L’Inps ha fornito le istruzioni per gestire al meglio le operazioni di conguaglio delle imposte che derivano dal Modello 730/2024. Giusto per intenderci, ci stiamo riferendo al rimborso Irpef che spetta nel caso in cui un contribuente sia a credito. O ai versamenti aggiuntivi che è necessario effettuare perché si è a debito.
Nel caso in cui i diretti interessati lo abbiano indicato all’interno del Modello 730/2024 e qualora stiano percependo delle prestazioni imponibili da parte dell’Inps, l’istituto svolge il ruolo di sostituto d’imposta. In altre parole provvede ad aggiungere sul cedolino della pensione il rimborso Irpef (in questo caso si avrà la pensione più alta) o ad imputare eventuali debiti che sia hanno con il fisco (e in questo caso, ovviamente, la pensione diventa più bassa). I contribuenti possono scoprire se sono a debito o a credito con l’Agenzia delle Entrate accedendo al portale internet istituzionale dell’Ade, utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo come si dovrebbero comportare quanti stanno percependo una pensione dall’Inps.
Indice
Modello 730/2024, come gestire il conguaglio con l’Inps
L’Inps fornisce l’assistenza fiscale necessaria ai contribuenti che abbiano indicato l’istituto come sostituto d’imposta nel momento in cui hanno presentato il Modello 730/2024. Attraverso il messaggio n. 2640 del 17 luglio 2024, l’Inps ha provveduto a fornire le istruzioni che i contribuenti dovranno seguire per gestire il rimborso Irpef e gli eventuali conguagli del debito relativo alla dichiarazione dei redditi 2024. Quando, ovviamente, come sostituto d’imposta è stato scelto l’Inps.
Come già era accaduto nel corso del 2023, l’istituto continuerà a garantire il rispetto dei tempi previsti dalla normativa e che coinvolgono le operazioni successive alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel messaggio viene specificato in maniera chiara:
In via preliminare si ricorda che l’Istituto può prestare assistenza fiscale solo qualora nell’anno di presentazione del modello 730 sussista un rapporto di sostituzione d’imposta con il dichiarante.
In altre parole i contribuenti devono essere titolari di una prestazione Inps assoggettata all’Irpef. Stiamo parlando, in altre parole, della pensione di vecchiaia, di quella di reversibilità e dell’assegno di disoccupazione. Sono, invece, esclusi i seguenti casi:
- le eventuali prestazioni esenti da imposte. È il caso delle pensioni per le vittime del terrorismo o per le vittime del dovere;
- le prestazioni assistenziali, come gli assegni sociali, le pensioni di invalidità civile, l’assegno unico universale e gli assegni per il nucleo familiare.
Quando l’Inps non può prestare assistenza fiscale
Nel caso in cui la prestazione sia cessata in data antecedente al 1° aprile 2024, l’Inps non può essere considerato come sostituto d’imposta. Qualora dovesse configurarsi questa situazione l’istituto non può prestare assistenza fiscale al contribuente.
All’interno del messaggio viene indicato quanto segue:
L’Istituto può, quindi, gestire le risultanze contabili del modello 730/4 se, nel corrente anno 2024, il dichiarante percepisce una prestazione imponibile ai fini IRPEF (ad esempio, pensione di vecchiaia, pensione di reversibilità, prestazione NASpI, ecc.). Diversamente, qualora il dichiarante sia esclusivamente beneficiario di una prestazione assistenziale, l’Istituto è tenuto a respingere tali risultanze mediante un formale diniego.
Volendo sintetizzare al massimo, questo significa che l’Inps non può prestare i servizi di assistenza fiscale per quanti stanno percependo in via esclusiva:
- l’assegno sociale;
- l’assegno al nucleo familiare;
- le indennità una tantum previste dai Decreti Aiuti.
La stessa situazione si viene a verificare nel caso in cui, nel corso del 2024, l’Inps non abbia erogato alcun tipo di prestazione, anche se è stata emessa una certificazione unica per i redditi che sono stati corrisposti nel corso del 2023.
Modello 730/2024, i servizi messi a disposizione dall’Inps
Quanti abbiano scelto l’Inps come sostituto d’imposta possono visualizzare all’interno dell’area riservata dell’istituto il risultato contabile della presentazione del Modello 730/2024. I contribuenti avranno la possibilità di utilizzare il servizio online Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino, al quale potranno accedere utilizzando le credenziali Spid, Cie o Cns. Attraverso questo servizio i diretti interessati hanno la possibilità di consultare i seguenti dati:
- la ricezione delle risultanze contabili che l’Agenzia delle Entrate ha trasmesso all’Inps. Sono indicati anche i relativi importi;
- la conferma che gli eventuali conguagli vengono abbinati alle prestazioni percepite, nel caso in cui l’istituto risulti essere il sostituto d’imposta;
- l’eventuale diniego delle risultanze, con le dovute comunicazione da parte dell’Inps all’Agenzia delle Entrate, nel caso in cui l’istituto non dovesse essere il sostituto d’imposta;
- gli importi delle trattenute o dei rimborsi, così come si evince dalle risultanze contabili. Le operazioni verranno effettuate con cadenza mensile
All’interno del messaggio, inoltre, l’Inps spiega che:
Il risultato contabile della dichiarazione è rappresentato con un singolo importo complessivo, imputato al dichiarante, a debito o a credito, generato dalla somma algebrica di tutte le imposte a debito (comprensivo eventualmente di: primo acconto IRPEF, cedolare secca e acconto tassazione separata) e di quelle a credito.
Annullamento e variazione della seconda rata acconto
I contribuenti hanno la possibilità di annullare o variare la seconda o unica rata di acconto Irpef o della cedolare secca. L’addebito avviene nel corso del mese di novembre 2024, ma può variare se viene presentata un’apposita richiesta. A determinare la data dell’operazione sono i tempi per la predisposizione dei flussi di pagamento delle prestazioni del mese di novembre 2024. Ad ogni modo la domanda deve essere inoltrata entro e non oltre il 10 ottobre 2024.
Nel caso in cui la suddetta richiesta dovesse arrivare dopo l’elaborazione delle prestazioni in pagamento a novembre, non sarà più possibile applicarla.
In sintesi
L’Inps ha fornito le istruzioni a quanti percepiscono delle prestazioni assoggettate all’Irpef per le operazioni di conguaglio delle tasse. Nel caso in cui il contribuente abbia diritto a ricevere un rimborso, direttamente sul portale dell’istituto può verificare quando gli verrà messo in pagamento.
Se invece il conguaglio è a debito, può scegliere se modificare la scadenza di pagamento prevista a novembre. Ma deve effettuare l’operazione entro e non oltre il 10 ottobre 2024.