La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una serie di novità per i fringe benefit, i quali, a partire proprio da domani 1° gennaio, potranno continuare ad essere erogati, anche se sarà necessario stare attenti alle novità che sono state introdotte..
I limiti previsti per il 2024 sono stati confermati anche per il prossimo anno: i fringe benefit saranno esentasse fino ad un importo pari a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori, importo che sale a 2.000 euro nel caso in cui i beneficiari abbiano dei figli a carico. Viene introdotta, inoltre, un’importante novità, che riguarda i dipendenti fuori sede, che potranno beneficiare del cosiddetto bonus affitto. Questa nuova misura a sostegno dei lavoratori dipendenti prevede l’aumento della non tassabilità dei fringe benefit per i neoassunti che, per esigenze di lavoro, debbano spostare la propria residenza di oltre 100 chilometri. La soglia viene innalzata per due anni dalla data di assunzione, purché il lavoratore abbia un reddito inferiore a 35.000 euro.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire fino a quando i fringe benefit del 2024 possono essere erogati ai lavoratori.
Indice
Fringe benefit, cosa sono e come utilizzarli
I fringe benefit più comuni, che vengono erogati dal datore di lavoro ai propri dipendenti, sono le auto aziendali o le polizze assicurative. Parte integrante dello stipendio, questi compensi in natura possono erogati con modalità diverse. Fanno parte a tutti gli effetti del welfare aziendale e il loro scopo è quello di premiare e fidelizzare i lavoratori. Come ha messo in evidenza l’Osservatorio Welfare 2024 di Edenred, i fringe benefit sono sempre più apprezzati dai dipendenti: nel 2023 hanno costituito il 31,8% della spesa sostenuta per il welfare aziendale.
La Legge n. 213 del 30 dicembre 2023 – anche nota come Legge di Bilancio 2024 – ha previsto che per il 2024 (soglia confermata anche per il 2025), che i fringe benefit siano defiscalizzati fino a 1.000 euro per tutti i lavoratori e fino a 2.000 euro chi ha un figlio a carico (tra questi rientrano anche quelli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi e quelli affidati.
Ovviamente non sempre i fringe benefit vengono erogati completamente ed interamente nel corso dell’anno. Una parte di essi possono essere messi in pagamento nel corso dei primi giorni del 2025. A questo punto il dubbio che può venire a molti contribuenti è il seguente: fino a quando rientrano in quelli del 2024? Ma soprattutto: quando si iniziano a conteggiare quelli del 2025?
Pagamento fino al 12 gennaio 2025
Anche per i fringe benefit relativi al periodo d’imposta 2024 devono essere gestiti con le scadenze previste dalla normativa. Le somme che vengono riconosciute ai lavoratori dipendenti devono essere erogate prendendo in considerazione le regole che sono previste dall’articolo 51 del Tuir, che è stato rubricato come determinazione del reddito di lavoro dipendente. Entrando un po’ più nel dettaglio all’interno del comma 1 viene espressamente riportato che:
Il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro. Si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori in genere, corrisposti dai datori di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono.
Questo significa che, anche i fringe benefit 2024 devono essere erogati entro e non oltre il 12 gennaio 2025. Questa scadenza rientra nel più ampio concetto del cosiddetto principio di cassa allargato, un concetto dentro al quale si devono far rientrare gli importi erogati nel corso dei primi giorni successivi rispetto al periodo d’imposta. Anche i versamenti effettuati nei giorni successivi alla chiusura dello stesso vengono fatti rientrare nel conteggio dell’anno precedente. In questo caso, i versamenti effettuati fino al 12 gennaio 2025 vengono conteggiati nel 2024.
Fringe benefit versati dal 13 gennaio compreso in poi
Cosa succede nel caso in cui i fringe benefit dovessero essere erogati dal 13 gennaio 2025 compreso in poi? Molto semplicemente vengono conteggiati, ai fini delle imposte o delle esenzioni, con quelli del nuovo anno.
Nella gestione della dichiarazione dei redditi, a questo punto, dovranno essere considerati i limiti e le regole previsti dalla Legge di Bilancio 2025. Quanto erogato dal 13 gennaio concorre a riempire la soglia di non tassabilità con riferimento all’anno 2025. Ricordiamo che all’interno di questa soglia viene confermato quanto già previsto nel 2024: ci sono quindi gli importi relativi all’uso di beni o servizi. Una volta che dovessero essere superati i suddetti limiti, il dipendente dovrà pagare le tasse su quanto percepito.
Tra i servizi e le somme che possono rientrare all’interno dei fringe benefit ci sono:
- la bolletta dell’acqua;
- la bolletta della luce;
- la bolletta del gas;
- le spese per l’affitto;
- le spese relative agli interessi del mutuo sulla prima cosa.
Tra i fringe benefit che i datori di lavoro possono erogare ai dipendenti ci sono inoltre:
- i buoni pasto;
- le auto aziendali;
- eventuali fabbricati concessi al dipendente (come, per esempio, l’alloggio nel quale vive);
- beni e servizi di varia natura che vengono erogati al dipendente;
- polizze sanitarie;
- prestiti concessi al dipendente.
Come anticipato in precedenza, per i fringe benefit esentasse nel 2025 vengono applicate le stesse regole del 2024. La Legge di Bilancio 2025 ha confermato, infatti, le seguenti soglie da rispettare sono le seguenti:
- per la generalità dei dipendenti: 1.000 euro;
- per i lavoratori con figli a carico: 2.000 euro.
Per i lavoratori fuori sede è stata introdotta un’importante novità: i limiti esentasse sono stati aumentati a 5.000 euro per i neoassunti a partire dal 1° gennaio 2025, purché trasferiscano la residenza ad almeno 100 chilometri e abbiano un reddito inferiore a 35.000 euro.
In sintesi
I fringe benefit rientrano nel periodo d’imposta 2024 se vengono erogati fino al 12 gennaio 2024. Quindi possono essere conteggiati – ai fini delle imposte o della loro esenzione – quest’anno. Nel caso in cui dovessero essere erogati a partire dal 13 gennaio rientrano a tutti gli effetti tra quelli del 2025.