Caro bolette, come si stanno comportando gli italiani con il riscaldamento

In linea con il decreto bollette del Governo, 7 famiglie italiane su 10 hanno abbassato i termostati di almeno 0,5°C per ridurre consumi e costi delle bollette

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Durante quest’inverno, in media le famiglie italiane hanno diminuito di 0,5 gradi la temperatura del loro riscaldamento, passando da 19,95 gradi a 19,38 gradi. Questa riduzione rispetta le direttive del Decreto Riscaldamento 2022-2023 emanato dal Governo lo scorso ottobre, che è stato introdotto per far fronte al Caro Energia invernale. Questi risultati emergono dallo studio di tado°, una compagnia leader nel settore del clima domestico, che ha analizzato l’andamento delle temperature nelle case europee durante i primi mesi invernali.

Lo studio condotto da tado°

Secondo uno studio condotto da tado°, l‘attenzione per il risparmio energetico è diventata sempre più importante per le famiglie italiane. Grazie ai propri termostati intelligenti, tado° consente ai clienti di risparmiare in media il 22% sui costi di energia, grazie ad algoritmi intelligenti e funzioni come la Geolocalizzazione e il Rilevamento delle Finestre Aperte. Il software tado° aiuta inoltre gli utenti a capire come la propria casa consuma energia per il riscaldamento. Con funzioni come il Energy Cockpit e il Energy Savings Report, i clienti ricevono previsioni sulle future bollette, confronti mensili e analisi delle stanze che utilizzano maggiormente il riscaldamento, consentendo loro di pianificare in modo più efficace e identificare le aree della casa in cui è possibile risparmiare ulteriormente.

Il decreto bollette

Il Decreto n. 17 del 1° marzo 2022, noto anche come Decreto Bollette, è un provvedimento italiano che contiene una serie di misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

Tra le varie disposizioni contenute nel decreto, l’art. 19-quater prevede l’obbligo di limitare i consumi termici degli edifici al fine di ottenere un risparmio energetico immediato. A partire dal 1° maggio 2022, la temperatura media ponderata dell’aria misurata nei singoli ambienti di ogni unità immobiliare per la climatizzazione estiva degli edifici pubblici non dovrà essere inferiore a 27°C (-2°C di tolleranza). Analogamente, durante l’inverno, la temperatura non dovrà superare i 19°C (+2°C di tolleranza).

Questa disposizione ha trovato ampia risposta da parte delle famiglie italiane, poiché quasi il 70% di esse ha abbassato i termostati di almeno 0,5 gradi per risparmiare sulle bollette.

Le regioni più meritevoli

Le diverse regioni italiane hanno adottato approcci differenti nei confronti della decisione del governo riguardante la riduzione del riscaldamento domestico. L’Emilia-Romagna è risultata essere la regione più virtuosa, con il 73,3% delle famiglie che ha seguito le misure consigliate dallo stato, abbassando la temperatura domestica di 0,7 gradi per evitare gli sprechi e ottenere una temperatura interna media di 19,3 gradi. A seguire, il Piemonte e il Trentino-Alto Adige, dove il 73% delle famiglie italiane ha ridotto il riscaldamento rispettivamente di 0,6 e 0,7 gradi, raggiungendo una media di 19,4 gradi. La Lombardia ha visto il 72,3% degli abitanti ridurre di 0,6 gradi la temperatura, ottenendo una media di 19,5 gradi.

La temperatura media nelle case degli italiani

Focalizzandosi sulla temperatura media che le famiglie italiane hanno impostato sui propri termostati nei primi mesi invernali, la classifica cambia leggermente. Al primo posto ci sono la Toscana e l’Umbria, con una temperatura interna media di 18,9 gradi. Al secondo posto, ci sono le Marche, l’Abruzzo e il Molise, con una temperatura di 19 gradi. Al terzo posto, invece, troviamo il Friuli-Venezia Giulia con una temperatura media di 19,2 gradi.

Gli ultimi posti in classifica

Analizzando gli ultimi posti della classifica, si può notare che la Calabria è la regione dove solo il 53,8% delle famiglie ha deciso di abbassare il proprio termostato, portando la temperatura media a 19,4 gradi, solo 0,4 gradi in meno rispetto al 2021. La Campania segue al secondo posto, con il 55,6% delle case che ha diminuito i gradi, ottenendo una media di 19,6 gradi e un decremento di 0,3 gradi. Al terzultimo posto, si trova la Basilicata con il 57,4%. Sorprendentemente, la Sicilia, una delle regioni con il clima più mite in Italia, ha mantenuto la temperatura interna media più alta con 19,8 gradi, dimostrando di non voler soffrire il freddo in casa.

Il comportamento degli altri Stati europei

Secondo lo studio condotto da tado° su un campione di 340.000 case in tutta Europa, quasi l’80% delle famiglie ha deciso di ridurre i costi del gas diminuendo la temperatura casalinga. L’Olanda si è rivelata la nazione più parsimoniosa, con quasi l’84% delle case che hanno scelto di limitare l’utilizzo del riscaldamento per rispettare l’ambiente e affrontare l’inverno. Il Lussemburgo si piazza al secondo posto con l’82,9%, seguito dall’Irlanda al terzo posto con l’80,5%. È interessante notare che le nazioni nordiche, abituate ad affrontare inverni rigidi, sono presenti sul podio. Al contrario, la Finlandia (45%), la Norvegia (47%) e la Romania (47,7%) sono in fondo alla classifica.