Il governo ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sulle aree idonee per le rinnovabili, emanato il 14 giugno scorso. Il ministro dell’Ambiente e quello della Cultura hanno trovato un accordo su quali zone del Paese dedicare allo sviluppo delle energie verdi, ma la mappa dovrà essere stilata dalle regioni.
Le associazioni ambientaliste hanno criticato il testo ritenendolo troppo restrittivo per quanto riguarda la possibilità di installare pale eoliche e pannelli solari, reputandolo una barriera allo sviluppo delle fonti alternative e all’indipendenza energetica del Paese.
Decreto aree idonee in gazzetta ufficiale: dove si potranno installare le rinnovabili
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del decreto legge con cui si aggiorna la normativa per individuare le aree idonee all’installazione di impianti per energia rinnovabile, soprattutto solare e eolico. La nuova norma deriva da un accordo tra il ministero dell’Ambiente e quello della Cultura, i più coinvolti nella decisione.
Tra le misure più importanti e volute da parte del governo c’è la limitazione del fotovoltaico nei terreni agricoli. Una norma spesso invocata dalle associazioni di categoria degli agricoltori, che denunciano il rischio che molti imprenditori preferiscano abbandonare l’attività di produzione in alcuni campi in favore dell’installazione di pannelli solari, che richiedono meno manodopera e risultano più competitivi come investimento.
Al momento non è ancora però disponibile la mappa precisa delle aree che saranno ritenute idonee per l’installazione di impianti a pannelli solari o pale eoliche. Sarà infatti compito degli enti locali, in particolare delle Regioni, individuarle entro 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Passeranno quindi almeno 6 mesi prima che i cittadini e gli imprenditori possano avere la certezza su quale sarà lo scopo a cui potranno essere destinati i terreni delle loro zone. La data finale sarà quindi quella del 6 gennaio 2025.
Le critiche delle associazioni ambientaliste e le difficoltà delle rinnovabili in Italia
Proprio la norma contro l’installazione dei pannelli solari nei terreni agricoli è la più criticata dalle associazioni ambientaliste. Legambiente, WWF e Greenpeace hanno denunciato che questa legge potrebbe non raggiungere il suo scopo, la riduzione del consumo di suolo, e al contrario ridurre gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili che già si trova in grande difficoltà in Italia a causa della burocrazia.
Proprio un report di Legambiente a marzo aveva mostrato i grossi intoppi a cui va incontro chi vuole investire nelle energie rinnovabili in Italia. Circa 1.376 progetti sono fermi soprattutto a causa dei vincoli paesaggistici imposti dalle Regioni e dalle sovrintendenze ai beni culturali.
Uno dei casi recenti di grandi impianti bloccati è quello dei nuovi parchi eolici offshore e a terra in Sardegna. La nuova giunta regionale di centrosinistra appena eletta e guidata da Alessandra Todde, ha espresso parere contrario al progetto di Edison di un parco eolico da 48 MW nel comune di Florinas. Ad aprile era poi arrivata una vera e propria moratoria da parte della giunta a tutti i nuovi impianti di energia rinnovabile nella Regione per “Fermare la speculazione” che avrebbe potuto rovinare il paesaggio locale.