Come sono tassate le vincite ai giochi e alle lotterie

Le tasse sulle vincite al Superenalotto sono pari al 20%. È prevista una franchigia per tutti i giocatori di 500 euro

Pubblicato: 10 Marzo 2023 09:08Aggiornato: 19 Gennaio 2024 18:10

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come devono essere gestite le vincite ai giochi e alle lotterie? È necessario pagarci le tasse sopra? E se si acquista il biglietto fortunato della lotteria o del Gratta e Vinci, come si deve comportare il buon contribuente? Nel momento in cui si è così fortunati di vincere una qualsiasi cifra ad un gioco, quali sono gli adempimenti fiscali, che il contribuente deve assolvere? Una domanda che accomuna sia quanti giocano all’Enalotto, che gli amanti dell’azzardo.

Ricordiamo che lo Stato è da sempre partner e socio d’affari di ogni persona residente in Italia: pretende sempre la propria percentuale e provvede sempre ad incamerare una parte consistente dei guadagni ottenuti: non importa se con il lavoro o con il gioco. In quest’ultimo caso, è possibile affermare che siamo davanti ad una vera e propria tassa sulla fortuna, la quale permette all’Erario di ottenere notevoli guadagni, considerando il fatto che gli italiani, da sempre, sono particolarmente propensi ai giochi e alle scommesse. Ma vediamo come è necessario comportarsi, per essere dalla parte della ragione.

Giochi e lotterie: come vengono tassate le vincite

Le scommesse ed i giochi, in Italia, sono delle attività che vengono regolamentate direttamente dallo Stato. Sono gestiti attraverso delle specifiche agenzie fiscali, come è ad esempio l’Amministrazione Dogane e Monopoli. O, in alternativa, sono gestite da delle società convenzionate, com possono essere Sisal e Lottomatica.

Le scommesse clandestine ed il gioco illegale sono dei reati ai sensi dell’articolo 30 del D.P.R. n. 600/1973 e possono essere punti con una multa, che può oscillare da un minimo di 51 euro ad un massimo di 516 euro e con l’arresto fino a tre mesi.

Ogni tipo di gioco è soggetto ad un tipo diverso di tassazione. L’aliquota varia in base alla somma, che è stata vinta. Nel corso degli anni, le varie leggi finanziarie hanno modificato l’entità del prelievo.

Gratta e vinci

Sicuramente tra i giochi e le lotterie più popolari vi è il Gratta e Vinci. I biglietti vincenti sono sottoposti ad una tassazione del 20%, ma solo quando la vincita supera i 500 euro. Nel caso in cui si dovessero vincere delle cifre inferiori, i fortunati potranno incassare la cifra piena, senza pagarci le tasse sopra. Nel momento in cui viene superato questo importo, il diretto interessato si vedrà decurtare il 20%, ma solo per la cifra eccedente.

Ma proviamo a fare un esempio, per capire come funziona. Nel caso in cui un giocatore dovesse vincere 2.000 euro al Gratta e Vinci, l’aliquota del 20% verrebbe applicata unicamente sulla vincita che oltre passa i 500 euro: 1.500 euro. La tassa, quindi, ammonta a 300 euro. Il vincitore, a questo punto, incasserà 1.700 euro netti.

Come viene tassato il gioco del Lotto

Lottomatica, che gestisce il gioco del Lotto, effettua un prelievo fiscale sulle vincite pari all’8%. Anche in questo caso, comunque, è prevista una franchigia di 500 euro. Per le vincite al di sotto di questa cifra non scatta alcuna tassazione. Per le vincite superiori, invece, si applica l’aliquota dell’8% solo per la parte che eccede la franchigia.

Discorso diverso, invece, coinvolge il Superenalotto, dove la tassazione è pari al 20% – fino al 2019 era solo del 12% – e viene applicata, anche in questo caso, solo alle vincite che superano i 500 euro. Le tasse scattano solo e soltanto per la parte che eccede la franchigia e funziona in modo analogo per le vincite dal Gratta e Vinci. Per quanto riguarda, invece, il gioco 10eLotto la tassazione è pari all’11%.

Non solo giochi e lotterie, ma anche casinò online

Ad essere tassati non sono solo giochi e lotterie: a finire nella rete dell’Erario vi sono anche le vincite ottenute presso i vari giochi disponibili sui casinò online. La tassazione di queste vincite non si basa più sulla flat tax unica del 12%, ma varia in base all’importo che è stato vinto. Il principio su cui si basano le nuove è molto semplice: più vinci, più guadagni.

Fino a 500 euro le vincite sono esentasse, mentre per i colpi di fortuna superiori il prelievo cresce proporzionalmente all’importo vinto. Al dei 1.000 euro l’aliquota è pari al 15%, fino ad arrivare al 25% per le vincite che superano i 10 milioni di euro. Mediamente, la trattenuta si attesta intorno al 20%.

Anche in questo caso, il prelievo fiscale viene effettuato direttamente dal gestore del portale autorizzato, che opera come un vero e proprio sostituto d’imposta e provvede a versare l’importo direttamente all’Erario. Al vincitore, quindi, viene accreditata la somma netta della vincita.

Dichiarazione dei redditi: le vincite devono essere indicate?

Come i nostri lettori avranno già capito, le vincite ottenute con i giochi e le lotterie legali vengono tassate alla fonte dai concessionari. Questi operano, a tutti gli effetti, come dei sostituti d’imposta ed operano la ritenuta d’imposta a titolo definitivo. Per questo motivo gli importi non devono essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui la vincita dovesse derivare da un tipo di gioco non autorizzato in Italia – perché, ad esempio, è un intermediario estero, che non ha la licenza per operare fisicamente o online in nel nostro paese – la somma vinta deve essere indicata nella sezione redditi diversi. A questo punto sarà sottoposta a tassazione seguendo aliquote e scaglio del contribuente. Da segnalare, in questa sede, che la sentenza n. 13038/2021 della Corte di Cassazione ha precisato che le vincite ottenute presso un casinò estero, che è situato in un paese membro dell’Unione europea, non rientrano tra i redditi diversi.

Un suggerimento che ci teniamo a dare a tutti i contribuenti: è sempre opportuno conservare la ricevuta della vincita. L’Agenzia delle Entrate dispone di uno strumento particolare: il redditometro, grazie al quale riesce a raffrontare gli acquisti che effettua un contribuente e le entrate dichiarate. In caso di un controllo fiscale, possedere la ricevuta delle vincite ottenute ai giochi o alle lotterie è un’ottima pezza d’appoggio per giustificare un’entrata diversa sul proprio conto corrente.