L’industria europea dei contenitori in vetro sta compiendo significativi progressi verso l’innovazione e la decarbonizzazione. Secondo un comunicato diffuso da Assovetro, ogni anno vengono investiti oltre 600 milioni di euro in queste aree, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e ammodernare gli impianti produttivi. Tuttavia, per raggiungere l’ambizioso obiettivo di net zero entro il 2050, si stima che siano necessari ulteriori 20 miliardi di euro in spese per investimenti in conto capitale.
L’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e diventare completamente neutrali dal punto di vista delle emissioni di carbonio è considerato un traguardo alla portata dell’industria. Tuttavia, secondo Assovetro, l’industria non può affrontare questa sfida da sola. La transizione energetica verso fonti di energia a basso contenuto di carbonio richiede un supporto significativo, soprattutto in termini di accesso a energie a basso costo.
Assovetro sottolinea la necessità di un intervento da parte dell’Unione europea, per rafforzare gli strumenti finanziari esistenti e introdurre nuovi meccanismi di sostegno, al fine di agevolare l’accesso a finanziamenti per le imprese. Solo con il supporto delle istituzioni europee, infatti, l’industria dei contenitori in vetro potrà completare il proprio percorso verso la sostenibilità senza compromettere la propria competitività economica.
Secondo Assovetro, il ruolo delle istituzioni europee è quindi cruciale per accelerare la transizione del settore, poiché l’accesso a finanziamenti adeguati e il sostegno all’ammodernamento tecnologico sono essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici e di decarbonizzazione fissati per il 2050.
Indice
La decarbonizzazione dell’industria europea del vetro, un passaggio cruciale per raggiungere il Net Zero
La Federazione europea dei contenitori in vetro (Feve) ha recentemente pubblicato un Rapporto intitolato “One Destination, Multiple Pathways: How the European Container Glass Industry is Decarbonising Glassmaking“, che fornisce un quadro chiaro su come l’industria del vetro per contenitori stia cercando di evolversi per produrre imballaggi non solo circolari, ma anche climaticamente neutri. Questo documento evidenzia l’importanza di adottare un approccio multidimensionale per ridurre l’impatto ambientale del settore, mettendo in luce strategie e tecnologie innovative.
Secondo il Rapporto, per garantire che l’industria raggiunga l’obiettivo di net zero entro il 2050, è essenziale che vengano compiuti progressi significativi già nei prossimi anni. La finestra temporale per intervenire è, infatti, limitata. I forni per il vetro, componenti centrali nella produzione dei contenitori, hanno una durata di vita di 10-15 anni e presentano un tasso di sostituzione annuo compreso tra il 7% e il 10%. Pertanto, è fondamentale che i vecchi forni vengano progressivamente rimpiazzati con impianti più moderni, capaci di funzionare grazie a tecnologie a basso tenore di carbonio.
Un altro aspetto fondamentale sottolineato dal Rapporto riguarda le emissioni dirette di carbonio. Attualmente, circa l’80% delle emissioni del settore proviene dalla combustione di gas naturale durante il processo di produzione del vetro. Per ridurre drasticamente l’impatto ambientale, è quindi una priorità passare a fonti energetiche a basso contenuto di carbonio, come il gas verde o l’energia rinnovabile, soluzioni che potrebbero rivoluzionare l’intero settore.
Inoltre, il Rapporto evidenzia come oltre il 90% dei contenitori in vetro prodotti nell’Unione Europea siano realizzati da aziende che hanno aderito all’iniziativa Science-Based Targets initiative (SBTi), un programma nato per supportare le imprese nel loro cammino verso la decarbonizzazione e nel raggiungimento delle emissioni nette zero. Questa adesione è un segno tangibile dell’impegno dell’industria nel rispettare gli obiettivi climatici, contribuendo a un’azione collettiva globale per contrastare i cambiamenti climatici.
L’industria italiana del vetro e la strada verso la decarbonizzazione
L’industria italiana del vetro, attraverso la continua innovazione dei propri impianti, ha avviato un importante percorso di transizione energetica. Come sottolineato dal Presidente di Assovetro, Marco Ravasi, circa 7 imprese su 10 hanno già formalizzato una roadmap di decarbonizzazione, impegnandosi a ridurre le proprie emissioni di CO2 e ad adottare soluzioni sempre più sostenibili.
