La Lega di Matteo Salvini non molla sulla pace fiscale e lancia un’iniziativa di piazza per sostenere la rottamazione delle cartelle esattoriali per i contribuenti considerati in buona fede. La decisione presa dal Carroccio, che sarà presente in diverse piazze italiane l’8 e il 9 marzo, crea qualche scintilla nella maggioranza soprattutto con Forza Italia che, da par sua, ha presentato una differente proposta per alleggerire il carico fiscale dei cittadini. C’è poi il partito della premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, preoccupato per le coperture necessarie a rendere concretizzabili le richieste degli alleati/rivali.
Indice
La pace fiscale voluta dalla Lega
Nel mentre in cui i mal di pancia nella maggioranza di Governo vanno avanti, la Lega ha organizzato per la giornata di domani, 19 febbraio 2025, una riunione operativa interna che avrà all’ordine del giorno proprio la pace fiscale. In questa, come evidente, rientra anche la richiesta di rottamazione quinquies per i contribuenti in buone fede.
E ancora, il Carroccio è intento in questi giorni a chiarire, in maniera molto netta, di essere contrario alla cosiddetta Europatrimoniale, misura che attribuisce al volere della sinistra e che, per la visione leghista, rappresenterebbe un serie ostacolo per i contribuenti.
A confermare la strada presa dal partito di Matteo Salvini nell’insistere sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, la quinquies, era stato anche nei giorni scorsi capogruppo alla Camera del Carroccio, Riccardo Molinari, che, in un’intervista a La Verità, aveva definito l’intervento necessario per contrastare “un’emergenza nazionale“.
“Lo Stato potrebbe metter le mani su una parte dei 1.275 miliardi di crediti che vanno riscossi. Al tempo stesso si permetterebbe a famiglie e imprese di risolvere le pendenze col fisco”, ha aggiunto Molinari.
In riferimento al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, storicamente restio a interventi troppo marcati e non completamente coperti di pace fiscale, il capogruppo alla Camera della Lega ha detto che “ha preso atto che la rottamazione è una priorità del partito”.
Come sarebbe la rottamazione quinquies della Lega
Il progetto della rottamazione quinquies della Lega prevede una sanatoria per i debiti fiscali accumulati dai contribuenti in buona fede fino al 31 dicembre 2023. Entrando più nello specifico, tutti i carichi affidati agli agenti della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023 potranno essere saldati pagando solo la somma dovuta e le spese di procedura amministrativa, senza l’aggiunta quindi di interessi e sanzioni.
C’è poi un tema che, al momento, sembra essere motivo di scontro, ovvero la proposta che il pagamento venga effettuato attraverso un sistema di rateizzazione molto agevolante. Vengono infatti previste fino a un massimo di 120 rate di pari importo che potranno essere spalmate su un arco temporale di 10 anni, con il primo versamento che dovrà essere effettuato (stante i dati attuali) entro il 31 luglio 2025. Nel corso del periodo di pagamento, inoltre, dovrebbero ritenersi sospesi i procedimenti giudiziari e potrebbero essere annullate le misure come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.
Sulla pace fiscale la maggioranza fa la guerra
La battaglia della Lega sulla pace fiscale non trova un clima sereno nella maggioranza di governo, principalmente a causa del timore di Fratelli d’Italia e Forza Italia che l’intervento non sia economicamente sostenibile.
C’è poi uno scontro tra proposte, visto che anche Antonio Tajani ha avanzato un’ipotesi di alleggerimento del peso fiscale, proponendo un taglio dell’Irpef per i redditi compresi tra 50mila e 60mila euro.
Inutile dire che le due forze politiche promotrici giudichino errata le proposte dell’avversario/alleato, con Giorgia Meloni che dovrà riuscire a far quadrare i conti (non rosei per l’Italia nel 2025) e allo stesso tempo contenere le istanze dei suoi due vice premier.