Lo stralcio delle cartelle esattoriali resta tra i nodi ancora da sciogliere in vista del Consiglio dei ministri di oggi che dovrebbe dare il via libera al Decreto Sostegni.
Crediti inesigibili
Se dovesse passare la soglia dei 5mila euro, ipotesi al momento più accreditata, verrebbero cancellate 61,5 milioni di vecchie cartelle per un controvalore di 70 miliardi di euro. Una goccia nel mare considerando che al momento – come spiegano i deputati di Italia Viva Luigi Marattin, presidente della Commissione Finanze, Sara Moretto, capogruppo in Commissione Attività Produttive, e Massimo Ungaro, capogruppo in Commissione Finanze – “nel magazzino dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione ci sono 987 miliardi di crediti fiscali. Il 91% dei quali (895,8 miliardi) praticamente non esiste perché fa riferimento a contribuenti deceduti o falliti o su cui sono già state effettuate tutte le azioni di recupero possibili”. Sulla base di questi numeri il condono riguarderebbe appena il 7% del totale.
Cancellazione cartelle
La cancellazione delle cartelle sarà automatica. “Il contribuente – si legge – non dovrà presentare domanda per la cancellazione e, al momento, non sembra prevista neanche una comunicazione da parte di Agenzia Riscossione che il debito è stato definitivamente cancellato. Per evitare di continuare a pagare, considerando il fatto che nessuno degli importi già versati sarà restituito, il contribuente potrà verificare la propria situazione debitoria all’interno dell’area riservata di agenzia Entrate-Riscossione. Il rispettivo estratto conto indicherà se il debito è stato definitivamente stralciato”.
Chi ha già pagato?
Secondo la bozza l’Agenzia delle Entrate oltre ad azzerare i debiti, potrebbe effettuare anche il rimborso dell’importo che i contribuenti hanno già pagato per quelle cartelle che rientrano nel provvedimento di saldo e stralcio. Ma perché l’Agenzia restituisca l’importo dovuto è necessario che il contribuente non abbia altre pendenze.