Efficienza e sicurezza degli impianti di produzione di idrogeno: sfruttare l’energia elettrica in eccesso per generare idrogeno “verde”
- Sequestro e utilizzo della CO2: catturare la CO2 e impiegarla per la produzione di metano (metanazione) o altri combustibili
- Sistemi efficienti per le biomasse residuali: utilizzare le biomasse residuali per produrre biometano o altri gas di sintesi
- Rete del gas per il trasporto e lo stoccaggio: impiegare la rete del gas naturale esistente per il trasporto e lo stoccaggio di biometano, bioidrogeno e syngas
- Apparecchiature compatibili con miscele di gas: sviluppare apparecchiature in grado di funzionare con miscele di metano e idrogeno
- Sistemi di controllo e gestione integrati: implementare sistemi di controllo e gestione intelligenti per ottimizzare i consumi in modo predittivo
Questi sviluppi consentiranno alla rete del gas di svolgere un ruolo chiave nella decarbonizzazione del sistema energetico, fungendo anche da “accumulo” per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
La transizione energetica richiede un impegno collettivo e un approccio multidisciplinare che consideri tutti gli aspetti coinvolti. Solo attraverso una collaborazione sinergica tra tutti gli stakeholder sarà possibile costruire un futuro energetico sostenibile e resiliente.