Frodi, come il Fisco usa Facebook e Instagram per stanare gli evasori

La Guardia di Finanza a caccia di evasori fiscali sui social e nelle banche dati

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sono diverse le strategia che l’Agenzia delle Entrate può adottare per verificare i reali redditi di un determinato contribuente. Possono essere passati al setaccio i movimenti bancari, gli acquisti effettuati con la carta di credito. Nel momento in cui dovessero emergere dei movimenti non giustificati dal reddito del contribuente, l’AdE fa scattare le indagini necessarie. Adesso arrivano due nuovi alleati della Guardia di Finanza: Facebook ed Instagram.

Ma vediamo cosa può accadere ora come ora.

Facebook ed Instagram: due alleati per stanare gli evasori fiscali

In Italia l’evasione fiscale è un grosso problema che toglie quantità ingenti di denaro alle casse dello Stato e che non ci si può più permettere, visto il debito pubblico da record e la scarsità di risorse. Diventa così indispensabile mettere in campo tutti gli strumenti per combatterla. Le nuove tecnologie danno alla Guardia di Finanza un grande aiuto in questo senso.

I social network, ma anche le banche dati, sono gli strumenti oggi utilizzati dal Fisco per stanare gli evasori fiscali. I social, che di fatto hanno eliminato la privacy, possono svelare uno stile di vita dei contribuenti non coerente con quanto dichiarato al Fisco. Attenzione dunque a sfoggiare viaggi o abiti costosi sul web, potreste finire nelle mire della Guardia di Finanza.

Facebook, Instagram e Twitter sono degli strumenti preziosi per il Fisco grazie alla vanità dei loro iscritti, che spesso non hanno timore di esibire uno stile di vita ben al di sopra delle loro possibilità economiche. Dopotutto anche diversi criminali sono stati scoperti attraverso i social, dopo essersi vantati pubblicamente di un reato o aver esposto la merce da loro rubata. E gli investigatori ringraziano.

Oggi i social network sono diventati un modo di comunicare abituale per tutti. Pertanto gli agenti della Guardia Finanza passano al setaccio i profili degli utenti per verificare se i vestiti indossati, le auto guidate e i viaggi intrapresi siano conformi al loro reddito.

Oltre ai social ci sono anche le banche dati

Accanto ai social, uno strumento prezioso per le Fiamme Gialle sono le banche dati, anche quelle che sembrano separate ma in realtà sono collegate o comunicano tra loro. In questo modo, è facile risalire agli evasori, perché ogni comportamento ha conseguenze dal punto di vista fiscale. Quindi anche chi realizza attività illegali, non dichiarate, prima o poi ne reinveste i proventi in quelle legali ed è qui che il Fisco può scoprirlo.

Nel mirino della Guardia di Finanza ci sono soprattutto le attività legate alla contraffazione dei prodotti, che spesso impiegano anche manodopera irregolare o in nero.

Tra le forme principali di evasione fiscale c’è quella dell’Iva, che in Italia è la più alta d’Europa, ma anche il trasferimento illecito di denaro all’estero. Molto di più di quanto si possa pensare. Vengono create società fittizie nei Paesi stranieri e manipolate le operazioni di trasferimento del denaro o dei profitti.

Nella lotta all’evasione, poi, la Guardia di Finanza ha il nuovo strumento della fatturazione elettronica, introdotta quest’anno, che permette di scoprire più velocemente chi viola la legge. Come hanno confermato le stesse Fiamme Gialle. La fatturazione elettronica, inoltre, consente di individuare chi dichiara di vendere all’estero per beneficiare dell’esenzione dell’Iva, ma in realtà non lo fa.