Fermo amministrativo auto, quali sono i contribuenti tutelati dalle ganasce fiscali

I lavoratori tutelati e i disabili non corrono il rischio di un fermo amministrativo auto. L'Ader nel loro caso non può applicare le cosiddette ganasce fiscali

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Una delle procedure in mano all’Agenzia delle Entrate Riscossione per rivalersi sui debitori è il fermo amministrativo auto. Lo strumento può essere attivato nel momento in cui il fisco non riesce a recuperare determinate somme dai contribuenti. Quelle che sono note anche come ganasce fiscali incidono sui beni mobili iscritti nei registri pubblici.

Ma anche il fermo amministrativo auto ha dei limiti, che servono a tutelare alcuni contribuenti: stiamo pensando, ad esempio, ai disabili e ai lavoratori tutelati. Quali sono i casi nei quali l’Agenzia delle Entrate Riscossione si deve fermare? E quando è possibile circolare lo stesso con la propria macchina? Cerchiamo di capirlo insieme.

Fermo amministrativo auto, come funziona

L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha vari strumenti in mano per riscuotere i crediti pendenti. Nel caso in cui una cartella non dovesse venire pagata nei termini previsti dalla legge – ossia entro 60 giorni dalla notifica – l’Ader ha la possibilità di attivare una serie di procedure per recuperare il debito che è stato iscritto a ruolo. Tra gli strumenti che ha a disposizione c’è il fermo amministrativo auto, il quale, andando a ben vedere, incide su tutti i beni mobili – quindi non solo le vetture – che sono iscritti nei pubblici registri.

Le cosiddette ganasce fiscali sono state previste dall’articolo 86, comma 1, del Dpr n. 601/73 e permettono all’Agenzia delle Entrate Riscossione di disporre il blocco dei veicoli che risultano essere intestati a debitore. L’operazione viene effettuata attraverso l’iscrizione del fermo amministrativo direttamente al Pra, ossia il Pubblico registro Automobilistico. Le ganasce fiscali vengono applicate solo e soltanto se sono trascorsi almeno trenta giorni dalla notifica del preavviso di fermo. Nel corso di questo periodo il diretto interessato ha la possibilità di saldare il proprio debito e inoltrare un’istanza attraverso la quale ne chiede la rateizzazione.

Dopo che è arrivato il fermo amministrativo auto, anche se il veicolo continua a rimanere nella disponibilità del debitore non può circolare su strada. Il proprietario non lo può rottamare e non ha la possibilità di portarlo all’estero. Quanti dovessero decidere di continuare a viaggiare, nonostante le ganasce fiscali, vanno incontro a delle sanzioni amministrative pecuniarie.

Come cancellare il fermo amministrativo auto

Il debitore che ha intenzione di far cancellare il fermo amministrativo auto può muoversi in un’unica direzione. Deve saldare l’intero debito oggetto del provvedimento. Nel caso in cui dovesse optare per la rateizzazione, le ganasce fiscali vengono sospese dopo che è stato effettuato il pagamento della prima rata: una volta che il provvedimento è stato sospeso è possibile iniziare a circolare.

I veicoli destinati alle persone disabili

L’Agenzia delle Entrate Riscossioni non sempre riesce ad iscrivere il fermo amministrativo auto. Alcune limitazioni sono previste nel caso in cui – almeno stando alle informazioni contenute all’interno dei flussi telematici Aci/Pra – i veicoli siano adibiti o destinati ad uso di persone disabili. Non sempre, comunque, queste informazioni possono essere ricavate in maniera corretta dai flussi telematici: l’uso speciale di questi mezzi, in alcune occasioni, può avvenire a seguito di un accertamento di determinate condizioni che devono essere comprovate a seguito della presentazione di una specifica documentazione da parte dell’interessato.

Come si devono comportare in questo caso i diretti interessati? Nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate Riscossione dovesse inviare un preavviso di fermo amministrativo auto su un veicolo per disabili o proceda con la sua iscrizione, il diretto interessato ne può chiedere l’annullamento utilizzando il Modello F3, che è scaricabile direttamente dal sito dell’ente. Il documento compilato deve essere presentato presso uno sportello dell’Ader o deve essere inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o via posta elettronica certificata.

Il documento deve essere compilato in ogni sua parte ed è necessario allegare la documentazione necessaria che serve ad attestare che il veicolo viene utilizzato per trasportare persone diversamente abili. Volendo entrare un po’ più nello specifico, è possibile allegare copia della carta di circolazione, dalla quale si evinca la presenza di una serie di dispositivi prescritti per la conduzione da parte del disabile, che deve essere, inoltre, titolare di una patente speciale. In alternativa il veicolo deve essere stato adattato alle particolari problematiche fisico/motorie del singolo soggetto.

In alternativa alla documentazione che abbiamo appena visto, può essere presentata una copia della fattura, dalla quale risulti che per l’acquisto del veicolo si è beneficiato delle agevolazioni previste dalla Legge n. 104/1992. Se, invece, il veicolo è intestato ad un soggetto diverso dalla persona diversamente abile, è necessario presentare la documentazione attraverso la quale si attesti che questo sia fiscalmente a carico dell’intestatario.

Fermo amministrativo auto per i mezzi usati per lavoro

Non possono essere sottoposti a fermo amministrativo i veicoli che vengono utilizzati per l’attività d’impresa o della professione. L’articolo 86, comma 2 del DPR n. 602/73 prevede che la procedura non può essere avviata nel caso in cui – entro 30 giorni dal ricevimento del preavviso di iscrizione – il debitore dimostra che il veicolo è un bene strumentale.

In questo caso gli elementi necessari per dimostrare che il mezzo sia uno strumento di lavoro consistono nel fatto che l’utilizzo del veicolo abbia rilevanza nell’attività lavorativa del debitore. Quest’ultimo deve fornire i ricavi caratteristici dell’attività.

In questo caso è necessario scaricare il Modello F2 direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader), compilarlo in ogni sua parte e consegnarlo ad uno sportello dell’Ader. In alternativa è possibile inoltrarlo attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno o via posta elettronica certificata. All’interno del documento deve essere indicato con precisione quale tipologia di attività d’impresa si sta svolgendo e allegare i documenti che attestino quanto affermato.

In sintesi

I contribuenti che hanno debiti con il Fisco possono vedersi applicare le ganasce fiscali sul proprio veicolo. A questa regola generale, però ci sono due eccezioni, costituite dai mezzi detenuti:

  • dalle persone disabili;
  • da quanti utilizzano il mezzo per lavorare.

Presentando la dovuta documentazione evitano di rimanere a piedi.