Tasse locali e multe rientrano nella rottamazione quater

Le multe e le tasse locali rientrano nella rottamazione quater e nello stralcio cartelle. Ma non per tutti. Ecco perché.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Attraverso il Decreto Legge Bollette il legislatore ha rivisto e corretto la tregua fiscale, che era stata introdotta con la Legge di Bilancio 2023. Sono state introdotte una serie di novità particolarmente interessanti per il raggio d’azione della rottamazione quater e per quanto riguarda lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro. Adesso la misura coinvolge direttamente anche le multe e le tasse locali, che in un primo momento erano state escluse.

Il 25 maggio 2023, a seguito del via libera ottenuto dal Senato, il Decreto Bollette è diventato a tutti gli effetti legge. Nel corso del suo iter di conversione, sono state, quindi, inserite alcune importanti novità sulla tregua fiscale, che era stata introdotta attraverso l’ultima Manovra. Ma vediamo nel dettaglio quali novità sono state introdotte.

Rottamazione quater anche per le multe e le tasse locali

Ad essere di particolare importanza per i contribuenti è l’articolo 17 bis che si è andato ad aggiungere all’impianto originario del Decreto Bollette. Gli enti locali, ora come ora, hanno la possibilità di adottare un provvedimento grazie al quale è possibile aprire le porte alla tregua fiscale: sarà possibile applicare la rottamazione quater e lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro anche ai casi di riscossione diretta. E a quelli che sono stati affidati direttamente a soggetti privati, che siano regolarmente iscritti all’apposito albo per l’accertamento e la riscossione delle entrate degli enti locali.

Questo significa che i contribuenti potranno beneficiare della cancellazione automatica delle multe e delle tasse locali. In alternativa, questi tributi potranno essere definiti in via agevolata.

È necessario sottolineare, però, che l’ultima parola spetterà sempre agli enti locali. Questi avranno tempo sessanta giorni, a decorrere dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto bollette, per redigere ed adottare gli atti necessari per la sua applicazione.

Come funziona la tregua fiscale

Ma come funziona la rottamazione quater? La misura coinvolge direttamente le cartelle esattoriali che sono state affidate direttamente all’Agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022. La rottamazione quater permette di estinguere i debiti, provvedendo al versamento delle somme dovute a titolo di capitale e quelle, che nel corso del tempo, sono maturate come rimborso spese per le varie procedure di notifica degli atti. Dal pagamento sono esclusi gli interessi iscritti a ruolo, eventuali sanzioni, gli interessi di mora e di aggio.

Anche per quanto riguarda le multe e le altre sanzioni amministrative, i contribuenti non saranno tenuti ad effettuare i versamenti relativi ai vari interessi. Non saranno tenuti a versare le maggiorazioni, la mora e i costi di rateizzazione. Non dovranno essere versate eventuali somme a titolo di aggio.

Un discorso diverso è lo stralcio, che prevede la cancellazione dei debiti fino a 1.000 euro. In questo caso non dovrà essere versato nemmeno il capitale. Annullati gli interessi e i carichi. Rientrano nello stralcio i singoli carichi che siano stati affidati ai vari agenti per la riscossione nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2015 dalle varie amministrazioni statali, dagli enti previdenziali pubblici e dalle agenzie fiscali.

Nel caso in cui i carichi siano stati affidati dagli enti territoriali e dalle casse di previdenza professionali all’Agenzia delle Entrate Riscossione, la cancellazione avrà come oggetto unicamente le sanzioni e gli interessi. Per quanto riguarda le sanzioni amministrative – comprese le multe per le infrazioni stradali – ad essere cancellati saranno unicamente gli interessi.

Le novità del DL Bollette

Cosa ha introdotto, nello specifico, il Decreto Legge Bollette? Le novità coinvolgono gli enti diversi dalle amministrazioni statali, dagli enti pubblici e dalle agenzie fiscali: questi soggetti hanno avuto la possibilità, entro lo scorso 31 marzo 2023, di definire il perimetro di stralcio dei debiti fino a 1.000 euro. Grazie al Dl Bollette gli enti locali avranno ancora due mesi di tempo per includere, all’interno del campo di applicazione della rottamazione quater e dello stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, anche le tasse e le multe che i Comuni provvedono ad incassare in maniera diretta o affidandosi a dei soggetti iscritti negli appositi albi.

Nel caso in cui dovessero optare per la definizione agevolata, spetterà direttamente gli stessi enti definire i vari dettagli operativi:

  • numero di rate e le rispettive scadenze;
  • modalità attraverso le quali il debitore deve manifestare la propria volontà di avvalersi della definizione agevolata;
  • i tempi entro i quali presentare l’istanza;
  • termine entro il quale l’ente territoriale o il concessionario della riscossione trasmette ai debitori la comunicazione nella quale sono indicati l’ammontare complessivo delle somme dovute per la definizione agevolata, quello delle singole rate e la scadenza delle stesse.

Nel momento in cui il diretto interessato presenta domanda di accesso alla definizione agevolata, bloccherà i termini di prescrizione e di decadenza per l’eventuale recupero delle somme. Nel Decreto Bollette, all’articolo 17 bis, si legge:

Per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano l’attuazione delle disposizioni del presente articolo avviene in conformità e compatibilmente con le forme e con le condizioni di speciale autonomia previste dai rispettivi statuti.