Gestione separata, l’Inps invita all’iscrizione: cosa fare

L'Inps sta sollecitando i contribuenti ad iscriversi alla gestione separata. Ecco cosa devono fare i diretti interessati per non commettere errori

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In questi giorni l’Inps sta inviando una serie di avvisi ai contribuenti che non risultano essere iscritti alla gestione separata. Destinatari di queste missive sono principalmente i lavoratori parasubordinati o gli autonomi: questi soggetti potrebbero aver ricevuto una comunicazione sull’applicazione MyINPS o tramite email con l’invito a regolarizzare la propria posizione nel più breve tempo possibile.

La missiva inviata dall’Inps ha sicuramente suscitato alcune perplessità da quanti l’hanno ricevuta su come dovessero procedere. L’istituto adesso ha fornito tutte le indicazioni del caso, spiegando nel dettaglio cosa devono fare i diretti interessati. Attraverso il messaggio n. 2535 del 6 luglio 2023, l’Inps ha spiegato che quello inviato costituisce semplicemente un invito ad iscriversi alla gestione separata. Nel caso in cui un determinato contribuente non abbia provveduto ad assolvere a questo obbligo, è necessario che provveda nel più breve tempo possibile, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti in futuro.

Nel caso in cui non venga fatta l’iscrizione, infatti, l’istituto provvederà a registrare il contribuente prendendo come riferimento per l’anzianità contributiva la prima data disponibile presente nel flusso delle denunce Uniemens oppure quella presente sul primo Modello F24 del versamento. È bene ricordare che queste date non sempre coincidono con quelle dell’avvio dell’attività. È bene, quindi, prestare la massima attenzione a questi particolari e procedere con l’iscrizione alla gestione separata, in modo da non incorrere in errori nei calcoli della contribuzione.

Ma cerchiamo di capire nel dettaglio come si devono muovere i contribuenti per evitare degli sbagli grossolani.

Inps, a chi si rivolge l’invito all’iscrizione

Tramite il messaggio n. 2535 del 6 luglio 2023, l’Inps ha fornito alcune indicazioni sugli avvisi inviati ai contribuenti con la richiesta di iscriversi alla gestione separata. Destinatari di queste missive sono i contribuenti che non risultano essere in regola. Nello specifico la comunicazione è stata inviata a queste categorie:

  • contribuenti parasubordinati e/o professionisti senza cassa;
  • collaboratori coordinati e continuativi;
  • amministratori di società;
  • lavoratori autonomi occasionali;
  • liberi professionisti.

A dare delle indicazioni precise e dettagliate in relazione agli obblighi di iscrizione alla gestione separata Inps, ci ha pensato l’articolo 2, comma 26 e 27, della Legge n. 335 dell’8 agosto 1995, che sottolineata che questo è un adempimento

che grava sia sui lavoratori per i quali l’obbligo contributivo alla medesima gestione è in capo al committente, c.d. lavoratori parasubordinati, sia per i soggetti che producono reddito da esercizio di attività di arti e professioni di cui all’articolo 53, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR), ovvero i lavoratori autonomi professionisti.

A ricevere questa comunicazione sono i contribuenti che non risultano essere ancora iscritti alla gestione separata. A questo punto sorge una domanda: una volta ricevuto l’invito da parte dell’Inps a regolarizzarsi, come si deve procedere? Ma soprattutto cosa si rischia? L’Inps ha provveduto a fornire una serie di risposte a queste domande.

Mancata iscrizione: quali sono i rischi

Non sono previste delle sanzioni in caso di mancata iscrizione all’Inps. Il contribuente ha la possibilità di ignorare completamente l’avviso ed attendere che l’iscrizione avvenga in maniera automatica. Questa scelta, però, potrebbe avere dei riflessi negativi sul calcolo dell’anzianità contributiva. Cerchiamo di comprendere quali sono i rischi a cui si può andare incontro.

Nel caso in cui non venga effettuata l’iscrizione alla gestione separata Inps, il sistema procederà con la registrazione in automatico utilizzando gli elementi elencati all’interno del messaggio n. 2535:

  • la data di inizio attività più remota presente nel flusso delle denunce Uniemens per i lavoratori autonomi;
  • la data più remota inserita nella colonna periodo di riferimento sul Modello F24 del versamento effettuato per i lavoratori autonomi liberi professionisti.

In cosa consiste il rischio a cui il contribuente va incontro? Il problema è strettamente connesso con le date che vengono prese in maniera automatica dal sistema, nel momento in cui si procede con l’iscrizione automatica all’Inps. Queste date potrebbero non coincidere con l’effettivo inizio dell’attività, che è un nodo fondamentale per l’iscrizione alla stessa gestione separata e per l’accredito corretto dei contributi. Questa situazione, in estrema sintesi, potrebbe avere delle conseguenze negative sulla posizione previdenziale del contribuente, portando, ad esempio, al riconoscimento di un numero inferiore di mesi di contribuzione.

Questo è il motivo per il quale risulta essere di estrema importanza procede all’iscrizione alla gestione separata e verificare che le date corrispondano alla perfezione, in modo da evitare potenziali svantaggi nella propria posizione previdenziale.

Come si deve procedere

Nel caso in cui un contribuente abbia prestato servizio sia come parasubordinato che come lavoratore autonomo professionista deve procedere con l’iscrizione ad entrambe le tipologie di gestione separata. In questo caso verranno aperte due diverse posizioni anagrafiche, che permetteranno al contribuente e allo stesso istituto di accreditare nella maniera corretta la contribuzione previdenziale.

All’interno del messaggio del 6 luglio 2023, l’Inps ha indicato esplicitamente a quale data sia necessario fare riferimento a seconda della categoria a cui si appartiene:

  • la data di inizio della prestazione lavorativa per i lavoratori parasubordinati;
  • la data di inizio dell’obbligo contributivo presso la gestione separata Inps per il lavoratore autonomo professionista mediante l’apertura del Cassetto previdenziale per liberi professionisti.

In estrema sintesi non sono previste delle sanzioni per il mancato adempimento. Il consiglio, però, è quello di procedere al più presto con l’iscrizione alla gestione separata, in modo da evitare potenziali errori nella contribuzione effettivamente versata.

Ricordiamo che mantenere aggiornata la propria gestione previdenziale è importate, in modo da riuscire a tutelare i propri diritti nel momento in cui si va in pensione.

L’importanza dell’estratto conto

L’Inps sottolinea che è realmente importante tenere sempre sotto controllo il proprio estratto conto. È necessario, soprattutto per i neo iscritti alla gestione separata, verificare che la data indicata corrisponda realmente alla data di inizio dell’attività. Il rischio, infatti, è che l’accredito della contribuzione non vada a coprire i primi mesi di lavoro.

Nel caso in cui dovesse essere notata un’errata registrazione della data o la mancanza di alcuni mesi nell’estratto conto della gestione separata, si possono seguire due diverse strade:

  • si può procedere con l’iscrizione;
  • si invia una comunicazione scritta alla sede dell’Inps, dichiarando la corretta data di inizio attività. In questo caso la sede potrebbe richiedere ulteriori informazioni e successivamente apportare le modifiche necessarie.