Conto corrente, lievitano i costi: ecco come pagare di meno

Il rapporto annuale di Bankitalia sottolinea le differenze tra i conti tradizionali e quelli online: in generale, esistono delle semplici regole per risparmiare

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Se un conto corrente bancario costa in media 104 euro l’anno, quelli online – ossia rivolti ai consumatori che intendono svolgere operazioni prevalentemente attraverso internet – costano solo 33,7 euro. Lo rileva Bankitalia spiegando che tali spese, pur non costituendo una fattispecie contrattuale distinta, rivestono un interesse per le particolari caratteristiche tariffarie. Ma rispetto ai conti correnti bancari classici, la differenza è notevole.

La spesa dei conti online si attesta su un livello significativamente inferiore a quello dei conti bancari convenzionali: il divario, che si attesta poco sotto i 70 euro, deriva principalmente da una struttura tariffaria più conveniente, piuttosto che dalla diversa composizione del paniere di servizi fruiti.

Costi del conto corrente: le diverse componenti di spesa

Sviscerando le diverse componenti di spesa, la differenza più ampia si ravvisa per i canoni di base e dipende da due fattori: la più bassa percentuale di clienti tenuti al pagamento (il 47,5% della clientela su internet contro il 70% di quella tradizionale) e l’inferiore importo del canone di base dei conti sottoscritti in filiale.

Contribuisce anche la minore spesa per l’emissione e la gestione delle carte di pagamento. Un profilo tariffario più favorevole si osserva inoltre nell’ambito delle spese variabili, principalmente per quelle di scritturazione contabile (che sono gratuite nei conti online), i prelevamenti di contante presso i bancomat, i bonifici e i pagamenti automatici.

“Per i conti online – spiega Bankitalia – l’aumento degli oneri fissi è meno pronunciato della corrispondente flessione delle spese variabili”. Analogamente ai conti convenzionali, si osserva però una diminuzione generale delle transazioni effettuate, con l’eccezione dei bonifici; al contempo la spesa per il canone di base, che costituisce un capitolo rilevante, è aumentata per effetto della maggiore percentuale di clienti tenuti al pagamento.

Spendere meno si può?

Per quanto riguarda invece ai conti correnti bancari tradizionale, la crescita delle spese fisse è per lo più attribuibile sempre ai canoni di base. Le spese variabili si sono invece ridotte per effetto della diminuzione delle persone che si sono recate allo sportello durante la pandemia. Se invece il numero delle operazioni effettuate fosse rimasto costante, l’aumento di spesa sarebbe stato pari a quasi 2 euro l’anno.

Ma allora, com’è possibile ridurre le spese di gestione del conto corrente se non si usufruisce del cosiddetto internet banking? Esistono alcuni brevi ma oculati consigli per limitare al massimo i costi per le commissioni. Vista la relazione di Bankitalia, la prima cosa da fare è quindi quella di usufruire il più possibile dei canali online per qualsiasi esigenza.

Un’altra accortezza da mettere in pratica è quella di domiciliare le bollette, senza più ricevere plichi di carta inutile tramite posta. Poi bisogna prelevare denaro sempre tramite bancomat (non carta di credito) ed è necessario farlo sempre presso gli erogatori appartenenti al proprio istituto di credito per non incorrere nelle spese di commissione. Infine non bisogna mai sforare il tetto che si è concordato con la propria banca e non andare a debito. Seguendo queste semplici norme, è possibile che si venga anche premiati in maniera del tutto inaspettata, come successo per Natale a migliaia di cittadini increduli.