Cosa ha causato l’incredibile alluvione in Emilia-Romagna. Si poteva evitare?

Le inondazioni in Emilia-Romagna sono state provocate non solo dalle piogge abbondanti, ma anche dallo scioglimento delle nevi e dal terreno secco per la siccità

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il fenomeno del cambiamento climatico sta colpendo l’intero pianeta, e l’Italia non fa eccezione. Il cambiamento dei modelli meteorologici e l’aumento della temperatura globale stanno portando a eventi climatici estremi sempre più frequenti. La siccità è uno dei problemi più comuni, che colpisce non solo l’Italia, ma molti altri paesi.

Nell’Emilia Romagna, negli ultimi anni, si sono verificati eventi climatici estremi come siccità e alluvioni, l’ultima proprio in questi giorni. A causa della scarsità di pioggia, molte aree della regione hanno subito una grave crisi idrica, con molti fiumi e torrenti che si sono prosciugati completamente. Tuttavia, nonostante la siccità, si sono verificate anche piogge torrenziali che in poche ore hanno causato danni significativi alle infrastrutture e all’ambiente circostante.

Le cause dell’alluvione in Emilia Romagna

Secondo il meteorologo Lorenzo Tedici, le cause dell’alluvione in Emilia Romagna delle scorse ore non sono dovute solo al maltempo e alle abbondanti piogge, ma anche ad altri fattori. Il terreno secco causato dalla siccità e lo scioglimento delle nevi sulle montagne hanno contribuito alle inondazioni. Queste informazioni sono state riportate in un’intervista del Corriere della Sera.

Le spiegazioni sull’ondata di maltempo in Emilia Romagna

L’ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia Romagna nelle scorse ore ha avuto origine da un fronte occluso lungo l’Adriatico, alimentato da un ciclone al Sud che ha richiamato aria fredda da Est. Secondo il meteorologo intervistato dal Corriere, questo fenomeno è tipico di questa configurazione atmosferica e può colpire in particolare la Romagna e l’Emilia orientale. Tuttavia, l’esperto ha affermato che il fenomeno è stato un po’ sottostimato, poiché sono state registrate piogge di 200 mm in 24 ore, equivalenti alla pioggia di due mesi, mentre erano attesi 120-130 mm di pioggia. Inoltre, si sono verificate altre due condizioni sfavorevoli che hanno contribuito alle inondazioni.

Scioglimento delle nevi e inondazioni

Secondo  Tedici, le forti piogge e lo scioglimento delle nevi sull’Appennino sono state le principali cause delle inondazioni verificatesi in Emilia Romagna. Inoltre, la siccità ha reso i terreni incapaci di trattenere l’acqua, causando l’ingrossamento dei torrenti e le inondazioni lampo. In poche ore il livello dei torrenti è aumentato anche di 10 metri e si sono verificate anche rotture degli argini in terra. Tuttavia, l’esperto ha sottolineato che in estate si possono verificare precipitazioni ancora più intense, ma che non si sommano allo scioglimento della neve.

Aumento degli eventi climatici estremi in Italia

L’Italia sta diventando sempre più vulnerabile agli eventi climatici estremi, come bombe d’acqua, trombe d’aria, ondate di calore, forti siccità e grandinate. Questi eventi stanno colpendo soprattutto le aree urbane e causando danni ai territori e rischi per la vita dei cittadini. Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima curato dal Legambiente, il numero di eventi climatici estremi registrati in Italia da gennaio a luglio 2022 ha superato la media annua degli ultimi dieci anni, arrivando a 132. Inoltre, dal 2010 a luglio 2022, si sono verificati in totale 1318 eventi estremi, con impatti significativi in 710 comuni italiani. Questi dati sono preoccupanti e sottolineano l’importanza di prendere sul serio la questione dei cambiamenti climatici e adottare misure di mitigazione e adattamento per proteggere il territorio e la popolazione.

L’allarme della SIMA

Anche la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha lanciato l’allarme sull’aumento degli eventi climatici estremi in Italia, sottolineando le ripercussioni psicologiche, sociali ed economiche che questi fenomeni possono avere sulla popolazione. Secondo Sima, gli eventi estremi legati al clima sono in costante aumento, con oltre 130 episodi registrati dall’inizio del 2022, il numero più alto della media annua dell’ultimo decennio.

L’anomala distribuzione delle precipitazioni, spiegano gli esperti, rende questi eventi sempre più pericolosi e distruttivi, con previsioni di tre nuovi eventi estremi all’anno. Solo dal 2010 a luglio 2022, in Italia si sono verificati 1.318 eventi estremi, con conseguenze enormi sul territorio e sulla salute dei cittadini.

Gestione del rischio idrogeologico in Italia

Il nostro Paese è soggetto al rischio idrogeologico, ma nonostante le conoscenze e le mappe disponibili, la gestione del problema continua ad essere inadeguata. Per ridurre la fragilità del territorio, sono necessari interventi come la delocalizzazione degli insediamenti a rischio, il divieto di edificazione nelle aree vulnerabili, la riapertura dei fossi e dei fiumi tombati e la diffusione di sistemi di drenaggio sostenibile. Inoltre, è urgente fermare il consumo di suolo e ripristinare le aree di esondazione naturale dei corsi d’acqua.

L’intensificarsi degli eventi climatici estremi degli ultimi anni rende anche essenziale una cultura di convivenza con il rischio, che informi e formi i cittadini sui comportamenti da adottare in situazioni di emergenza, per evitare che i disastri si trasformino in tragedie umane. È ora di affrontare seriamente il problema del rischio idrogeologico in Italia per proteggere il nostro territorio e i nostri concittadini.

Ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi al cambiamento climatico

Per affrontare la sfida del cambiamento climatico, è necessario un impegno globale per ridurre le emissioni di gas serra. Questo può essere fatto attraverso politiche a livello statale che promuovano fonti energetiche pulite e sostenibili, tasse sulle emissioni di gas serra e divieti di sostanze dannose per l’ambiente. Ogni individuo può fare la sua parte adottando uno stile di vita sostenibile.

Ma la mitigazione delle emissioni di gas serra non basta. È anche necessario adattarsi ai cambiamenti climatici già in corso. Ciò significa creare infrastrutture e strategie per ridurre l’impatto dei fenomeni meteorologici estremi, come l’aumento della frequenza delle alluvioni e delle siccità. Ci sono molte soluzioni possibili, come la costruzione di infrastrutture resilienti, la promozione di tecnologie sostenibili e la conservazione delle aree naturali.

Inoltre, è importante aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici e sui suoi effetti. Ciò può essere fatto attraverso la divulgazione di informazioni accurate e accessibili sulle cause e le conseguenze del cambiamento climatico, nonché sulle soluzioni possibili. Solo un impegno globale e collettivo può proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.