Tuttavia, come evidenziato dal Rapporto Feve, per raggiungere l’ambizioso obiettivo di net zero entro il 2050, è necessario un contributo collettivo da parte di tutti gli stakeholder coinvolti. Non solo le aziende del settore, ma anche gli enti governativi, i produttori e distributori di energia, nonché gli imbottigliatori e i consumatori finali hanno un ruolo fondamentale da svolgere.
In particolare, i consumatori finali possono dare il loro contributo scegliendo contenitori più scuri, che, secondo il Report, risultano essere più sostenibili rispetto a quelli chiari in termini di emissioni di CO2. Questa consapevolezza rappresenta un passo importante verso la costruzione di una filiera del vetro sempre più sostenibile e in grado di rispondere alle sfide ambientali del futuro.
Il vetro, un campione del riciclo, un alleato della sostenibilità
Il vetro è uno dei pochi materiali che si distingue per la sua capacità di essere riciclato all’infinito senza subire alcuna perdita di qualità. Questa caratteristica lo rende un’opzione altamente sostenibile, in grado di contribuire significativamente alla economia circolare. Nel 2022, il tasso di raccolta del vetro in Europa ha raggiunto un sorprendente 80,2%, con alcuni Paesi come l’Italia, che ha ottenuto una percentuale ancora più alta, pari al 90,8%. Questi dati dimostrano l’impegno crescente dei cittadini e delle industrie nel recuperare il rottame di vetro, destinato a essere riutilizzato in un ciclo produttivo che riduce il consumo di risorse naturali e l’impatto ambientale.
La maggior parte del vetro raccolto viene reintegrato in un processo circolare, dove il materiale viene fuso e trasformato per produrre nuovi contenitori e imballaggi. Questo ciclo riduce la necessità di estrarre nuove materie prime, contribuendo a una riduzione delle emissioni di carbonio e a un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili.
Oltre alla sua capacità di essere riciclato, il vetro è anche un materiale di imballaggio particolarmente sicuro. Non rilascia sostanze chimiche nocive nei prodotti alimentari o nelle bevande, indipendentemente dal numero di volte in cui viene riciclato. Questa caratteristica lo rende ideale per contenere prodotti sensibili, come cibi e bevande, mantenendo inalterate le loro qualità e la loro sicurezza, senza compromettere la salute dei consumatori.
In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, il vetro si conferma come un materiale chiave per un futuro più green, dove la riduzione dei rifiuti, il riciclo e la salute ambientale vanno di pari passo.
L’industria europea del vetro, un settore strategico per l’economia e la sostenibilità
L’industria europea dei contenitori in vetro è un settore vitale per l’economia del continente, con 162 stabilimenti di produzione sparsi in tutta Europa. Questo comparto fornisce 125.000 posti di lavoro, sia diretti che indiretti, contribuendo significativamente alla crescita economica e alla creazione di opportunità occupazionali. Il vetro, infatti, non è solo un materiale utilizzato per confezionare beni di consumo, ma rappresenta un elemento fondamentale per molteplici settori industriali.
In particolare, oltre 140 miliardi di euro di esportazioni dell’Ue sono confezionate in vetro, sottolineando l’importanza del settore come punto di riferimento per il commercio internazionale. Un altro dato significativo riguarda il fatto che circa 45.000 aziende manifatturiere in tutta l’Unione Europea, di cui il 98% sono PMI, si affidano agli imballaggi in vetro per vendere i propri prodotti. Questo evidenzia come il vetro non sia solo un materiale di imballaggio, ma anche un elemento fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza dei beni prodotti, dalle bevande agli alimenti, fino ai prodotti farmaceutici, alla profumeria e alla cosmetica.
Il vetro riveste, infatti, un ruolo cruciale in vari settori, dove è particolarmente apprezzato per la sua capacità di preservare le proprietà dei prodotti e per la sua sicurezza. Nel settore farmaceutico, ad esempio, il vetro è utilizzato per contenere farmaci sensibili, mentre nel settore delle bevande, dei cibi e dei cosmetici, offre una protezione superiore contro contaminazioni e deterioramenti.